un reloaded con un Preambolo – LA SCUOLA AL TEMPO DI BERLUSCONI – PARTE 11 25 anni dopo ”Le colpe dei padri ricadranno sulle spalle dei figli”

Preambolo (breve) – Chi ha vissuto, a volte “intensamente”, negli ambienti della Scuola in modo complessivo (studente, docente, genitore) può dichiararsi testimone di parte di un percorso che ha fatto intravedere orizzonti straordinariamente promettenti e prodotto arretramenti fortemente perniciosi per quel che riguarda il livello medio culturale generale del nostro Paese. Certamente, si può gioire dei grandi successi che arridono a figure come il fisico Parisi, insignito in queste ore del Premio Nobel, ma non bisogna dimenticare che la crescita di questi importanti “esempi” è avvenuta per lo più in realtà estere, vista la grettezza del mondo accademico e di quello politico amministrativo nostrano che non valorizza il merito (lo fa solo “a chiacchiere”); e non bisogna dimenticare il livello sempre più alto di abbandono e dispersione scolastica che porta il nostro Paese a confrontarsi con realtà vicinissime a quelle del Terzo Mondo; così come è altissimo il livello di analfabetismo funzionale che colpisce sempre più i ceti più deboli, che nella crisi si accrescono numericamente a vantaggio della parte più ricca del “nostro” mondo.

LA SCUOLA AL TEMPO DI BERLUSCONI – PARTE 11 25 anni dopo ”Le colpe dei padri ricadranno sulle spalle dei figli”

Chi ci ha governato – e chi ci governa – in questi anni non ha modificato in meglio ciò che pure molto spesso ha criticato. Dopo Berlusconi, la Moratti e la Gelmini sul comparto Scuola (e Università) si è prodotto un progressivo incessante intervento mortificatorio delle competenze e vessatorio nei confronti di coloro che nella Scuola (e nell’Università) operano o ne sono fruitori diretti ed indiretti.
Attualmente a causa delle difficoltà sopraggiunte con la crisi pandemica si procede a tentoni e il Governo Conte, che pur ha grandi meriti, mostrando una grande padronanza dei propri mezzi, che nasconde tuttavia una incapacità progettuale, che non produce effetti benefici nè a breve nè a medio termine, non è riuscito a rimettere in moto le energie positive che nella Scuola non sono mai mancate.
In questi post (“La scuola….” e “I conti non tornano”) ho riportato quel che avveniva non solo per demerito delle Destre ma anche per quelli della Sinistra intorno agli anni Novanta del secolo scorso e nell’approccio non ho notato differenze “ideologiche” ma un’opera costante di smantellamento della libertà di coscienza perpetrata a danno delle future generazioni. Non c’è stato mai una seria presa in considerazione delle urgenze denunciate (l’abbandono scolastico, la inadeguatezza delle strutture scolastiche, un reclutamento per meriti a partire dal giusto riconoscimento delle competenze acquisite in modo diretto da parte del precariato “anziano”, sempre più anziano ed una retribuzione dignitosa) ed oggi, il “futuro” di ieri, se ne pagano le conseguenze, sia per i “morsi” della pandemia sia per l’abbassamento del livello culturale generale prodotto in questi anni di abbandono ed incuria. E’, se vogliamo essere buoni e concedere ai “contemporanei” la buona fede, il classico “piangere sul latte versato” ma, a ben vedere, neanche i “nostri” di oggi sembrano essere in grado (o fingono di voler cambiare le “cose” ma non ne hanno nemmeno tanta voglia!) di procedere verso un cambiamento.
Ho scritto più volte sui temi della Scuola; a favore del Ministro posso dire che si sta trovando ad operare in un terreno molto difficoltoso, pieno zeppo di insidie: a suo sfavore – qui mi ripeto – sta il non aver compreso (almeno a me così sembra) che l’assunzione delle responsabilità pregresse non può essere addossata a questo Governo, poichè per la maggior parte non le appartengono. Di certo una parte di questo Esecutivo ha grosse colpe ma non sarà semplice fargliene riconoscere alcuna: le parole “pentimento” ed “autocritica” sono sconosciute nel ceto politico corrente. Mostrare una grande sicumèra come fa la Azzolina di fronte alla catastrofe, lasciando credere che “tutto andrà bene” (questo poteva servire come “placebo” durante il “lockdown” ma ora è il tempo delle scelte), e magicamente a settembre tutto funzionerà alla perfezione, è da “irresponsabili”. Occorre avere il coraggio di dire che la situazione è tragica a causa dell’incuria di decenni, della quale sono corresponsabili Governi di Centrodestra e di Centrosinistra. Il problema serio è che se non c’è “condivisione” nella compagine nel riconoscere tali trascuratezze ed inefficienze si rischia di rompere la maggioranza. Bene! Di fronte a tali possibili scenari preferirei la “chiarezza” e non la sopravvivenza in questa fetida palude dell’ignavia

Joshua Madalon