Un progetto per il cinema – Prato 2 gennaio 1984 parte 9 (per la parte 8 vedi 4 settembre)

image (2)

Un progetto per il cinema – Prato 2 gennaio 1984 parte 9

….Ci si può anche candidare ad essere punto centrale e terminale di tutte queste esigenze che, purificate dall’avventurismo, dal provincialismo e dal volontarismo esasperato, potrebbero essere ricondotte ad unità sotto la nostra sigla. Ma, compagni, ora come ora, occorre o uno sforzo di fantasia o un pizzico di intelligenza e di spregiudicatezza mista a conoscenza e professionalità oppure, ma senza escludere niente di quanto prima ho detto, qualche giovane in più che “lavori” concretamente su questo progetto e vi assicuro che scrivere e parlare è molto facile, il difficile è “fare”.
Queste le “assenze”, i vuoti che vanno colmati. Se si pensa di farlo, non basta l’impegno fin qui profuso; se si pensa di non farlo, ci siamo dette tante bugie, abbiamo parlato, e sognato, a lungo invano.

Le “presenze”

Poichè, nell’elaborare questa traccia, ho messo in evidenza la mia preferenza per un intervento di “massima, ritengo di dover aggiungere a queste considerazioni una parte più propriamente pratica con un elenco di “necessità funzionali”, di “operatori necessari” e di “presenze” che in parte già sono state poste in evidenza. Accanto alle “assenze” pongo, quindi, delle “presenze”; esse sono, a parer mio, almeno tre e le elenco velocemente: 1) Il Circolo “MOVIES” ed il suo nucleo dirigente fondatore con il suo progetto, peraltro in via di formazione; 2) Una esigenza fondamentalmente attiva e stimolante da parte del pubblico; 3) Una pressante richiesta, pur se molto spesso non formalizzata concretamente, ed un interesse sempre più ampio della scuola nei confronti delle nuove tecnologie e del Cinema, in generale.

Il gruppo dirigente: quello che c’è
Il grupo dirigente del Circolo, quello funzionale, secondo me, non esiste ancora (o, se esiste, è insufficiente a reggere il progetto di “massima”), in quanto su circa nove elementi che lo compongono sulla carta, solo due potrebbero garantire di impegnarsi sul progetto e non sono sufficienti; tre altri compagni potrebbero, comunque, garantire un impegno, ma sono già oberati di lavoro nell’organizzazione del complesso; sui rimanenti quattro non me la sento di pronunciarmi a pieno, in quanto, secondo alcuni, non offrirebbero – essendone consapevoli – sufficienti garanzie di un impegno continuativo, ed io d’altra parte, anche nel rispetto delle loro consapevolezze, conoscendoli molto poco non azzardo giudizi negativi: anzi!

Professionalità e volontariato
E’ proprio partendo da questo dato “oggettivo” che io ho iniziato a porre delle serie difficoltà ed ho avanzato continue perplessità sulla possibilità di realizzare, in queste condizioni, il progetto in cui intendiamo imbarcarci. Devo dire purtroppo che non ho ricevuto ancora risposte convincenti e che il mio atteggiamento naturalmente è sul guardingo e di riflesso non è incondizionato. Tra l’altro, poco si addicono i discorsi di alcuni compagni che parlano di “professionalità” e di “imprenditorialità” con altri discorsi che non prevedono neanche il recupero delle spese vive da parte dei collaboratori. Devo qui confermare il mio netto dissenso con quanti parlano appunto di “professionalità” e poi vorrebbero affidare la gestione del progetto in gran parte al “volontariato”: questi due termini non possono facilmente coincidere nella realtà (anche se molto spesso il volontariato si basa, soprattutto in questi territori, su criteri di sufficiente professionalità), perchè il volontariato può venir meno quando vuole dai suoi compiti e creare dei vuoti pericolosi e difficoltà letali per l’attività del Circolo….

Fine parte 9

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *