IN RICORDO DEL “POETA” PIER PAOLO PASOLINI – atti di un Convegno del 2006 – terza parte
Infatti la banalità la posseggono tutti, è un elemento davvero nazional popolare e così ci siamo abituati in un mondo nel quale alla fin fine ci piace sentire soltanto ciò che ci fa piacere sentire. Pasolini non era di certo incline alla piaggeria anche dal punto di vista politico era odiato in modo trasversale ed era amato in modo altrettanto trasversale, proprio Perché non era mai banale. Sapeva andare contro tendenza, senza pensare ad essere come sempre più spesso si rileva ai nostri giorni di moda.
I giovani ed i meno giovani, che sentono di voler essere giovani senza necessariamente farsi il lifting, avranno in alcuni di noi che amiamo Pasolini, soprattutto Perché non lo conosciamo ancora come vorremmo, degli alleati nel percorso di approfondimento su questo autore. Oggi gli dedichiamo questa giornata, ma costruiremo altre occasioni anche su altri autori di quegli anni che ci consentano di capire meglio da dove veniamo ed in particolare da dove, sulla scorta delle analisi svolte in quegli anni, provenga l’attuale mortificante degrado culturale, la pochezza dei valori che si respira in questo nostro paese, lo scarso rispetto delle istituzioni, l’arroganza figlia della certezza e nemica del dubbio. Anni e anni di sottovalutazioni, di incuria. Anni e anni di tagli alle spese per la formazione, per la ricerca, per la cultura, viste sempre più come elementi trascurabili, come velleitarie, alla fin fine inutili, quelle che in tanti ahimè considerano pregi.
E’ un atteggiamento irresponsabile che non coinvolge soltanto purtroppo una parte politica, ma sempre più spesso ed anche questo trasversale contrassegnato come è da un vero e proprio populismo dall’ansia considerata irrinunciabile di rispondere alle paure della gente accontentandola negli appettiti più bassi. E si finisce per correre dietro all’odiens, ai sondaggi, senza tenere conto della qualità vera dei prodotti.
Occorrerebbe fare punto e a capo, ma sappiamo benissimo che non è facile. Ciò nonostante bisogna provare.
Ritornando appunto al programma della giornata ne parlerà Sandro Bernardi aprendo i lavori dopo gli interventi delle autorità, diamo la parola all’Assessore alla Cultura alla Provincia, Paola Giugni…(parola non comprensibile – VOCE FUORI MICROFONO)…Andrea Mazzoni e infine al Presidente (parola non comprensibile – VOCE FUORI MICROFONO). Grazie.
Parla Paola Giugni – Assessore alla Cultura della Provincia di Prato:
“Buongiorno a tutti. Sì, sono Paola Giugni e sono Assessore alla Cultura della Provincia. Come Provincia abbiamo sostenuto le iniziative che la Circoscrizione Est, nella persona del Professor Maddaluno, le iniziative che sono state fatte su Pasolini nello scorso novembre in occasione del trentesimo anniversario. Sono state iniziative rivolte certo a tutti, ma soprattutto ai giovani con interventi nelle scuole, al polo scolastico, con approfondimenti, molte giornate di approfondimenti.
Quelle iniziative di Prato sono state certamente non uniche. Perché in quel periodo, se noi si va a dare una scorsa anche su Internet velocemente, vediamo che in tutta Italia, ma non solo, anche l’estero il trentesimo anniversario della morte di Pasolini ha provato un exploit di convegni, di dibattiti, di approfondimenti, di giornate di studio che ci hanno fatto capire come Pasolini in questi anni non sia mai stato dimenticato, come Pasolini in questi anni sia sempre rimasto vivo anche se con varie problematiche legate molto spesso diciamo ad un uso anche distorto quasi anche mediatico se si vuole di questo personaggio.
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