11 ottobre perché ho accolto con piacere l’invito ad organizzare la presentazione del documento “LA SCUOLA SALVA IL MONDO” di “POSSIBILE” parte 3 “da soli non si va da nessuna parte e se i pochi non diventano molti poi prevale lo scoramento e/o l’acquiescenza.”

perché ho accolto con piacere l’invito ad organizzare la presentazione del documento “LA SCUOLA SALVA IL MONDO” di “POSSIBILE” parte 3 “da soli non si va da nessuna parte e se i pochi non diventano molti poi prevale lo scoramento e/o l’acquiescenza.”

Mettere insieme un evento dopo un periodo di inattività è stato entusiasmante ma anche molto difficile.  Di tanto in tanto ci si sentiva con chi mi aveva contattato, che non ci ha fatto mai mancare il sostegno. Devo (dobbiamo) ringraziarla, così come dobbiamo ringraziare chi ha coordinato e poi realizzato il Documento.

Ho detto e scritto della sua ampiezza, profondità, compiutezza. Dovrà, esso, essere utile soprattutto a chi oggi ha venti anni, come chi con me ha cooperato a realizzare questo incontro, o poco più come qualche altro giovane qui presente. Dovrà essere un monito per tutti quelli che sono stati giovani pieni di entusiasmo e volontà di sovvertire il mondo delle inconcludenze, delle approssimazioni, delle emergenze; quelli che si sono seduti poi comodamente sugli scranni di ministeri e assessorati e stanno ancora lì a guardare quello che non va, come se non fosse anche colpa loro, come se non dipendesse anche da loro il degrado attuale del mondo della Scuola.

Non è formalismo dire che perlomeno le nuove generazioni potrebbero aiutarci ad affrontare il disastro e costruire un futuro diverso; occorre dire “basta” alle enunciazioni nude e crude che non producono effetti per timidezza o convenienza, non saprei se l’una o l’altra oppure l’una a copertura dell’altra. Di certo “da soli non si va da nessuna parte e se i pochi non diventano molti poi prevale lo scoramento l’acquiescenza.”

Ritornando al documento, scendendo sulle questioni trattate, e avviando quella che può essere un’introduzione da parte di Eulalia, bisogna dolorosamente sottolineare che la realtà pratese quanto ai numeri di dispersione ed abbandono scolastico è assai simile a quella di aree che consideriamo degradate. Non meno grave è la situazione dell’edilizia scolastica.

Sul tema dell’insufficienza della potenzialità di un’offerta culturale adeguata ai tempi a causa dell’inadeguatezza delle strutture edilizie esistenti c’è il recentissimo XIX Rapporto di Cittadinanza attiva che, pur occupandosi in particolare degli asili nido, riporta a pag.9 la denuncia relativa alla mancanza di agibilità per oltre un 50% degli edifici in tutto il Paese. Quanto ai dati sulla dispersione e abbandono per quest’area vale la pena consultare per ora il Rapporto 2018 sulla scuola pratese prodotto dalla FIL.

Ho già detto che il Documento Manifesto “La scuola salva il mondo” è un testo importante da cui partire per costruire la Scuola degli anni a venire, proprio riprendendo il cammino dalle macerie che la pandemìa ha messo in evidenza. E allora mi sono posto una domanda che è poi ben chiarita nella parte introduttiva – e cioè come è nata l’esigenza di affrontare questa ampia discussione che ha condotto alla stesura del Documento –  ma ci aggiungo quella che è per me la fase più importante, quella realizzativa. Come, con quale percorso propositivo, Possibile che rimane per ora una piccola parte della Sinistra intende affrontare il necessario confronto con il resto della Sinistra e con tutte le altre forze sociali e culturali che ne condividono i valori.

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