IN RICORDO DEL POETA PIER PAOLO PASOLINI – atti di un Convegno del 2006 parte 20

PARTE 20

Parla il Professor Sandro Bernardi:

<< Grazie ad Antonio Tricomi per questa bellissima presentazione dell’opera di Pasolini, che colpisce, bastona i lettori come voleva Pasolini appunto, e bastona anche gli autori cioè mi ha colpito molto questa cosa che tu dici: Pasolini bastona i suoi lettori e vuole essere bastonato ed è un rapporto non innocuo quello che lui ci chiede, ed è anche una rottura di quella santificazione della letteratura che appunto invece molte volte la rende innocua. E’ un desiderio proprio di arrivare ad un rapporto di lesioni reciproche.

Questa volontà di essere coinvolti dentro è molto importante, proprio per quello che sta invece accadendo adesso e che accade da tempo nel rassicuramento, nel rassicurarsi reciproco delle aree specialistiche: io mi intendo di questo, tu ti intendi di quello, lui si intende di quello, l’altro si intende di quello e così ci rassicuriamo tutti fra di noi, nessuno mai si prova ad andare ad interferire con l’area degli altri. Per cui, appunto, chi amministra e chi ha il potere lo esercita in un determinato modo, chi ha i soldi lo esercita invece in un altro determinato modo. E’ questa separatezza dei poteri che è la fonte appunto di parte delle nostre sofferenze, ed è proprio contro questa separatezza delle competenze che Pasolini voleva combattere.

Io ricordo lunghe discussioni con l’amico Antonio Costa nel 1974 quando era uscito “Il fiore delle mille e una notte” e ricordo un suo articolo molto bello “Il fiore dell’ossessione” che venne tradotto subito in inglese da Wileden e diventò come un manifesto di una serie di riflessioni su Pasolini. Questo per dirvi che abbiamo ascoltato adesso le parole così intense di un ricercatore, che ha tante frecce al suo arco, adesso invece ascolteremo le parole altrettanto intense, ma sedimentate e ponderate, del Professor Antonio Costa che ci è venuto a trovare per questa giornata dall’Università di Venezia dove insegna storia e critica del cinema. >>

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *