UN PAESE DIVISO E’ PIU’ DEBOLE in un momento difficile lo è ancor più –
lo sappiano i leaders dell’opposizione esterna ed interna a questo Governo! il
Paese lo ricorderà!
29 febbraio
Mostrare il ghigno o fare la faccia truce è una delle modalità di autodifesa che gli animali o le persone in difficoltà utilizzano. Basterebbe poco a neutralizzarli questi tentativi così come fa Indiana Jones in una delle scene cult dell’Arca perduta.
Nella realtà e nella Politica dei nostri giorni molto più assoggettata al
mondo della comunicazione globale sono sempre più frequenti simili
comportamenti: la mimica facciale , la prossemica, l’uso oratorio a dismisura
dell’invettiva finiscono per essere utili per aggregare masse sempre meno colte
e fondamentalmente bisognose di esprimere tutto il fiele accumulato nei tempi.
Hanno bisogno di un leader che giustifichi l’espressione di quei bisogni
sopiti, ne hanno bisogno per imitarlo e semmai superarlo.
Questo è solo un preambolo al disastro che una modalità di espressione politica
di quel livello, così infimo, sta provocando nel nostro Paese. Sarebbe
necessario, di fronte alla diffusione di un virus la cui incidenza e gravità è
in gran parte ignota, fare per davvero un fronte comune. Sarebbe utile al
Paese, che di questo potrebbe essere grato, fronteggiare le conseguenze di un
pericolo globale per la salute e l’economia generale. Sarebbe un’ottima
occasione per rivedere gli stili di vita consumistici e riappropriarci
dell’essenzialità dell’esistenza “Sarebbe”: invece no. “Io vorrei” e giù un
breve preambolo di buone intenzioni accompagnate da una sequela di estrema
virulenza ed aggressività, con lo scopo – si osservi – di accreditarsi come
sostituto aspirante non appena ve ne sia l’occasione.
Questa modalità è la prima vera responsabile del danno economico e quello di
reputazione internazionale del nostro Paese. Questo non è il momento di lucrare
sulle disgrazie; è l’ora di cooperare senza se e senza ma. Quando l’attuale
opposizione avrà contribuito a produrre ulteriori divisioni potrà anche
governare il Paese ma sulle sue macerie. Là invece dove un’opposizione
responsabile potrà dimostrare di essere stata collaborativa in un momento così
difficile e complesso, a tutta evidenza si accrediterebbe come alternativa
positiva.
La bassezza “politica” dell’attuale opposizione (ma non è molto diverso il
comportamento di Italia Viva, alla ricerca spasmodica di ottenere
riconoscimenti sotto forma di sottogoverno e grand commis di Stato, oltre a
qualche decimale di consenso) osannata e supportata da una parte del mondo
dell’informazione gretta e meschina apporterà ulteriori danni all’immagine
dell’Italia.
Viene forte il sospetto, tuttavia che, essendo i leader dell’opposizione (in
primo luogo Salvini della Lega e Berlusconi di Forza Italia) rappresentanti di
quel protagonismo del Nord piemontese lombardo veneto la cui superbia sfiora e
travalica la tracotanza, avvertendo per sè la superiorità su tutto e tutti,
stiano invece dovendo fare i conti con la superficialità con la quale qualche
loro struttura sanitaria ha trattato l’inizio degli eventi di contagio. Lo dico
con profonda consapevolezza: tutti possono sbagliare, è umano. Meno lo è non
volerlo riconoscere e ribaltare la responsabilità nei confronti del Governo
centrale, reo di non aver chiuso ermeticamente l’ingresso a persone provenienti
dalle aree dove si era sviluppata l’epidemia di Coronavirus, Wuhan e via
dicendo. La “consapevolezza” di cui sopra è legata al fatto che vivo a Prato,
luogo dove la comunità cinese è molto presente e dove sin dalle prime
avvisaglie è scattata in modo autonomo da parte loro la quarantena che in linea
di massima sta proseguendo tuttora. Fatto è che non vi siano stati casi di
contagio finora: anche se non mancano di essere diffuse sotterraneamente fole e
fake news di bassissimo profilo sul fatto che “i contagiati ci sono ma vengono
nascosti”.
Continueremo a trattare questi temi in altri post.
Joshua Madalon
Leggete quel che accade a Prato