GIUGNO 2021 – Reloaded di un mio post dell’8 giugno 2020 L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA – VERSO UNA CRISI (AL BUIO PESTO)

Reloaded di un mio post dell’8 giugno 2020                                             L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA – VERSO UNA CRISI (AL BUIO PESTO)

Se continuiamo a dire che “da questa tragedia ne usciremo tutti migliorati” che “andrà tutto bene”, dobbiamo tuttavia avere ben presente quelle che erano le nostre condizioni nel periodo appena precedente allo scoppio della pandemia.
Basterebbe andare a consultare una Rassegna stampa del 2019 per capire che il nostro Paese era in piena fase di “decelerazione”, che la previsione del PIL era davvero deprimente (lo 0,3 in più rispetto al precedente anno); basterebbe andare a consultare i dati ISTAT per capire che in Italia la “povertà” era un vero e proprio problema da affrontare. E non lo si poteva fare attraverso gli slogan o i “peana” del Governo Lega-M5S (“Abbiamo sconfitto la povertà” disse Di Maio, alzando indice e medio nel segno della Victory), ma con una serie di interventi coraggiosi e severi nei confronti dell’illegalità diffusa nel settore del mondo del lavoro. In primis infatti occorreva sconfiggere la pratica criminale del “lavoro nero”; poi – anche contemporaneamente – tappare la falla della povertà attraverso sussidi come il “reddito di inclusione” ed il “reddito di cittadinanza”. Tutti coloro che osservavano la realtà attraverso le proprie conoscenze e sensibilità, pur in possesso di garanzie personali e quindi non direttamente interessati, e denunciavano l’incongruità dell’intervento venivano visti come “gufi rosiconi” o “disfattisti antipentastellati” per pregiudizi ideologici, e – allorquando affermavano che quegli interventi “non” avrebbero risolto il dramma della povertà, avrebbero creato più danni se non fossero stati accompagnati da un serio progetto di contrasto all’evasione ed al lavoro nero, un progetto di “giustizia sociale” – venivano attaccati.

Per rendere meglio quello che è il dato di riferimento cui accenno sopra vi inserisco i link di riferimento ai siti dell’Istat

Le prospettive dell’economia italiana nel 2019

https://www.istat.it/it/files/2019/05/Previsioni_mag19_fin1r.pdf

Le prospettive dell’economia italiana nel 2019-2020

https://www.istat.it/it/archivio/236396

per capire meglio i dati sulla “povertà” consultare sempre il sito dell’Istat con tag “povertà”

https://www.istat.it/it/archivio/povert%C3%A0

Ritornando all’assunto dell’avvio del post “Saremo migliori?” “Andrà tutto bene?”, ho la sensazione che si tratti di affermazioni banali puerili utili a rassicurare i più deboli, sia per età che per condizione economica e culturale.
In realtà quel che vediamo, di fronte alla reale incapacità di fronteggiare gli aspetti negativi che si sono aggravati nel corso degli eventi drammatici in cui siamo stati tutti – chi più chi meno – coinvolti, non è per niente rassicurante, ben al di là della ventilata possibilità di un ritorno epidemico nel prossimo autunno-inverno. In questo periodo c’è stata una parte del mondo economico che ha accumulato guadagni ingenti; c’è una parte del mondo economico che, pur avendo sofferto in parte la crisi, ha preparato interventi di carattere politico clientelare (si parla di grand commis dell’economia e della finanza) tesi all’accaparramento di risorse senza fornire tuttavia le opportune garanzie (non mi riferisco soltanto alla pretesa della FCA di poter ricevere a fondo perduto contributi, permanendo nel suo progetto aziendale che privilegia i rapporti economici con paradisi fiscali e non rispetta le regole fiscali del nostro Paese).
In questo stesso tempo non si sono visti interventi “seri” e legalmente “severi” nei confronti del “lavoro nero”; anzi, nel marasma legislativo, che ha intorbidato le acque ancor più rispetto a prima, i furbi hanno avuto più forza e vigore rispetto alla povera gente, disposta ancor più di prima a sopportare angherie retributive. Di tutti questo poco o nulla si dice; soprattutto non si avverte nella compagine di governo – anche di quella parte di “Sinistra” che dovrebbe essere maggiormente sensibile – la giusta attenzione. Sembra quasi che i problemi siano altri. Ma non è così e purtroppo andiamo verso un periodo in cui chi avrà bisogno sentirà difendersi proprio da coloro che hanno obiettivi destabilizzanti, pericolosi per la Democrazia.

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