8 dicembre – DENTRO IL LOCKDOWN – I GIOVANI la “rivoluzione mancata” – una passerella di inutili insignificanti personaggi gli aspetti positivi e il lavoro delle api parte 2

DENTRO IL LOCKDOWN – la “rivoluzione mancata” – una passerella di inutili insignificanti personaggi ed il lavoro delle api

Nel corso degli ultimi anni abbiamo troppo spesso “parlato” delle “magnifiche sorti e progressive” del nostro mondo ma poco o nulla è stato fatto per realizzarle. Esistono funzioni diversificate che devono pensare ad essere complementari per mirare all’ottenimento degli obiettivi sognati annunciati e mai attivati. Questi eventi drammatici dovrebbero aver prodotto accanto alla necessaria resilienza una progettualità a medio e lungo termine, partendo dall’utilizzazione delle immense risorse umane disperse (non solo quelle che hanno trovato spazio all’estero; anzi, quelle sono utilissime dove sono per recuperare il nuovo know how  accumulato: qui, nelle condizioni attuali si disperderebbero inutilmente) in mille rivoli nell’accettazione di lavori umilianti sotto pagati malpagati pagati a nero. C’è da far partire per davvero (non attraverso lo strumento della bocca) una rivoluzione tecnologica che non sia esclusivamente impiegata per l’ottenimento di risultati utili a questa o quell’azienda.

La realtà che sta emergendo è deludente: quando ci si è resi conto che per fronteggiare la pandemia avremmo dovuto “fermarci” in tanti, un po’ per consolazione un po’ per dabbenaggine un po’ perchè ci si credeva davvero, abbiamo annunciato che non tutti i mali vengono per nuocere e che ne saremmo venuti fuori “migliori”.

Da una parte oggi avvertiamo la delusione ma non ci sentiamo ancora perdenti in quella direzione. Si può ancora sperare anche se molti sono i segnali che ci condizionano verso un pensiero negativo. E non ci aiuta quella congerie di inutili personaggi che a pagamento ogni giorno e più volte al giorno appaiono sugli schermi televisivi a raccontarci il tutto ed il suo contrario spargendo saggezze banali come se dovessero essere verità assolute. Tra l’altro non riescono neanche a condizionare in modo efficace gli imbecilli che se ne strafregano delle regole e le piegano ai loro esclusivi vantaggi. Questi ultimi sono intercambiabili; si riproducono progressivamente: non può essere che così, non è pensabile che nessuno di loro in questi mesi non sia stato colpito in modo diretto o indiretto dalla pandemìa e non abbia dunque avuto alcun pur minimo segno di resipiscenza.

Un altro elemento di delusione sempre riferito a quei sentimenti collettivi di positività che durante il primo lockdown venivano trasmessi dai balconi è emerso pian piano: corruzione e malaffare hanno proseguito ad allignare sotto traccia e varie indagini ancora in corso ne approfondiranno la gravità.

In realtà bisogna anche render conto di tutta una serie di aspetti positivi che sono emersi e che – lo si spera – possano sospingere a scelte migliorative: uno di questi aspetti riguarda il nostro ambiente. Poco prima che l’epidemia scoppiasse e divenisse pandemia avevamo assistito a raduni oceanici a favore di uno sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico progressivo portato avanti dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg. Il processo negativo non si è arrestato a livello globale ma nelle nostre campagne, nei parchi, nei giardini anche quelli piccoli e privati c’è stata una straordinaria fioritura e anche i successivi raccolti sono stati abbondanti. “Le api hanno svolto con tranquillità il loro lavoro!”

Environmental activist Greta Thunberg, of Sweden, addresses the Climate Action Summit in the United Nations General Assembly, at U.N. headquarters, Monday, Sept. 23, 2019. (AP Photo/Jason DeCrow)

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