3 febbraio – STATI GENERALI – una variazione di CTS – parte 8 e 9 e ultima come annunciato in data 14 gennaio

STATI GENERALI – una variazione di CTS – parte 8 e 9 e ultima come annunciato in data…..

Cosa ci può interessare l’elenco delle iniziative programmate dall’Assessorato se non possiamo partecipare alle decisioni? Siamo o non siamo amministratori di secondo livello all’interno di un’unica città? Siamo trattati più o meno come dei giornalisti (“absit iniuria verbis”, con l’immenso rispetto per la categoria!) chiamati ad una Conferenza stampa (detto tra noi e proprio a questo proposito: molto spesso – per non dire abitualmente – anche quando partecipiamo, con le nostre idee e proposte, a rimpinguare di appuntamenti ed iniziative il Programma generale del Comune (festività natalizie e Estate), non siamo nemmeno invitati poi alle Conferenze stampa relative). Siamo dunque considerati esclusivamente dei manovali, dei portatori d’acqua senza una specifica identità.

Qualcosa di simile avviene praticamente con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione: un esempio su tutti. Tutto il complesso, consistente, rilevante per qualità e quantità, delle attività formative che è in capo alle Circoscrizioni non ha trovato spazio nei depliant informativi redatti dall’Assessorato e diffusi sul territorio per informare i cittadini. E’ stata una disattenzione o una mancanza voluta? La differenza tra l’una e l’altra è davvero poca: è il segnale di una sottovalutazione del ruolo delle Circoscrizioni, che a tutta evidenza vengono trattate con fin troppa sufficienza (ed esprimendo tale giudizio, sono cortese).

Mi rendo ben conto che per qualcuno che in tali procedimenti ha operato in buona fede (penso ai funzionari e gli istruttori che controllano il tutto) questi miei rilievi potranno apparire ingenerosi; ma vi pregherei, perlomeno, amici e colleghi amministratori, di non volerci alla fine concederci quella mera paternalistica e paziente “pacca sulle spalle” che proprio a nulla servirebbe: servono, invece, davvero fatti e atti concreti in controtendenza che permettano alle Circoscrizioni di cooperare, se possibile tutte insieme, ad un Progetto comune per tutta la città e di poter costruire progetti strutturali complessivi che non siano condizionati alla precarietà e in questo modo non siano destinati a morire quasi subito dopo aver visto la luce.

Mi rendo ben conto che per qualcuno che in tali procedimenti ha operato in buona fede (penso ai funzionari e gli istruttori che controllano il tutto) questi miei rilievi potranno apparire ingenerosi; ma vi pregherei, perlomeno, amici e colleghi amministratori, di non volerci alla fine concederci quella mera paternalistica e paziente “pacca sulle spalle” che proprio a nulla servirebbe: servono, invece, davvero fatti e atti concreti in controtendenza che permettano alle Circoscrizioni di cooperare, se possibile tutte insieme, ad un Progetto comune per tutta la città e di poter costruire progetti strutturali complessivi che non siano condizionati alla precarietà e in questo modo non siano destinati a morire quasi subito dopo aver visto la luce.

Ora, diciamocelo con infinita chiarezza, quanto è avvenuto ieri, con le dimissioni dell’Assessore alla Cultura (n.d.t.: il 12 febbraio del 2002 Giuseppe Vannucchi, grande giornalista della RAI in pensione e Assessore alla Cultura nella seconda legislatura Mattei, si dimette), che spero fortemente e sinceramente possano nel più breve tempo rientrare, esige con urgenza che si proceda ad aprire una seria riflessione su come, a livello istituzionale, ci si debba muovere per non incorrere in errori, omissioni, malintesi ed occorrano regole precise, certe, che consentano la più ampia trasparenza.

Voi, caro Sindaco, cari Amministratori, gentilissimi Dirigenti, ci dovreste far sapere una buona volta per tutte cosa volete davvero che siano le Circoscrizioni.

Noi stiamo dicendo tutto questo in un contesto, questo degli Stati Generali, creato (almeno spero e credo sia stato pensato in tal senso) appositamente per un confronto il più ampio possibile, per un dibattito propositivo, per riuscirci a dire apertamente – e pubblicamente – tutto quello che di positivo o di negativo noi quotidianamente verifichiamo; abbiamo tutti bisogno di fare qualche passo in avanti, lento se pensate e desiderate ma in ogni caso “in avanti”. La nostra preoccupazione è ovviamente quella di essere costretti, all’interno delle enormi difficoltà strutturali create dall’attuale Governo (n.d.t.: il Berlusconi 2), a fare dei passi indietro molto mortificanti.

Lo dico per la Cultura, lo dico per la Formazione, lo dico per il Sociale, lo dico per le Circoscrizioni e dunque lo dico per la città intera.

E’ anche per questo che ritengo sia ancora più necessario raccordarsi, coordinarsi per poter tappare, nel miglior modo possibile, con la sussidiarietà, tutte le falle che, soprattutto nella Formazione e nel Sociale, saranno create a causa delle sciagurate scelte governative nazionali. Di certo non basteranno più soltanto gli interventi istituzionali: occorreranno investimenti privati ed è giusto insistere in questa direzione coinvolgendo chi raccoglie ricchezza da questo territorio affinché restituisca parte della ricchezza in modo prioritario a questo territorio..

