22, 24, 26 febbraio
Un po’ di operazioni verità sarebbero opportune intorno alle
“presunte” inadempienze del Governo Conte 2. Chi segue questo Blog –
mi ripeto ancora una volta – ha potuto leggere tante righe dedicate ai limiti
che il Governo Conte 2 ha evidenziato. Ma ha letto anche che ho sempre scritto
che nessun altro sarebbe stato capace di far meglio in quelle particolari
condizioni, nemmeno il Mago “(Man)draghi”, tantomeno un Salvini o una Meloni
che alzavano di continuo il tiro contro il Governo, nel momento in cui avrebbero
dovuto tendere la mano e impegnarsi in un comune afflato cooperativo. Se ciò
non è stato possibile, lo si è dovuto essenzialmente perché una parte del mondo politico
aveva prodotto una frattura insanabile (la Lega innanzitutto, messa in
difficoltà nei suoi progetti proprio da Giuseppe Conte; ricorderete il discorso
del 20 agosto 2019 al Senato, non diversamente drammatico rispetto a quelli
recenti di Mattarella e Draghi) di quelle che difficilmente si
dimenticano e un’altra piccola parte che nutriva
segreti progetti destrutturanti e ambizioni spropositate fino ad ora fallite.
Molto più seri e gravi sono stati gli errori collegati alla
regionalizzazione della Sanità, che non sempre è stata all’altezza della
situazione (spesso si è avvertito il bisogno di annullare i poteri regionali in
tema di Sanità, per le ragioni emergenziali prioritarie rispetto a tutto il
resto), ed alcune scelte o “non scelte” collegate a qualche Regione più
“operosa” hanno creato focolai pandemici che hanno prodotto numerose vittime.
La verità andrà poi ricercata e le responsabilità accertate.
In questo “teatrino” della Politica molti interpreti hanno
svolto ruoli mistificatori e si sono raccontate, ed in qualche modo si continua
a farlo, numerose bugie. Ad esempio una delle accuse per il Governo Conte 2 è
stata quella di non avere
preparato un Piano Vaccinale nazionale: lo si è “gridato” da qualche mese, già
da quando i vaccini non avevano nemmeno ottenuto la validazione da parte degli
organismi come l’EMA. Lo si è continuato a gridare anche mentre, arrivate le
prime dosi, queste venivano inoculate senza risparmiarne alcuna. Di certo sta
avvenendo che le strutture sono pronte (e non è stato ManDraghi ad allestirle)
ma i vaccini mancano e non certo per responsabilità del Governo italiano; e se
qualcosa a livello di strutture non è pronto lo si deve in gran parte alla
incapacità di molti Governi regionali.
Un’altra “boutade” intorno ai vaccini riguarda l’accusa di
essere fanalini di coda tra le varie nazioni, non solo quelle europee. Va
precisato che alcune di queste sono anche “produttrici” di vaccino, come gli
Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Russia, la Cina e quindi ne hanno potuto
usufruire in modo diretto. L’esempio che viene portato insistentemente, per
sottolineare da una parte la grande capacità e dall’altra l’inefficienza
italiana, è quello di Israele: ma non viene precisato che Israele ha poco
più degli abitanti della sola Lombardia e che ha voluto utilizzare come vere e
proprie “cavie” i suoi cittadini sottoscrivendo un accordo in tal senso con la
Pfizer.
In Europa attualmente i vaccinati sono il 6,2 % in Spagna, il
5,6% in Germania e in Italia, il 5,3% in Francia. Il nostro Paese, dunque, non
è affatto in ritardo per colpa del Governo Conte ma per una serie di concause
comuni nei grandi Paesi europei.
Proseguendo sui vaccini e sul Piano Vaccinale quanto “strepito” da parte dei
“soloni” di Destra e di neoDestra; ad ogni “stormir di DPCM” al tempo del Conte
2 si levavano urla di “attacco alla Democrazia” (questo termine è
obsoleto nei cervelli degli “urlatori”), non appena si proponevano chiusure di
territori o di bar, ristoranti e altro. Quelle scelte non sono mai state prese
a cuor leggero e, ecco la Verità, attualmente con la variabile Draghi, nella
Lombardia di Fontana e Salvini, di Moratti e Bertolaso, quella realtà “operosa”
che per la sua qualità aveva subito i maggiori contraccolpi umani ed economici,
si vanno chiudendo ermeticamente con il segno “ROSSO” tante zone, città,
territori. Non urlano più! E non strepita la Ministra Azzolina, ex Ministra (ce
ne faremo più ragioni!), e la sua corte di difensori ad oltranza della
Didattica in presenza, ora che da più parti aumentano i contagi tra i ragazzi,
anche quelli più piccoli, cui le “varianti” guardano con un certo appetito. Uno
dei tanti “miracoli” di “Man”Draghi? Non credo, penso semplicemente che si sta
svelando l’Ipocrisia che non consente di guardare e valutare la Realtà ogni
volta che ce ne è bisogno. Ovvero, in modo particolare, quando è in gioco la
vita fisica delle persone, e dovrebbero ricordare che ciascuno di noi può anche
superare un tempo di povertà e di miseria, ma nessuno di quelli che non ce
l’hanno fatta può ritornare in vita e non lo possono fare molti dei loro cari,
amici e parenti.
E non urla più “Italia Viva” con i suoi “capricci” per il MES, che appariva
essenziale per sostenere la vita di noi tutti.
