29 gennaio 2021 – IL MOTIVO DI MANUTENERE UN BLOG – il mio blog

IL MOTIVO DI MANUTENERE UN BLOG – il mio blog

Il mio Blog è soprattutto un Archivio. Il motivo fondamentale per cui è nato è stato quello di mantenere in piedi una mia “testimonianza attiva” per quel che ho fatto nel corso degli anni e per quello che penso di alcuni aspetti della realtà, soprattutto quella politico culturale, antropologica, sociale. Quasi assente – per deficit culturale personale – l’aspetto economico.

Anche se “mi” propongo, utilizzando canali social (ho anche una mia pagina Facebook dove travaso i miei post quotidianamente), ad un gruppo di amici, non presumo di possedere neanche “minuscole e parziali parti di verità”. Nondimeno però quel che scrivo lo penso e non mi lascio sedurre da “guru” soprattutto ideologici, nemmeno quando si dichiarano “di Sinistra”.

Dal 19 giugno 2014 ho cominciato a scrivere, in modo particolare di esperienze culturali: il mio primo “post” è particolarmente indicativo. E’ dedicato ad un libro “al femminile”: “Le donne della Cattedrale” che parla di un’esperienza socio culturale antropologica palermitana originata in coda al G8 di Genova del luglio 2001 della quale sono protagoniste le donne. Scrivevo tra l’altro: “Negli ultimi anni mi appassiona sempre più il taglio antropologico dell’analisi della società e mi piace questa tecnica della narrazione attraverso la quale far emergere le dinamiche sociali anche le più aggrovigliate e controverse”.

In quello stesso giorno, il 19 giugno 2014, pubblicavo un altro post, riservato ad un episodio apparentemente marginale nel quale era stata coinvolta una mia ex allieva, diventata consigliera comunale per il nascente M5S. La redarguivo, la ammonivo, segnalandole che in un luogo come la Sala del Consiglio comunale (e che Sala è quella di Prato!) occorre un grande rispetto per l’Istituzione e non ci si possa andare come se si fosse su una spiaggia.

Il giorno successivo – 20 giugno – uscivo con una riflessione amara su “La mutazione antropologica” in atto dopo il ventennio berlusconiano e con questo primo mio intervento esplicativo sugli intenti da me prefissati per la conduzione del mio Blog.

QUESTO BLOG APPARTIENE A GIUSEPPE MADDALUNO ED OGNI SCRITTO E’ DI SUO PUGNO (E LA RESPONSABILITA’ DI QUANTO SCRIVE E PUBBLICA E’ SUA) A MENO CHE NON VI SIA CHIARAMENTE SCRITTO IL COGNOME ED IL NOME DEL PROVVISORIO COLLABORATORE O LA FONTE DA CUI LO SCRITTO DERIVI

Cara amica e caro amico questo BLOG può essere anche “tuo”! Si occuperà di CULTURA in tutte le sue declinazioni: CULTURA scientifica, CULTURA ambientale, CULTURA economica, CULTURA sociale, CULTURA letteraria, CULTURA storica, teatrale, cinematografica… CULTURA in ogni senso. L’Italia, il nostro Paese ha vissuto e sta vivendo una profonda crisi per mancanza di CULTURA, per l’incapacità e la rapacità di una classe dirigente politica ed imprenditoriale che ha generato i populismi di Berlusconi, Grillo e Renzi che sono stati e sono i profondi persuasori di un popolo che non riesce più a decifrare i processi storici e politici per una profonda mancanza di riferimenti culturali.E’ chiaro che non posso nascondere la profonda delusione che provo nel conoscere la caratteristica di una parte dei “riciclati” e degli “imbucati” nelle diverse “squadre” che sostengono a livelli diversissimi il nuovo leader del Partito Democratico. Ed è anche per questo che non mi ci riconosco più! Punto

Questo Blog è dunque uno dei tentativi di fare “resistenza” a questo appiattimento generalizzato che si va diffondendo all’interno di una mutazione antropologica peggiore di quella di cui parlava Pasolini. Passi indietro in un baratro di ignoranza.