Ritornando al Coordinamento da me presieduto voglio ricordare che è stato attivato un raccordo positivo con le due maggiori Istituzioni Culturali presenti sul territorio ed aventi caratteristiche perlomeno nazionali: il Teatro Stabile “Metastasio” ed il Centro per l’Arte Contemporanea. Con la prima la collaborazione, forte anche di una esperienza precedente, è soddisfacente ed avanzata, anche se gli ostacoli che si frappongono per un rapporto ottimale sono da sempre le scarse risorse finanziarie a nostra disposizione per poter meglio intervenire; con la seconda si è avviato ma non si è del tutto perfezionato un raccordo, ma da parte nostra esiste la volontà di andare avanti, anche per consentire al Centro una migliore e maggiore diffusione delle sue attività istituzionali su tutto il territorio cittadino.

In quest’ottica di grande ed ampio coinvolgimento di quelle che sono alcune delle parti migliori dal punto di vista culturale di questa città è partita dal Coordinamento l’idea di fare riprendere a Prato l’iniziativa sulla Formazione Permanente – Educazione degli Adulti che era stato punto di forza delle Amministrazione cittadine nei lontanissimi anni Ottanta del secolo scorso. Un primo tentativo si era arenato poco più di un anno fa (il 2000) di certo per un “ritardo” di coordinamento della maggioranza delle Circoscrizioni; nel 2001 con un Coordinamento più attivo e con il coinvolgimento del Direttore della Biblioteca Comunale, il dottor Franco Neri, abbiamo ripreso il cammino, decidendo di partecipare ad un Bando multimisura della Provincia di Prato relativo all’Educazione degli Adulti.

Nel Progetto abbiamo messo a frutto tutta la cooperazione attivata, eed infatti c’è il Met, c’è il Pecci, c’è l’Università della Terza Età, c’è la Scuola di Musica “Verdi”, c’è il “Dagomari”, c’è l’ Archivio Fotografico Toscano, c’è la FIL, c’è la Biblioteca “Lazzerini”, c’è Dryphoto, c’è l’Associazione “Alta Via Trekking, c’è la Scuola d’Arte “Leonardo”, ci sono quattro Circoli della Circoscrizione Est, c’è la Società “Interporto” e c’è spazio per tanti altri soggetti. Il Progetto è stato approvato, ha ottenuto tutti i finanziamenti richiesti ed è un bellissimo esempio di come, lavorando in sinergia, si possono ottenere risultati egregi. E’ evidente che questo Progetto, così come è, è comunque limitato. Durerà due anni (2002-2003) e poi tutto potrebbe finire e servire a poco. Noi ovviamente ci chiediamo: cosa vuol fare l’Amministrazione Comunale in questo settore? Dopo la fiammata degli anni Ottanta tutto si è afflosciato: qualche iniziativa politica si era palesata negli anni Novanta dietro la spinta di alcuni Consiglieri Comunali e di Circoscrizione ma poi, poiché chi doveva pensarci non ci credeva, tutto è finito lì. Ora le Circoscrizioni hanno indicato la strada: vogliamo provare a percorrerla tutti insieme? Al sottoscritto, che negli anni Novata era tra quei Consiglieri di cui parlavo prima, la faccenda dal punto di vista politico interessa. D’altronde ci ritroviamo anche qui di fronte ad una situazione nella quale le difficoltà economiche sono aumentate insieme ai bisogni formativi della gente: da un lato il Governo non parla neanche più di questo argomento come se fosse residuale ed insignificante (il precedente Governo di Centrosinistra aveva dato forte rilievo alla formazione continua – ndR.: nel II Governo Amato aprile 2000 Giugno 2001 il dicastero della Pubblica Istruzione fu assegnato a Tullio De Mauro); dall’altra parte però c’è una richiesta sempre più forte di educazione permanente, alla quale bisogna dare risposte, non fosse altro che per allontanare la gente quanto più possibile da quella che, parafrasando Popper, chiamerei senza alcun dubbio, “cattiva maestra televisione”.

Vorrei conclu

dere davvero il mio intervento con un auspicio, quanto mai ed ancor più attuale dopo le esternazioni con annesse dimissioni dell’Assessore Vannucchi: che il prossimo Programma di Governo del Centrosinistra in questa città abbia una nuova parola guida: CULTURA.

Non considero affatto impossibile e velleitaria questa ipotesi: nella “forma” (Cultura ambientale, formativa, sociale, teatrale, artistica, urbanistica, di Governo, democratica…, ecc…) queste declinazioni sono sicuramente possibili, a me piacerebbe che lo fossero anche nella “sostanza”.

Non sarebbe poi neanche tanto difficile dimostrare che una città si cambia in meglio se migliora il suo livello di CULTURA.

Prato li 13 febbraio 2002

prof. Giuseppe Maddaluno

Coordinatore Commissioni Cultura

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