1 ottobre – LE STORIE 2008/2009 e 2013/2014 – 9 – vedi file PER BLOG 29 novembre 2008

 Una Riflessione

 La candidatura di Massimo Carlesi giunta inaspettata, da la sensazione  di tornare agli albori della cosa nuova, del Partito Democratico,    quando un Comitato in Prato ipotizzava un partito “DEMOCRATICO” cioè    senza nomenclatura che partisse dal basso e non come al solito calato    dall’alto.

 Utopia! Questa idea non ha mai sfiorato i nostri dirigenti locali e   nazionali che del PD si preparavano a farne una occasione di    “mestiere”. Le orde di citadini che hanno votato per le primarie prima    per Prodi presidente e poi per Veltroni segretario sono quelle stesse    persone che stanchi della vecchia politica si sono dati disponibili al    cambiamento addirittura sottoscrivendo fondi per il nascente Partito e    mettendosi a disposizione lasciando propri recapiti per essere    conttattati e per partecipare direttamente alla novit? ! Sic! La    novit?  è stata che oggi, come si rileva dalla stampa nazionale e    come qalche autorevole esponente del PD rincara la dose, ci troviamo    nel bel mezzo di una questione morale! NOI abbiamo una questione    morale? Ebbene SI! vedere in proposito dichiarazioni di Cofferati e le    prese di posizione di Bassolino etc etc.

 Che centra Carlesi in tutto questo? c’entra c’entra eccome che se    c’entra! Per la prima volta in questo partito che ha l’ardire di    sentirsi nato dalla base finalmente la BASE conta. Per la prima volta    un candidato proposto a furor di popolo e non imposto dall’alto. Per    la prima volta un candidato NON PROFESSIONISTA DELLA POLITICA  ma uomo    prestato alla politica. Credo che questi siano i valori fondamentali    di questa candidatura che il popolo delle primarie chiedeva a gran    voce: voglia di contare con deleghe a tempo determinato e soggette a    verifica alla scadenza.

   Credo che uno slogan della candidatura di Carlesi sia proprio questo:

 Politico si, mestierante no!    Altra grande qualità  di Massimo e che dovrebbe avere qualunque uomo    prestato alla politica, è il saper ascoltare. Un amministratore deve    saper parlare ma soprattutto deve saper ascoltare!

 Maniche rimboccate quindi e pronto a dare tutto qaunto è possibile    per quasto cambiamento di cui sono sicuro del risultato!    Un caro saluto a tutti

   L. L. M.

7 dicembre Carissime\i

come ben sapete uno dei temi che mi sta più a cuore da alcuni anni (perlomeno da 15) è il Decentramento.

Sono stato sempre molto attento e “critico”; c’è un dato “oggettivo”: così come è oggi, così come lo hanno ridotto le Amministrazioni di questi ultimi anni non è più sostenibile.

Costa e non rende (e credo di toccare corde che ai “pratesi doc” siano molto sensibili) e dunque va completamente ripensato. Ho delle idee che ho cominciato a mettere insieme soprattutto dopo che Massimo (che del Decentramento è sommo esperto) si è rimesso in moto. Ero “depresso” (ma la mia depressione si esprime in attivismo scolastico e culturale, non mi abbattono le “cialtronate”!) e non volevo proprio più sapere: ero come quei tanti che “politicamente” erano un po’ persi.

Ordunque, vi propongo di far parte di un Gruppo di lavoro sul decentramento per il “Programma” di Massimo. Non mi propongo come coordinatore: lo faremo decidere a Massimo.

Ci vediamo mercoledì? Io in ogni caso per impegni istituzionali (c’è il primo Concerto di Natale) arriverò più tardi a Cafaggio.

Per ora vi saluto.

Giuseppe Maddaluno