I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 14 (per la 13 vedi 8 settembre)

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I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 14 (per la 13 vedi 8 settembre)

prosegue la trascrizione del Documento sul Dimensionamento redatto dalla Commissione Cultura del Comune di Prato in preparazione della seduta aperta che si sarebbe svolta il 14 dicembre del 1998

La Commissione esprime il parere che si limitino al massimo i disagi alla popolazione scolastica, evitando se possibile spostamenti di scuole da una parte all’altra della città, tenendo conto del ruolo che istituti importanti hanno avuto e continuano ad avere nella realtà cittadina in relazione ad uno specifico territorio, richiamandosi espressamente a quanto detto a più riprese nel succitato Decreto 233. Bisogna altresì evitare, mantenendo un’ampia diversificazione sul territorio, nell’ambito dell’insegnamento superiore, la contiguità di scuole consimili, anche se con specificità differenziate: si ricorda a tale proposito ancora una volta il documento del Consiglio Scolastico Provinciale, allorchè si richiama allo stesso problema.

La Commissione fa presente che il Decreto in oggetto parla di dimensionamento delle istituzioni, e non delle strutture, scolastiche e richiama l’attenzione esclusivamente sui parametri quantitativi minimi (500) e massimi (900) cui dovranno, pur se a regime ed orientativamente, attenersi le Conferenze nel tracciare le linee del PIANO.

La Commissione non ritiene opportuno andare ad un’utilizzazione sempre “a pieno” delle strutture, in quanto gli spazi vitali di un Istituto non si limitano al numero di Aule normali disponibili, ma consistono soprattutto in Aule Speciali, Biblioteche, Palestre, Laboratori, Mense e quant’altro non specificato, anche per consentire possibili sviluppi in settori quali corsi di recupero, attività pomeridiane, la formazione continua, la formazione permanente, l’educazione degli adulti, la formazione professionale, i corsi post-diploma, l’aggiornamento del personale e quant’altro non specificato.

La Commissione considera con preoccupazione la strutturazione di istituti che a regime supererebbero, così come vengono presentati, di gran lunga il parametro quantitativo massimo, mentre vede con favore la concessione di speciali deroghe ad Istituti che, pur essendo attualmente al minimo oppure oltre il massimo parametro, hanno caratteristiche tali da non poter essere dimensionati diversamente da come sono. Allo stesso tempo ritiene difficilmente proponibile la concessione di deroghe o il mantenimento “sic et simpliciter” di Istituti sovradimensionati che abbiano sullo stesso territorio scuole consimili con lo stesso specifico ordinamento: in ciò il ruolo degli Enti Locali dovrà agire con cautela e moderazione, concordando modalità e tempi di attuazione che, come già detto, dovranno essere uguali per tutti. Proprio per questo il dimensionamento non dovrebbe tener conto in maniera esclusiva dei contenitori.

La Commissione pur condividendo l’impostazione che tenda ad evitare il frazionamento su più sedi, sottolinea che, nel caso questo sia necessario per istituti sovradimensionati, la sede staccata sia intesa anche come un’operazione tendente al futuro improcrastinabile riequilibrio.

La Commissione sottolinea inoltre come sia fortemente importante offrire a tutte le scuole, attraverso il Piano, una buona occasione per migliorare, o quantomeno mantenere l’attuale livello della propria proposta di offerta formativa in relazione anche all’ambito territoriale ed ai bacini di utenza specifici cui si riferiscono.

La Commissione, quanto al più volte ventilato Polo Tecnico, esprime delle forti perplessità sulla sua necessità in un centro come il nostro, di media grandezza ma non paragonabile a città come Roma, Milano o Napoli; ritiene invece che nell’ attuale situazione debbano essere mantenute delle diversificazioni rispetto all’offerta formativa sul territorio, che garantiscano pienamente, con gli attuali standard, il pieno diritto allo studio

La Commissione per quanto non altrimenti specificato fa espresso riferimento al precedentemente documento redatto dalla III Sezione Verticale del Consiglio Scolastico Provinciale sul dimensionamento della rete scolastica nella provincia di Prato ed approvato a larghissima maggioranza.

La Commissione chiede di poter dibattere in Aula la proposta complessiva del Piano prima che esso venga portato all’approvazione definitiva nell’ambito della Conferenza.

.La Commissione esprime il parere che si debbano limitare al massimo i disagi alla popolazione scolastica e si debba mantenere inalterato ( e per lo più migliorato ) il livello qualitativo del diritto allo studio evitando altresì, con il mantenimento di un’ampia diversificazione sul territorio, nell’ambito dell’insegnamento superiore, la contiguità di scuole consimili (anche se con specificità differenziate), così come è stato evidenziato anche dal Consiglio Scolastico Provinciale in un’aggiunta al documento citato approvata anch’essa a larghissima maggioranza.

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