Care amiche e cari amici è necessario, al di là delle forme autoreferenziali che sottendono alla costruzione di un Blog (già espresse nei post dove tratto del perché ho deciso di aprire e condurre un mio Blog personale), per me rivolgere a tutte/i voi i miei AUGURI per il nuovo anno appena avviato. Oggi, più che in altre occasioni, dobbiamo augurarci che sia diverso!
UN ANNO FA e due anni fa riproposti con nuovo commento (breve)
ANNO NUOVO – VECCHIO ANNO
“ANNO NUOVO – VECCHIO ANNO la continuità” un vecchio post preceduto da un nuovo post non dissimile dal primo
Questo è il testo del post del 1 gennaio 2020
Il testo dell’”operetta morale” di Leopardi aiuta a comprendere come noi diamo un senso a ciò che in linea di massima non ne ha.
Ogni giorno è l’ultimo ed il giorno successivo è il primo di una serie di giorni che potranno dare una svolta (un nuovo inizio, una sollecitazione diversa) alla nostra vita. Molto dipende da noi stessi, anche se si vorrebbe attraverso meccanismi metafisici – come gli oroscopi o gli atti di fede religiosi – assegnare la responsabilità del nostro destino ad altre figure aliene (gli angeli buoni o cattivi, le divinità, gli altri da noi). Ciascuno è responsabile delle proprie scelte e deve accollarsene il peso; bisogna essere, anche attraverso il lavoro, la famiglia, l’impegno sociale e civile, politico tout court, co-protagonisti della storia del nostro tempo. Non ci si può arroccare in “torri d’avorio” che separano dalla vita reale. Oggi è il nostro giorno, sempre.
Il vecchio post rifletteva sul
2018….c’era un Governo essenzialmente di Destra (giallo verde – giallo per il
M5S, verde per la Lega). Dall’agosto 2019 c’è un Governo che potrebbe essere
diverso ma che in definitiva non lo ha ancora dimostrato. Il Governo “giallo
rosso” (giallo vedi sopra – rosso dovrebbe rappresentare il PD) è ancora molto
sbiadito e non si è neanche formato il colore “arancione” (il rosso ed il
giallo dovrebbero dare l’arancione). Molte delle cose che scrivevo un anno fa
sono ancora da divenire (alcune scelte del Governo precedente sono in piedi e
creano problemi alla convivenza civile). Bisogna avere più coraggio; certamente
non è facile quando la plutocrazia finanziaria condiziona anche l’informazione
e l’azione positiva viene offuscata da “fake-news” fuorvianti. Ma la battaglia
con i Titani giganti crea il mito degli eroi. Occorre mettere insieme le forze,
anche se i passi in tale direzione dovrebbero partire da chi è più forte non da
chi non lo è.
Ad ogni modo, è il tempo che scorre che racconterà la Storia.
BUON ANNO giorno dopo giorno fino alla fine dei tempi!
IL POST DI DUE ANNI FA 1 gennaio 2019
Cominciamo il nuovo Anno così come
abbiamo chiuso il vecchio.
A coloro che – nella tradizione favolistica d’antan – credevano che ci si
potesse lasciar dietro tutto quello che non ci era piaciuto e mantenere quella
parte di buono, diciamo “di comodo”, che avevamo acquisito, dovrò dare una
delusione. E’ finito il tempo in cui in modo apotropaico a fine anno buttavamo
dalla finestra quegli oggetti che non ci servivano più, vecchi arnesi, piatti
sbeccati e simbolicamente anche la spazzatura che, nel suo complesso, allagava
le strade. Oggi, dopo la mezzanotte, finito lo spettacolo dei fuochi di
artificio, si può circolare senza il timore che vi siano danni agli pneumatici
ed alla carrozzeria: la crisi ha indotto la buona educazione, grazie al fatto
che anche le cose un po’ vecchie un po’ rotte possono essere utili ancora, con
il risultato che le cantine e i ripostigli, i garage, sono pieni di
cianfrusaglie che ciascuno conserva, “non si sa mai possano essere utili”.
E’ tempo, questo, di letture e di riflessioni. A fine anno in zona Cesarini il
Governo è riuscito a produrre e farsi approvare a tamburo battente una legge di
Bilancio che dire “creativa” le fa assumere un valore di positività che non
merita. La modalità attuata, generata da una necessità emergenziale (andare
oltre il 31 dicembre sarebbe stato un atto doveroso per il rispetto del ruolo
del Parlamento ma una iattura ulteriore inferta al quadro economico del nostro
Paese), è legata al fatto che si è voluto costruire un Bilancio attraverso un
braccio di ferro con la Comunità europea, che ha prodotto nel suo iter danni
incommensurabili alla nostra economia attraverso lo spread. Lo si è fatto per
difendere fino all’ultimo le scelte che ciascuna delle due forze, antitetiche
in campagna elettorale – alleate per necessità nel Governo, aveva messo in
campo. Via facendo, con il consiglio dei responsabili istituzionali europei, a
quei progetti è stato fatto il tagliando; e la soluzione apparentemente
positiva è scaturita da un assist poderoso da parte del Presidente francese
Macron che, spintonato dai gilet gialli ha promesso l’impossibile facendo
crescere a dismisura il rapporto deficit/pil del suo Paese.
Ho accennato al termine “creatività” assegnandolo al Bilancio appena approvato.
Ho anche detto che non lo assegnavo come elemento positivo. Infatti il termine
“creativo” solitamente collegato a forme artistiche ha un valore positivo,
mentre quello collegato agli strumenti economici con cui si governa uno Stato è
stato da sempre contornato dall’ironia.
Nel Bilancio, infatti, ci sono molte cifre di uscita che di fronte a quelle
“incerte” di entrata non possono che essere delle mere illusioni. Tra l’altro
gli interventi collegati a quella pur minima parte della “flat tax” ridurranno
le entrate, facendo crescere l’elusione fiscale; quelli collegati alla
fantomatica “quota 100” per le pensioni potrebbero avere effetti devastanti
anche sulla qualità del lavoro; quelli riservati invece al “reddito di
cittadinanza” sono pure affermazioni ideologiche che produrranno tuttavia danni
irreparabili su un corpo antropologicamente malato di una parte considerevole
del Paese: e non c’è alcuna differenza tra Nord Centro e Sud anche se la Lega
continua a pensare che la parte peggiore sia nel Mezzogiorno (anche se, negli
ultimi tempi, tende strumentalmente a nascondere questa idea).
Ovviamente i sostenitori di questo Governo sbandierano cifre a tutto spiano per
propagandare “le magnifiche sorti e progressive” innescate dai loro interventi.
Continueranno a dirlo, allo scopo di imbambolare un popolo disperso che avrebbe
bisogno di essere sostenuto ben diversamente da quanto non hanno fatto i
precedenti Governi e non sono in grado di fare costoro, venditori di odio e di
fumo.
Joshua Madalon