8 marzo 2021 – un inatteso piacevole dono

8 marzo 2021 – un inatteso piacevole dono da Carla Malerba

Non capita così spesso, e quindi fa tanto, tanto più piacere ricevere, nell’approssimarsi di una giornata tradizionalmente dedicata alla figura femminile, un dono sotto la forma di versi. Di recente ho potuto recuperare il contatto con l’autrice, che avevo conosciuto nel corso di un mio impegno professionale in un Istituto scolastico superiore di Arezzo. Ricordavamo entrambi i nostri impegni e le nostre passioni, in parte comuni, come quella dei “percorsi poetici”; i miei più come operatore culturale, come produttore organizzatore di eventi culturali, quelli di Carla Malerba come autrice di versi e di racconti.

Mi ha fatto dono di un paio di raccolte, alle quali hanno partecipato altre poetesse come lei, oltre a qualche sparuta presenza maschile. E’ una forma che ben conosco, avendo prodotto 12 edizioni – dal 2001 al 2012 – di una raccolta di brani poetici di donne o ispirati a figure femminili, “Poesia Sostantivo Femminile”.

Come uomini (il termine ha una funzione responsabilizzante, perché “uomini” sono soltanto coloro i quali comprendono il valore della condivisione dei percorsi e del rispetto reciproco) dobbiamo accogliere i delicati poetici amorevoli consigli di Carla e farne tesoro, avvalercene in tutto il percorso della nostra “comune” esistenza.

POESIA A UN UOMO PER L’OTTO MARZO di Carla Malerba

A una donna

non dare

ciò che può essere banale,

a una donna

regala pensieri profondi

e fiori di carta.

E affidale il tuo cuore.

Sappi che l’avrai messo

in buone mani,

mani generose,

sappi che la tua donna

è ricca di opere e giorni,

è l’arca dove riponi

la tua fiducia, il tuo amore.

Carla Malerba

Carla Malerba, nata in Africa settentrionale, risiede in Italia dal 1970. Laureata in pedagogia con una tesi sulla poesia nell’infanzia, ha insegnato Lettere nelle Secondarie a indirizzo tecnico. Ha pubblicato la sua prima raccolta, Luci e ombre, nel 1999.
Successivamente pubblica Creatura d’acqua e di foglie (Calosci, Cortona, 2001), Di terre straniere e Vita di una donna (La Vita Felice, 2010 e 2015) e nel 2020 Poesie future edita da Punto a capo. Ha ricevuto riconoscimenti in concorsi nazionali per la poesia inedita.

La poesia qui sopra riportata è inserita in una piccola raccolta curata da Giuseppe Vetromile, poeta partenopeo, di cui ho sentito parlare nelle poche volte che mi è accaduto di andare giù a Napoli ma che non ho mai incontrato (forse ci siamo sfiorati nei paraggi organizzativi di alcune iniziative alle quali ho collaborato con Angela Schiavone). Il volumetto è “Mimose in versi. Voci di donne per le donne” Volume Speciale dell’Antologia Virtuale “Transiti Poetici” dedicata alla Festa della Donna ed è ordinabile su Amazon.

Ho ringraziato personalmente Carla, sorprendendola con una telefonata tecnologica in risposta ad un suo messaggio su Messenger ed abbiamo recuperato ricordi e amicizie comuni, collegate alle passioni letterarie che ci consentono di rifugiarci nelle nostre abitudini culturali, poetiche e letterarie, un po’ come il Machiavelli della “Lettera a Francesco Vettori”

“…Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro….”

Per ora ci fermiamo qui, ma il “viaggio”, quello comune dell’umanità fatta di donne ed uomini, è ancora molto lungo.

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