5 ottobre 2021 – un “reloaded” dal 5 ott. 2020 un anno fa LA “SCUOLA” E’ UNA COSA SERIA – NON SI PUÒ PERDERE ALTRO TEMPO

5 ottobre 2021 – un “reloaded” dal 5 ott. 2020 un anno fa LA “SCUOLA” E’ UNA COSA SERIA – NON SI PUÒ PERDERE ALTRO TEMPO

Negli ultimi giorni c’è un silenzio da parte del Ministro della Pubblica Istruzione; spero si stia rendendo conto che il suo Dicastero non è dei più semplici e che, anche per questo motivo, non può essere condotto attraverso annunci nei vari programmi televisivi, La7 in prima fila, all’interno dei quali giggionare con una sicumera intollerabile. So di essere molto severo, forse sfrontato, so di poter essere confuso con quei tanti misogini detrattori delle figure femminili o un sessista:  ma non posso farmi da parte nel proseguire in una critica che vorrei fosse avvertita come “costruttiva”, come la segnalazione di un pericoloso errore soprattutto per un Governo che in questo tempo di “crisi” non può essere messo “in toto” in discussione. Tra le altre cose non avrei mai pensato di dover ricordare ad un Ministro che fa riferimento al M5S la necessità di un ritorno alle “origini”, quando dall’Opposizione e soprattutto dai palchi del Movimento si levava forte la critica ai decenni di Governi passati che hanno progressivamente smantellato la Scuola pubblica. E invece mi tocca di doverlo fare: insieme ad un rilievo collegato ad uno sgradevole comportamento verso il collega di Governo che lo ha preceduto, la cui colpa massima è stata proprio quella di aver denunciato le profonde critiche condizioni della Scuola pubblica. Fioramonti cui va ancora “ad honorem” la mia stima (non avendo certamente alcuna riprova a lui favorevole al fatto che avrebbe avuto migliori esiti la conduzione del suo Dicastero in questi tempi) non meritava di essere trattato così come ha fatto in più occasioni la Ministra.

Di sicuro, poichè mi sto ripetendo, rischio di diventare ossessivo.

Pur tuttavia molti degli “allarmi” che in tanti già dai mesi estivi avevamo sollevato si stanno rivelando in tutto e per tutto come serie preoccupazioni. La Scuola che già non stava tanto bene, rischia di tracollare a causa di una pandemìa “rivelatrice”, oltre ogni possibile previsione, delle criticità, ben al di là di quanto fino ad ora delineato.  Quest’ultimo rilievo potrebbe apparire elemento di giustificazione per le inadempienze; però, non era imprevedibile un netto peggioramento delle condizioni precarie davanti ad un quadro che era pienamente (ben oltre di quanto la maggior parte degli italiani potessero “sapere”) a conoscenza di chi governa; e le denunce, e i gridi di allarme sollevati, avrebbero dovuto far attivare percorsi maggiormente virtuosi. Invece c’è stata la passerella della Ministra, quella del Comitato Tecnico Scientifico che vantavano strategie vincenti con i “nuovi banchi” vuoi quelli “singoli a rotelle” vuoi quegli altri “singoli senza rotelle” con i quali risolvere il problema del “distanziamento”. Fino ad oggi la stragrande maggioranza delle scuole o ha fatto da sè oppure sta facendo a meno delle preziose suppellettili.

Rimangono “in piedi” (si fa per ironizzare, ovvio!) i problemi strutturali delle scuole, le “classi pollaio” e, dulcis in fundo (altra ironica sottolineatura), la mancanza  di “personale scolastico” quasi ad un mese dall’inizio ufficiale delle lezioni. Qualcuno potrà dire che è sempre stato così e lo fa semplicemente per una difesa acritica degli attuali responsabili governativi, che – in questa occasione – hanno avuto molto tempo a disposizione e sono stati molto meno “oberati” dal dover mantenere rapporti con il pubblico. Tutti gli aspetti critici avrebbero potuto essere avviati – pur lentamente – a soluzione. E questo non è accaduto. Anzi, come già scritto, si rischia il “tracollo”.