22 dicembre – DA GIOVANE: LA SENSIBILITÀ AMBIENTALISTA, STORICA E CULTURALE – decima parte – 1 (Trenta più cinquanta fa “Nouvelle Vague”) – per la nona parte vedi 2 novembre

DA GIOVANE: LA SENSIBILITÀ AMBIENTALISTA, STORICA E CULTURALE – decima parte – 1 (Trenta più cinquanta fa “Nouvelle Vague”) – per la nona parte vedi 2 novembre

Breve preambolo

Quando da Feltre mi trasferii in Toscana, a Prato, ho insegnato per tre anni a Empoli all’Istituto Tecnico Commerciale “E.Fermi”. Vi giungevo non solo arricchito da esperienze professionali (avevo insegnato Italiano e Storia al Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Carlo Rizzarda” di Feltre) ma anche da quelle sindacali politiche e culturali dovute ad un impegno globale tra PCI, CGIL Scuola ed un Circolo di Cultura Cinematografica aderente all’UCCA (ARCI Cinema).

Sbarcato in terra toscana ho tralasciato per alcuni anni il mio impegno politico e sindacale, mantenendo invece quello più specificatamente culturale e cinefilo. A Prato c’era già un gruppo molto attivo intorno all’ARCI e mi posi a disposizione soprattutto per mettere in piedi l’esperienza del Cinema “Terminale” in via Frascati. Anche nella città di Empoli c’era un gruppo di giovani che agiva nell’ambito del Circolo Unicoop. Forse anche per questa mia presenza nelle due più importanti città della Provincia di Firenze e per la esperienza accumulata nella vitalizzazione del territorio del basso bellunese, mi fu chiesto di occuparmi dell’UCCA a livello regionale. Questo incarico mi consentì tra l’altro di meglio conoscere la realtà toscana, dovendo io “visitare” i diversi Circoli di Cultura Cinematografica per una diretta ricognizione delle principali problematiche strutturali, gestionali, culturali.

A Empoli univo i miei compiti professionali a quelli di carattere politico culturale ed insieme ad alcuni altri compagni tra cui ricordo Jaurès Baldeschi e Giulio Marlia misi in piedi una serie di incontri sul Cinema francese: ne ho parlato in una serie di post poi pubblicati in blocco il 20 luglio u.s..

Come responsabile Regionale dell’UCCA avevo avuto la possibilità di scrivere per una Rivista della Regione Toscana, “BollettinoCinema” del Centro Regionale Toscano Cinematografico. Quello che segue è un mio ampio intervento pubblicato sul n.10 di quella Rivista. Era il luglio del 1983.

Il titolo dell’articolo è “Trenta più Cinquanta fa “Nouvelle Vague”” Lo si trova da pagina 18 a pagina 20. Nel “sommario” si ritrova “Una Rassegna sul cinema francese anni ’30 ha riattivato l’interesse per la cinematografia d’oltralpe – Ora tocca al film noir e poi agli anni cinquanta – Ma il vero obiettivo è la Francia d’oggi, vediamo perché.

Trenta più Cinquanta uguale Ottanta (30 + 50 = 80) può apparire ai cultori di matematica una facile e semplice operazione. Invece no, ha un altro significato per quei cultori di cinema, chiamati “cinephiles” che in questi anni vanno puntando la loro attenzione specifica sul cinema d’Oltralpe. Anche la Rassegna che il Comune di Empoli ( ed altre Associazioni ed Istituzioni) ha organizzato di recente si va collocando all’interno di questo intento il cui risultato, per questioni del tutto legate all’impossibilità di poter anticipare quale sarà il cinema francese nei rimanenti anni Ottanta, sarà possibile verificare solo alla fine di questo decennio. Intanto, mentre si fanno i conti sulla Rassegna degli Anni Trenta ( realizzata ad Empoli tra il 7 marzo e il 21 aprile del 1983) e se ne tracciano i successi, senza indulgenze verso le difficoltà organizzative riscontrate, si sta già procedendo verso nuove iniziative.

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