25 ottobre – “IDEE IN CIRCOLO” una relazione intorno alla seduta fondativa del 22 ottobre parte 2

“IDEE IN CIRCOLO” una relazione intorno alla seduta fondativa del 22 ottobre parte 2

Così come è avvenuto in tutte le altre parti del nostro Paese, per lungo tempo tanti di noi sono stati condizionati a non inoltrarsi al di là di un molto ristretto spazio; non solo non ci si poteva  frequentare, ma ci era impedito fisicamente di spostarci oltre. Le strutture associative non potevano espletare le loro funzioni e per oltre un anno hanno dovuto chiudere del tutto con gravi conseguenze economiche che difficilmente potranno essere recuperate, anche perché è invalsa una abituale rinuncia alla socialità, collegata anche ai timori sanitari non del tutto fuori luogo.

E’ stato un tempo molto difficile non solo per la maggior parte degli esercizi commerciali (escluso quelli collegati all’alimentazione ed ai bisogni primari, soprattutto grandi centri commerciali e strutture organizzate per il commercio) e per i Circoli, ma anche per quelle organizzazioni benefiche collegate alle Parrocchie, che dovendo provvedere a sostenere una massa sempre più corposa di indigenza, hanno faticato a soddisfarla, anche se in ogni caso per il minimo indispensabile.

Indubbiamente, in questo anno e mezzo c’è stato un blocco della normale attività amministrativa, la cui “macchina” ha dovuto necessariamente rincorrere l’emergenza e non è stata in grado di allestire percorsi virtuosi coinvolgenti, in primo luogo perchè non ve ne erano le condizioni o perlomeno queste ultime erano molto particolari ed inattese. Inoltre si è pagata l’insipienza politica delle Amministrazioni precedenti, non dissimili in realtà da quelle attuali, della chiusura totale (tranne che qualche sparuta sede amministrativa decentrata) delle Circoscrizioni, la cui utilità sarebbe stata grandissima nel corso dei mesi più duri; ma poichè la presenza degli organismi decentrati era stata vista come una “diminutio capitis” da parte dell’Amministrazione  non vi è stato alcun passo indietro, pur provvisorio, in questa fase. Eppure, una gran parte dei dipendenti pubblici non era impegnato nella struttura comunale “centrale” (molti uffici erano del tutto chiusi) e avrebbe potuto essere utilizzato nelle realtà decentrate con obiettivi ben precisi.

Uno degli obiettivi “politici” dell’Associazione sarà certamente la riapertura delle Circoscrizioni, o dei Quartieri, anche valorizzando l’impegno volontario e assegnando l’esclusivo ruolo e funzione di Presidenza ad un solo unico “eletto” dalla cittadinanza.

Quanto alla rivalorizzazione delle periferie, dopo questa tempesta, bisognerà ridare vitalità ai luoghi di aggregazione.

Parlando dei Circoli del territorio di San Paolo, afferenti all’ARCI e non solo, attiveremo molto presto un rapporto con la Dirigenza provinciale – per ora solo dell’ARCI -, allo scopo di essere posti a conoscenza di quanto sia stato previsto come sostegno, non solo sussidiario ma precipuamente sotto forma di progettualità, alla necessaria capacità di riemergere dalle difficoltà.

Oltre ai Circoli ci sono i luoghi di culto, come le Parrocchie, che hanno subitò contraccolpi diretti ed indiretti dalla pandemia. Anche con i Parrochi e con i loro collaboratori, che hanno avuto occhi ed orecchie molto attente sul territorio, voglimo confrontarci per poter meglio comprendere quel che appare molto fumoso e velato anche tra i gruppi politici locali, più interessati a far emergere le insoddisfazioni piuttosto che impegnarsi per davvero ad affrontarle e risolverle.

Un altro degli obiettivi da attivare nell’immediato è quello di allargare il gruppo di aderenti all’Associazione. Lo possiamo fare ancor più davanti alle prime proposte che avanzeremo.

Molto importante sarà l’incontro con i responsabili dell’ARCI anche per avviare insieme a loro una verifica sui piani urbanistici che riguarderanno il nostro territorio.

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