4 ottobre – I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 29 con note

I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 29 con note

Quello che segue è l’intervento di Annalisa Marchi, consigliera provinciale e Presidente della Commissione Cultura, Istruzione, Servizi sociali, organizzazione del personale e Sport.

la terza persona è dovuta al testo del segretario verbalizzante da cui traggo i contenuti

“Ritiene che la situazione si sia drammatizzata poiché si è dimostrata poca sensibilità politica nell’affrontare le questioni, e che il percorso si è interrotto perché il discorso è stato avviato sul piano della separatezza per cui ogni scuola ha accampato le proprie esigenze senza ascoltare quelle delle altre. Ribadisce che, al contrario, il concetto di dimensionamento è basato sulla ricerca delle soluzioni migliori. Contesta l’affermazione che l’aspetto tecnico abbia prevalso su quello politico, pur ammettendo che manca ancora la visione d’insieme sui problemi dell’istruzione a Prato. Ritiene necessario che si debbano fare passi indietro sul terreno della polemica e passi avanti sulla cultura dell’istruzione. Del resto, continua, la qualità del servizio non si misura solo a metri, anche se gli spazi hanno la loro importanza. Ribadisce che questa operazione non ha le caratteristiche delle precedenti che operavano solo dei tagli indiscriminati e rispetto ai quali erano giustificate tutte le proteste, proprio perché mancava una visione d’insieme. Ritiene paradossale il fatto che nessuno, nemmeno gli insegnanti, parlino di qualità e che a farlo invece sia l’assessore. Conclude affermando che la scuola superiore compie dei passi in avanti solo se insiste sul concetto di sistema, il che implica uno stretto rapporto con la formazione professionale e il mercato del lavoro, allo scopo di rendere la scuola funzionale rispetto alle esigenze del territorio.

Si conclude l’intervento della consigliera Marchi…..

N.B.: al di là della stima nei confronti dell’Annalisa Marchi, che rimane intatta sul piano della sua professionalità, trovo significative, ancor più in questi frangenti pandemici e post pandemici, le sue argomentazioni di difesa a spada tratta dell’operato dell’Assessore (difesa ovvia ma assolutamente basata su una valutazione errata delle ragioni che avevano condotto alle proteste). Che avessimo ragione noi che in quel tempo protestavamo anche, lo si può ammettere, in modo vibrante passionale, lo indicano le attuali condizioni della edilizia scolastica: l’aspetto tecnico ha prevalso su quello politico; la qualità dei servizi, eh sì, si misura anche a metri; e intorno alla difesa della qualità dell’insegnamento la differenza tra quel che diceva l’Assessore e quel che esprimevano i docenti che protestavano era chiaramente e largamente a favore dei secondi. come si poteva fare a parlare di “qualità” di fronte ad una restrizione considerevole degli spazi a disposizione offerti al “Dagomari” che era costretto a rinunciare alla sede di viale Borgovalsugana 63 e doveva trasferirsi nel nuovo Polo scolastico di San Giusto?