21 marzo – REPETITA IUVANT (alcune cose da ricordare, da “non dimenticare”) parte 3 (In questa nuova “palestra” ci sono passi indietro e passi avanti….)

3. REPETITA IUVANT (alcune cose da ricordare, da “non dimenticare”) parte 3 In questa nuova “palestra” ci sono passi indietro e passi avanti. Se per davvero si vuole cambiare, occorre che vi sia chi fa dei passi indietro e chi abbia la possibilità di fare dei passi avanti. Se si annunciano cambiamenti, occorre agire di conseguenza. Diversamente, sarebbe una nuova buona occasione perduta.

E’ solo una “metafora”, quel “vedere le carte”, ovviamente! Innanzitutto perché per troppo tempo le abbiamo vedute sempre così identiche a se stesse e non abbiamo mai avuto un riscontro con ciò che sarebbe stato realizzato. Tante “parole” pochissime “conferme”; tanto che di volta in volta le si sono ripetute come se fossero “nuove”, ma erano vecchie e stantie. E’ una pessima abitudine della “Politica” che ha avuto bisogno di “rinnovarsi” continuamente proprio perché non riusciva a rinnovarsi per niente.

Di certo ci siam cascati anche noi, che abbiamo i capelli bianchi. Ed è davvero molto difficile che ci si ricaschi senza avere  la necessaria prudenza.

E’ possibile oggi attivare un nuovo percorso virtuoso? La “ragione” mi dice di NO, ma la passione mi sospinge. Gli elementi positivi possono avere la prevalenza solo se per davvero si avvii a considerare questo “tempo” così sospeso ad un passo dal precipizio come bisognoso di una cura molto energica e speciale.

L’equiparazione tra pandemìa e vaccini e crisi profonda e ricerca di una soluzione appare a me molto carica di significati e molto appropriata.

Quel che occorre non sono altre “vecchie” parole rielaborate in modo abborracciato pur con un nobile e sincero intento.

Non si può far finta di niente, come se in questi anni non fossero accadute vicende che hanno ridotto il livello di democraticità, hanno mortificato la partecipazione diffusa, hanno svenduto gli ideali in cambio di un potere accentrato sempre più nelle mani di pochi. Occorre costruire forme politiche che si occupino prioritariamente delle realtà umane ed economiche, culturali e sociali, attenuando le differenze  ed incentivando le uniche forme di ricchezza che siano utili a migliorare la società, distribuendo gli utili nella creazione di occasioni di lavoro “stabile” anche se diversificato. Occorre far tesoro per davvero di questo dramma che stiamo vivendo; dobbiamo impegnarci a far sì che per davvero da questa tragedia si esca tutti migliori. Ce lo siamo detto ma non sembra che queste affermazioni siano state considerate come sacrosante verità da realizzare.

In questa nuova “palestra” ci sono passi indietro e passi avanti. Se per davvero si vuole cambiare, occorre che vi sia chi fa dei passi indietro e chi abbia la possibilità di fare dei passi avanti. Se si annunciano cambiamenti, occorre agire di conseguenza. Diversamente, sarebbe una nuova buona occasione perduta.