27 maggio – PERCHE’ LA DESTRA STA VINCENDO NEL PAESE (o perlomeno così appare) – parte 3

PERCHE’ LA DESTRA STA VINCENDO NEL PAESE (o perlomeno così appare) – parte 3.

Nel confermare che anche “la Destra, così come la Sinistra dove batte il mio cuore, è in grado di fornire risposte concrete ai problemi al di là della demagogia e del populismo” non mi stanco di insistere nella ricerca di approfondire i motivi per cui la Destra sembra vincente ed in progressiva crescita nei recenti sondaggi periodici. Intanto, vediamo in che cosa consiste il sondaggio delle preferenze partitiche: si chiede “se si votasse oggi quale Partito voteresti?” Sulla scelta può influire un evento abbastanza recente, ma capita raramente. Invece è più facile che la persona intervistata sposti da un periodo all’altro il suo voto sia per convenienza contingente sia perchè ritiene che la forza politica (o l’area) cui aveva affidato il suo consenso non corrisponda più ai suoi interessi. Guardando al quadro politico più recente troviamo una Sinistra fortemente smembrata, con un PD rappresentante di un’area di Centrosinistra moderata, che pur mantenendo l’egemonia è in forte calo ed una galassia di moderati (Italia Viva, Azione, +Europa) che non appaiono sempre convinti della loro esistenza e permanenza  “a Sinistra”, tentati di collocarsi in posizioni “centriste”, ed una serie di gruppuscoli pseudo e realmente (a fasi alterne) rivoluzionari (Art.1 MdP, LeU, Sinistra Italiana e altri) che non riescono a venir fuori da una forma di integralismo ideologico sterilissimo.

Un discorso a parte merita il Movimento 5 Stelle. La sua metamorfosi, collegata alla scelta indilazionabile di proporsi come forza di governo dopo le Politiche del 2018, ha decretato anticipatamente la sua fase discendente (il 4 marzo 2018 aveva ottenuto il 32,7%; ad oggi è accreditato di un 50% in meno, oscillando tra il 16 ed il 17%). Uno dei problemi che caratterizzava quel Movimento era l’assenza di una vera e propria posizione “politica”; la scelta era soprattutto “critica” verso la vecchia Politica, accusata di aver perso progressivamente il senso dell’impegno civile; quelle battaglie, importanti da un punto di vista ideale, sono state anche portate a compimento (in primo luogo la riduzione del numero dei parlamentari, il reddito di cittadinanza ma anche altri provvedimenti), anche se, governando prima con la Lega e poi con il Centrosinistra, ha dovuto scendere a quelle forme di compromesso ineludibili per un qualsiasi Governo di coalizione. Anche il M5S paga lo scotto della “governabilità”: durante il tempo del Governo gialloverde ha perso qualche pezzo dell’anima di Sinistra; con la formula “giallo rossa” ha perso a Destra. Ed è così che in una sintesi davvero minima che si spiegano i motivi di questo calo. Governo, di Centrodestra e poi di Centrosinistra. Uno slalom periglioso che ha prodotto un forte salto in avanti delle Destre.

Meno “disperse”, infatti, sono le forze politiche della Destra. In linea di massima hanno mantenuto sempre un profilo critico di “opposizione” fossero o meno all’interno di uno dei Governi. Salvini e la Lega, ma in modo particolare e singolare il primo, ha svolto un ruolo di oppositore anche nel primo Governo Conte; e poi in questo con Draghi premier sta facendo lo stesso gioco, anche se ne paga qualche lieve conseguenza, facendo travasare voti verso Fratelli d’Italia, la cui azione politica appare più coerente.

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