Ho scritto più di 2000 post da quel 19 giugno 2014, molto spesso con cadenza quotidiana. Non l’ho fatto per vanagloria, nè con l’intento di diventare un vero “blogger” o, come troppo spesso leggo per quanto riguarda altri, “influencer”. Non ho mai cercato di trovare “sponsor pubblicitari” nè tantomeno ho comprato spazi sui “social”. L’ho fatto perchè ritengo che, pur se poco e non sempre “buono”, qualcosa ho fatto: non più di altri che semmai non hanno il coraggio di mostrarsi, la “faccia tosta” che sin da ragazzo ho avuto. Ricordo qui che ho tentato di svolgere molte attività “artistiche” compreso quella musicale, della quale però non posseggo la minima qualità. La “voce”, a detta di un “maestro di musica” della Scuola media era promettente, ma non l’ho curata, anche se poi quando si stava in compagnia cantavo e non proprio male. Mi sono accostato a gruppi musicali davvero “naif”, partecipando anche a “concerti happening” di poesia e musica folk, che in quegli anni Sessanta andavano di moda tra le giovani generazioni, ma senza grande successo. Un po’ di più ha funzionato la recitazione e la riscrittura e scrittura di testi.

In questo spazio (il Blog)  ovviamente parlo di tante cose; recupero ricordi, anche attraverso – laddove è possibile – documenti stampati o scritti a mano, relativi alla mia attività professionale, culturale, sindacale e politica amministrativa. Non ho mai smesso di occuparmi sin dagli Anni Sessanta della vita politica del nostro Paese, attraversando molte “stagioni” e vivendo molte esperienze. Non sono ancora stanco, anche se avverto il bisogno di mettere a punto quel che è accaduto in questi anni, di cui sento di essere in quota parte responsabile. Anche su questo si potrebbe pensare che io sia affetto da megalomania: “quota parte” limita questo tipo di sospetto. Intendo dire che alcune scelte “mie” hanno indubbiamente contato non solo per me ma anche per una serie di persone con cui abbiamo tutto sommato condiviso il cammino.

Su questi temi non sarebbe molto difficile per un curioso perditempo ritrovare il bandolo della matassa nei circa 2000 post; per l’appunto “un curioso perditempo” che volesse addentrarsi in questa selva di elucubrazioni molto personali su tutta una serie di argomenti di carattere politico e sociologico, finanche antropologico.

Uno spazio ho però voluto dedicare a alcune mie passioni, forse un po’ più vere sentite e serie delle altre: la scrittura, la lettura, l’elaborazione cinematografica, il teatro – un teatro militante, però, legato molto spesso alla Politica ed agli eventi contemporanei.

Ho svolto compiti molto collegati alla metanarrazione, rielaborando ricordi diretti in forma letteraria. Ho accompagnato alcune letture con una stesura critica originale nel corso di iniziative culturali da me curate insieme ad altri partner appassionati di letteratura. Ho creato “format” a questo scopo, come “Il domino letterario” e “Anniversari” che hanno ottenuto fin quando sono stati in piedi un certo seguito.

La passione per il Cinema ha accompagnato la mia esistenza sin dalla più tenera età: ho visto tante opere, ho conosciuto tanti autori, ho realizzato un format nel corso degli anni Ottanta, “Film Video Makers toscani”, del quale sono molto fiero. Ho costituito alcune Associazioni, in primo luogo proprio quella, “Film Video Makers toscani”, e poi alla fine del primo decennio del nuovo secolo, “Dicearchia 2008”, che ricorda la mia terra di provenienza, alla quale ho dedicato molti spazi metanarrativi sia legati ai ricordi che ai viaggi di ritorno nei Campi Flegrei.

Questo, ad ogni modo, è il mio Blog dove continuo a praticare la mia testimonianza di cittadinanza attiva, aperta a 360 gradi.

