27 agosto – LA SALUTE prima di tutto parte 7 – GREEN PASS – “…e finiamola con questi capricci infantili!”

27 agosto – GREEN PASS – “…e finiamola con questi capricci infantili!”

Green Pass. Faccio uno sforzo a parlare di un tema paradossale, soprattutto se posto al confronto con la tragedia immane che si sta consumando in Afghanistan e della quale siamo tutti responsabili. Ma avevo preso un impegno e, allora!   

“Rinfreschiamo la memoria” – Ciascuno di noi, quando circola, di norma porta con sé la “sua” carta di identità, sulla quale ci sono molte indicazioni: tra le quali luogo e data di nascita, residenza ed una foto che abbia delle specifiche caratteristiche. Ma non solo; l’attuale carta di identità è “elettronica” e contiene molti più dati che potrebbero essere considerati “sensibili”, tra cui il “genere” ed elementi biometrici primari (fotografia) e secondari (impronta digitale). Quando poi siamo alla guida di un mezzo abbiamo l’obbligo di portare con noi anche il documento che attesti la nostra abilitazione alla guida, dove semmai sono segnalate alcune caratteristiche particolari come l’obbligo di utilizzare lenti oppure le diverse sanzioni che attestano nostre infrazioni a volte anche gravi e che comportano la decurtazione di alcuni punti.

Il Green Pass si configura nè più nè meno come una nuova “carta” di riconoscimento, che attesti la possibilità di poter usufruire di alcuni servizi (la Scuola, i luoghi pubblici, gli ambienti di lavoro), dopo aver ricevuto a pieno la vaccinazione contro il Covid19 e sue varianti. Escluderei che si possa avere un Green Pass collegato in modo esclusivo ad un tampone anche se periodicamente frequente, a meno che non ci si trovi di fronte a persone che siano attestate come soggetti che non possano essere vaccinate per seri motivi sanitari. Solo ed esclusivamente in questo caso potrà essere utilizzato come valido ma temporaneo l’esito di un tampone.

La grande confusione nella quale ci ritroviamo è dovuta essenzialmente alla debolezza del Governo, sia quello precedente sia questo attuale. In un tempo di emergenze esiste la legge del rigore, che non può essere confusa – se non in modo strumentalmente bipartisan – con una forma di strisciante dittatura. Quel che è utile e necessario per riportare alla normalità una situazione tutt’altro che ordinaria va messa in atto. In tanti, chiaramente democratici, hanno invocato scelte coraggiose e decise nel corso della pandemia; ma si è voluto accontentare un po’ tutti (in verità, qualche settore – come quello artistico – ha davvero patito discriminazioni incomprensibili) commettendo una serie di errori grossolani che hanno prodotto gravi danni.

E, visto che si parla sempre troppo a vanvera della necessità di semplificazioni lo si prescriva con chiarezza: vaccino obbligatorio per tutti con le distinzioni sempre valide per chi non può per motivi sanitari. E obbligo di avere con sè inserito sulla Carta di identità elettronica il cosiddetto Green Pass. E per farla finita con i distinguo che alcuni pongono in relazione alla possibilità di infettarsi anche dopo il vaccino, diciamocela: ciò è possibile ancor più se circolano elementi umani che, pur non avendo alcuna contraindicazione terapeutica continuano a rifiutarsi di vaccinarsi. Si aggiunga che chi è vaccinato e non ha patologie gravi pregresse non dovrebbe avere bisogno di cure ospedaliere, soprattutto quelle connesse alle terapie intensive o sub intensive. E smettiamola con questi “capricci” infantili!