Presidenza della Repubblica – l’irresponsabilità della classe politica, a partire da quelli a me più vicini (o che dovrebbero esserlo) – p.1

Presidenza della Repubblica – l’irresponsabilità della classe politica, a partire da quelli a me più vicini (o che dovrebbero esserlo)

Partiamo proprio da questo: non è un caso che nelle ultime elezioni del Capo dello Stato ci siano state delle difficoltà.

Non faccio la cronistoria ma cerco di osservare quel che in questi giorni appare come l’elemento più evidente sulla scena politica: il Centrodestra che vanta di essere in maggioranza se ne avvale per lanciare una candidatura improponibile a chiunque sia dotato di una minima intelligenza e di una memoria, non importa che sia molto lunga. Non è un segreto che laddove questa ipotesi andasse in porto, il discredito internazionale, al netto dei salamelecchi che non si negano quasi mai a nessuno, colpirebbe il nostro Paese. I giudizi del mondo politico internazionale non riuscirebbero a contemperare quelli dell’alta finanza, Potere distaccato dalle valutazioni di carattere politico, che attaccherebbero soprattutto il nostro debito, notoriamente altissimo. Solo ed esclusivamente la “proposta” vale a screditare l’intero Centrodestra, che – in apparenza – è apparso fino ad oggi compatto nel sostegno a Silvio Berlusconi. Si evidenzia l’incapacità di reperire in quell’area molto ampia una figura che possa essere interprete di una comunanza di valori, capace di elevarsi dall’appartenenza ad una sola delle parti in lizza. I motivi per cui Berlusconi non è adatto a ricoprire tale ruolo sono scritti nella Storia del nostro Paese.

Non è solo la Destra a evidenziare tali limiti in questi frangenti. La nuova coalizione di Centrosinistra pur potendo contare su una maggioranza di partenza ha perduto per strada innumerevoli rappresentanti e la presenza dei rappresentanti delle Regioni non può giocare a suo favore. Inoltre, essendo “nuova” (costituita più per necessità che per convincimento), non agisce come “blocco” ma in modo molto separato non riesce a portare un nome, anche per il timore di vederselo bocciare, non solo dalla Politica ma anche dai poteri della comunicazione (quelli che si fondano in primis sui sondaggi) , molto diffusi e forti più che mai. Tra i nomi che circolano peraltro non appaiono elementi distintivi di appartenenza, il che ovviamente non è “negativo”. Ciononostante di fronte all’altra coalizione che ha calato un asso, che – volendo o nolendo – rappresenta per davvero la storia del Centrodestra.

Capisco di poter essere accusato di andare in contraddizione, nell’imputare al Centrosinistra l’incapacità di “commettere” il medesimo errore della parte opposta; ma lo dico in quanto ci sarebbe potuto essere sulla “scena” Mario Draghi, in modo pieno, che avrebbe soddisfatto ampiamente tutti: la sua presenza al vertice del Consiglio dei Ministri sta ad attestare questa stima. Ora una tale scelta, che fosse portata a realizzazione, apparirebbe una iattura. Draghi è equilibrio nel Governo e non si intravedono altre figure altrettanto equidistanti tra le diverse posizioni partitiche. E dunque bisogna che una riflessione si faccia: chi si è vantato di aver estromesso Giuseppe Conte e si è intestata in modo molto aperto l’ascesa di Draghi a Palazzo Chigi? Se si fosse proceduto esclusivamente a degli aggiustamenti all’interno del Governo Conte, oggi potremmo disporre senza alcuna preoccupazione di Draghi per il Quirinale. La Storia decreta molti giudizi e, purtroppo, quasi sempre, lo fa in ritardo.

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