12 dicembre – I CONTI NON TORNA(VA)NO – parte 33 (per la parte 32 vedi 25 novembre)

Tutti gli “appelli” sono datati 21 dicembre 1998. Cominciamo come detto in coda alla parte 32 con il documento del Dagomari.

Agli operai della Provincia di Prato

Gli studenti del Dagomari e il personale docente si rivolgono a Voi in quanto parte rilevante e indispensabile della popolazione pratese. Richiamiamo la Vostra attenzione su un problema che stiamo affrontando in questi giorni. Come forse sapete nella Provincia di Prato è in atto un ridimensionamento delle scuole medie superiori come prevede la legge sull’autonomia scolastica.

(Nota: il DPR 233 del 18 giugno 1998 che all’art.2 comma 2 recita “Ai fini indicati al comma 1, per acquisire o mantenere la personalità giuridica gli istituti di istruzione devono avere, di norma, una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni; tali indici sono assunti come termini di riferimento per assicurare l’ottimale impiego delle risorse professionali e strumentali. “)

Senza alcun motivo è stato coinvolto il nostro istituto provocando in noi stupore e disorientamento in quanto il DAGOMARI RIENTRA OTTIMAMENTE NEI PARAMETRI DELLA LEGGE SUDDETTA. L’obiettivo della provincia, in particolare dell’Assessore della Pubblica Istruzione Sig.ra Gerardina Cardillo, é quello di creare un polo tecnico nella zona di San Giusto, dove attualmente sono situati l’ITC “KEYNES, l’IPSCT “DATINI” e l’ITG “GRAMSCI”, cui si aggiungerebbe il nostro Istituto. Un secondo polo dovrebbe nascere nel centro di Prato, costituito da alcuni Licei, fra i quali il Copernico che dovrebbe diventare il futuro “inquilino” della nostra attuale sede. A noi pare che il polo tecnico tanto lodato dall’Assessore, dal Provveditore, e dal preside del “Gramsci” risulterebbe una “ghettizzazione” della formazione degli istituti tecnici commerciali e professionali a Prato. In noi studenti è nato il sospetto che dietro a questa manovra ci siano delle forti pressioni politiche ed interessi personali. Visto che la questione è diventata politica e non più soltanto scolastica, ci siamo rivolti al nostro Comune per avere un valido e determinante sostegno per impedire che la nostra scuola sia trasferita. Le nostre richieste sono dettate da motivazioni oggettive: il nostro Istituto, infatti, è situato in una zona strategica di Prato e raccoglie un bacino di utenza molto vasto (Carmignano, Poggio a Caiano, Vaiana, Vernio, Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Signa, Montemurlo, Pistoia, Cantagallo ed un gruppo molto numeroso di studenti proviene dal Mugello), questo perché il Dagomari, tra le sue offerte formative, offre un triennio IGEA e un indirizzo MERCURIO unico nelle Province di Prato e Pistoia. Lo spostamento della nostra scuola a San Giusto, oltre a rendere assai disagevole l’accesso da parte degli studenti che abitano in zone lontane dalla città, ridurrebbe la qualità dell’offerta formativa in quanto le strutture che ci ospiterebbero sono assolutamente insufficienti. Ciò vanificherebbe il criterio privilegiato dall’assessore nell’attivare il piano di ridimensionamento. Tutto questo non è in contraddizione con una scuola come il Dagomari che si è data, giustamente, prospettive europee? A noi pare lo sia. Non vogliamo pensare che si facciano distinzioni classiste fra scuole di serie A (licei) e serie B (istituti tecnici). Noi non abbiamo niente contro gli studenti del Copernico, ma non per questo dobbiamo rinunciare al nostro Dagomari che a Prato, e non solo, può vantare una storia ultra decennale (quasi 40 anni di piena attività). Confidiamo nel Vostro aiuto e nel Vostro appoggio. Distinti saluti dagli studenti e i docenti dell’ITC Paolo Dagomari