25 giugno – PERCHE’ LA DESTRA STA VINCENDO NEL PAESE (o perlomeno così appare) – parte 5

PERCHE’ LA DESTRA STA VINCENDO NEL PAESE (o perlomeno così appare) – parte 5

A voi che mi leggete (quei “pochi” che mi sopportano) sembra che quella “Carta” così tanto spesso richiamata come fondamentale sia rispettata? Oppure in modo ipocrita non ci si spinge a  farne quotidianamente “carta straccia”? Vi sembra che siano rispettati i suoi “precetti”?                                                    Ho la sensazione che si blateri essenzialmente – anche da parte di quella Sinistra “nuda e pura” – e ci si impegni  per soddisfare i propri convincimenti e ci si crogioli all’interno di gruppetti autoreferenziali, tronfi ed esclusivi. La Sinistra, anche per questo motivo, è composta in definitiva di varie infinitesime anime che si contrappongono tra di loro al solo obiettivo di “esistere”. Un leader recente è arrivato addirittura a profferire dure accuse (“mi vergogno”) anche all’interno del rassemblement più corposo, coacervo di anime diverse, alcune delle quali di “Sinistra” – ne sono sempre più convinto – solo per comodo e per interesse personale. Se non si corregge questo “difetto” la macchina non può funzionare ed è destinata alla rottamazione coatta.            Se si va al “dunque” si scoprono difetti davvero così evidenti che anche un dilettante con normali capacità intellettive le comprenderebbe: basterebbe osservare due degli episodi drammatici accaduti qui a Prato e di cui ho trattato; il primo in modo più diretto, mentre sul secondo ho soltanto avviato una riflessione cruda per rimarcare le distanze sempre più forti tra me e la sedicente Sinistra. “Sedicente” e dunque lontana dalla mia visione di Sinistra, per ora. Su questo secondo evento, la morte drammatica di una giovane operaia, in una fabbrica gestita da italiani (non da “cinesi” che assorbono da qualche tempo in qua tutti gli attacchi fondalmentalmente “razzistici” per tutto il caleidoscopio di ingiustizie e nefandezze sui luoghi di lavoro), che con nonchalance – per quanto se ne sappia – hanno commesso una serie di irregolarità. Nell’affrontare l’altro evento (l’affare Texprint)  ebbi a sottolineare che sarebbe stato necessario innanzitutto ascoltare le parti, porre sotto sorveglianza il rispetto delle regole (così come affermato più volte dalla parte imprenditoriale), ma promuovere un intervento politico generale per consentire a tutti, compreso i proprietari, il giusto guadagno. Mi ripeto per chiarezza: in un mercato drogato dalle irregolarità non è facile, per chi voglia intraprendere un’attività, agire nel rispetto delle regole. Ma la Sinistra non si muove in tale direzione; alza le barricate e i muri ma nulla fa per cambiare davvero le cose.

Il tempo che abbiamo vissuto in questo anno e mezzo, quello in cui ci siamo fermati, non ha creato i presupposti per rimettere in piedi l’economia sulla base di una giustizia sociale che prenda il via dai fondamentali della Costituzione. Lo stesso “mercato del lavoro” ha proseguito ad operare all’interno di un sistema che spingeva verso il “lavoro nero” parziale o totale; i “sostegni” insufficienti garantiti sollecitavano ad accettare lavori sottopagati e non era certo il “reddito di cittadinanza” a produrre tale “vulnus” legale. Su questo tema ci diffonderemo ulteriormente anche per segnalare le debolezze della Sinistra. Con un’incursione intorno al “mercato illegale” del lavoro che utilizza senza limiti la manodopera di persone straniere, che non sempre sono in regola dal punto di vista del permesso di soggiorno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *