21 settembre – I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 28 – per la parte 27 vedi 9 settembre)

I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 28 (per la parte 27 vedi 9 settembre)

Strutture obsolete e classi pollaio sono soltanto due dei termini che, in negativo, caratterizzano la politica scolastica del nostro Paese – chi scrive ha ormai da tempo i capelli (pochi) bianchi e anche per questo motivo, essendo stato docente e genitore, dopo essere stato studente, sa bene che, quel che ad alcuni tra i fruitori del servizio scolastico di questi giorni sembra essere il frutto di non scelte contingenti, è responsabilità di una classe politica ed amministrativa vecchia ed incapace di produrre scelte giuste anche se coraggiose, coraggiose e giuste. Questi post, insieme a tante altre mie riflessioni che partono dall’oggi e riguardano le attuali esigenze, potrebbero essere utili a capire come gli errori – le inadempienze – di un tempo stanno ricadendo su queste attuali generazioni.

…parte 28…. prosegue e si conclude l’intervento del consigliere Giuseppe Maddaluno durante la riunione delle Commissioni consiliari comunali e provinciali di Prato, il 18.12.2008:

..”In definitiva, aggiunge, mancano proprio quei mille metri quadri dei quali lui stesso aveva lamentato la carenza, per cui la scuola subirebbe una forte penalizzazione con conseguente riduzione della sua offerta formativa. Conclude avvertendo che non bisogna perseverare nel voler commettere questi errori madornali ad ogni costo, errori che verranno politicamente pagati, e chiede che su queste questioni si apra un ampio dibattito nei consigli comunale e provinciale.”

A questo punto interviene il consigliere comunale Marco Monzali (Verdi) il quale “Premette di aver sentito ventilare, in questa vicenda, una ipotesi di abdicazione della politica rispetto alla tecnica che non condivide. Far politica significa, a suo avviso, stabilire delle scale di priorità dalle quali far discendere le decisioni pratiche. Dice di essersi formata una opinione, sulla base delle varie voci ascoltate, senza preconcetti. Considera che almeno due sono gli elementi sui quali non ci sono obiezioni: il problema di dare una sede al Copernico e un principio di buona amministrazione che impone di utilizzare al meglio il polo scolastico di via Reggiana, anche se trova convincente l’argomentazione di non accostare, per questioni urbanistiche e di traffico, due istituti simili. Ricorda che, in merito agli spostamenti, un principio di buona politica consiglierebbe di cercare una soluzione che possa contentare tutti e, a questo proposito, dice che la proposta della Provincia non è convincente proprio perché non contenta tutti. Invita tutte le parti a non arroccarsi sulle posizioni acquisite finora e a prendere un breve tempo di riflessione, approfittando per fare un ragionamento complessivo complessivo sulla politica scolastica cittadina. Il cuore del problema, a suo avviso, è quello di scegliere se mantenere il Dagomari nella sua sede storica o se consentire il sovradimensionamento del Copernico. Invita a riflettere sul fatto che un Copernico ridimensionato, sempre secondo i parametri di legge, con altri Licei scientifici, consentirebbe a questo istituto di entrare nella sede del Gramsci, senza spostare il Dagomari. Invita a voler riflettere sulla proposta e si dichiara d’accordo nel sollecitare un dibattito consiliare.

Si conclude l’intervento di Marco Monzali – escono alcuni consiglieri

….28…

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