Diceva il suo leader “La mancata attivazione del Mes
sarà pagata dai dottori, dai ricercatori, dai malati e dalle loro famiglie. E
da chi potrebbe beneficiare dei capitoli di spesa che l’attivazione del Mes
permetterebbe di aumentare: infrastrutture, cultura, turismo”. Lo diceva,
ma poi “Abbiamo sempre detto che non era per noi imprescindibile” ha dichiarato
la Boschi che di Renzi è certamente uno dei “bracci armati” di primissimo
piano.
In realtà il MES, l’ho scritto in altro post, era un semplice
pretesto, un “capriccio”! Il M5S non lo vuole “e noi invece sì!” è stato di
sicuro il ragionamento di Renzi. E se il M5S non lo voleva, ne aveva ben ragione,
perchè con l’andazzo che si è protratto nel tempo e l’annuncio sottile (visto
lo sgomitamento, non solo per sicurezza antiCovid) del prossimo arrivo di oltre
200 miliardi sulle nostre piazze, saremo sorvegliati speciali da parte
dell’Europa, che non penso tollererà sprechi. Il nostro è un Paese che ha molti
estimatori dal punto di vista artistico, culturale, turistico nella sua
complessita. E’ una terra che ha prodotto più “geni” di quanto ne abbia fatto
altro Paese nel Mondo. Ed esportiamo competenze tecniche scientifiche
professionali di altissimo livello. Ma non siamo stimati dal punto di vista
delle pratiche burocratiche per una Pubblica Amministrazione inadeguata a
svolgere funzioni e ruoli propulsivi progettuali al passo dei tempi. Questa
denuncia è stata prioritariamente appannaggio del Movimento 5 Stelle, che
tuttavia non ha ottenuto il consenso per poter mettere in pratica la metafora
della “scatoletta di tonno”.
Giorno dopo giorno, il grande “teatrino” della Politica va in
scena. E, come spesso accade, poco cambia. E vengono a svelarsi i “trucchi”
utilizzati semplicemente per avvantaggiarsi nell’accaparramento di potere. E’
la parte peggiore della Politica ed emerge ancora una volta dietro l’Ipocrisia
del Bene Comune. C’è sempre meno spazio per la parte migliore del Paese, che
tende ad appannarsi con grande giubilo della parte peggiore, una minoranza che
tuttavia detiene grandi poteri, sempre più. La bonomia con la quale di fronte
alla pandemìa si sentiva dire, anche da quella parte “peggiore”, che ne
“saremmo usciti migliori”, era semplicemente una ulteriore finzione.
Tutta la vicenda intorno alla quale si è inscenata la “crisi” del Governo
Conte 2 sembra aver avuto l’obiettivo di riportare al Potere i punti di
riferimento più affidabili delle grandi forze – in parte “opache” – finanziarie
mondiali. Nondimeno, dopo la sortita di Renzi che ha prodotto il “vulnus”, non
era in alcun modo possibile lasciare che un Governo del Paese in questo tempo
difficile per tanti di noi (se non “quasi tutti”) andasse nelle mani
della parte peggiore (altro che “Governo dei migliori”) e pericolosa per i
destini della nostra Democrazia. Capisco le perplessità di quella parte che, a
Sinistra, ha votato “no” al Governo, ma avverto in quella scelta l’incapacità
di saper svolgere una riflessione realistica dei veri bisogni e di come
affrontarli per risolverli.
Tra le varie bugie poste in campo per giustificare la “crisi” c’è stata
quella relativa al “Recovery Plan”. Ovviamente, ai comuni cittadini non era
possibile dare un giudizio su quanto veniva denunciato; si trattava di “bozze”
redatte dalla Presidenza del Consiglio su cui avviare la discussione.
C’erano i “capitoli” di spesa, i titoli e poco più; ma in quel periodo non
sarebbe stato possibile per un Paese, come il nostro, rappresentato nel G7 (il
gruppo dei sette Paesi economicamente più avanzati del Pianeta), presentare un
Piano nel dettaglio: mancava il regolamento che è stato approvato solo il 10
febbraio u.s. ed è operativo dal 18 febbraio, dopo la sua pubblicazione in
Gazzetta ufficiale dell’UE.
D’altra parte è stato lo stesso neo Premier, Mario Draghi, a riconoscere
perfettamente il buon impianto del Recovery Plan del precedente governo, anche
se occorre migliorarlo, in modo particolare articolandolo sulle riforme
necessarie che accompagnino la credibilità del nostro Paese. Draghi non ha
potuto fare altro che riconoscere ulteriormente il buon lavoro del Conte 2,
anche allorquando, presentandosi ai giornalisti subito dopo l’incontro con il
Presidente Mattarella in cui aveva accettato l’incarico con la “tradizionale”
riserva, parlò del necessario completamento della campagna vaccinale.
Nel corso di questi giorni, altrettanto concitati e drammatici, Draghi sta
mostrando di saper mantenere la barra dritta senza lasciarsi influenzare dalle
grida, istericamente espresse anche se a volte un po’ “sommesse” sotto tono e
falsamente rispettose, di Salvini e compagnia bella, cui si accodano a difesa
di interessi parziali alcuni Presidenti di Regione, in modalità “bipartisan” ma
incapaci di operare una necessaria “moral suasion” verso alcune categorie di
operatori commerciali, semmai accompagnata da una adeguata progettualità intesa
al superamento “quanto prima” delle attuali precarie oggettive condizioni.