Ho pubblicato a volte più post quotidiani; non sempre ho programmato gli interventi, ed in alcuni momenti ho abbandonato per lunghe giornate la pratica. Negli ultimi mesi, invece, l’emergenza pandemica ha condizionato il ritmo della mia presenza, più sul Blog che sull’account e la pagina Facebook che “curo” e le uscite sono state più regolari. Pochi “buchi” nei mesi da febbraio ad oggi in quest’anno bisestile (il 23 ed il 28 febbraio, il 4 e il 9 marzo, il 17 maggio, il 20 giugno sono state le uniche 6 giornate in cui non è apparso un mio intervento). In generale, in questo periodo, per l’appunto, ho progettato “recuperi” della memoria ed in questo momento ho già più di venti post già pronti per essere pubblicati. A dilatare lo spazio contribuiscono gli eventi “contemporanei” che non mancano mai. Inevitabilmente in un Blog come questo c’è il rischio di ripetizioni involontarie; e qui mi ripeto: scrivere di me non ha molto a che vedere con una sorta di egocentrismo; avessi voluto farlo, avrei potuto allargare il mio plafond di followers (così si chiamano coloro che – in qualche modo – seguono le peripezie di un “blogger”) acquisendo spazi e dando il consenso ad inserzioni pubblicitarie. L’ho fatto e continuerò a farlo fin quando mi sarà possibile, soprattutto perché – alla fin fine – ci deve essere un ruolo nella “microstoria” per ciascuno di noi: è l’ “insieme” che fa il “tanto”.

Mi rifaccio alla parte conclusiva del secondo post, quello pubblicato lo scorso 4 novembre. Cittadinanza attiva. Se portate attenzione a quel che scrivo non potrete non rilevare che andando a recuperare spazi della mia esperienza civile politica ed amministrativa vado sottolineando l’importanza che avevano le strutture amministrative decentrate qui a Prato.

Spero si sia in grado di sgombrare qualsiasi dubbio circa il mio personale interesse attuale; non ho alcun desiderio di ritornare a fare politica nelle istituzioni, anche se continuo a mostrare interesse per la partecipazione diretta.

Ho premesso quanto sopra proprio perchè deve essere chiaro e preventivo che quanto sto per dire non nasconde scopi personalistici.

In questi giorni orrendi mi sono più volte chiesto come sarebbe stato molto più facile la gestione totale dell’emergenza sui territori pratesi con la presenza delle Circoscrizioni comunali o qualcosa di consimile.  Da quando sono state abolite, appoggiando tale scelta su criteri oggettivi ma non prescrittivi, è venuto a mancare un presidio democratico efficace e ad esso si sono sostituiti individualità non sempre all’altezza dei compiti, molto spesso interessati semplicemente a incassare consensi generici ed occasionali.

Una struttura decentrata “democratica” (vuol dire rappresentativa di ampi e vari interessi politici e sociali) avrebbe potuto organizzare anche presidi diffusi per microquartieri (a Prato andrebbe a significare, in alcune parti del territorio, “paesi”) o ancor più tutte le diverse parti di questi, utilizzando gli stradari che le vecchie strutture politiche (penso al PCI) avevano allestito per preparare le diverse “campagne” informative (la diffusione de “l’Unità” ad esempio) ed elettorali.

Tali “presidi” – solo per fare un piccolo esempio – avrebbero mantenuto costantemente informati i cittadini, avrebbero potuto ascoltare – o in ogni caso essere già preventivamente a conoscenza de – i loro problemi, piccoli medi e grandi.

Si fa un gran “dire” che non tutto il male venga per nuocere e che dalla necessità provenga una indubbia virtù, si dice anche andrà tutto per il meglio, che passerà questa nottata. Se scrivo è perché non ho più una gran fiducia che tutto andrà bene, che ne usciremo migliorati; e tutto questo lo “scrivo per degli amici” (a partire da quello che mi osserva dallo specchio) affinché non ci sia chi potrà dire che nessuno vi aveva consigliato come poter mantenere vivo un rapporto con la popolazione in un momento di così alta difficoltà e solitudine.