IL CORAGGIO CHE NON C’E’ – proseguo il post del 4 agosto

In questo scampolo agostano, mentre imperversano le diatribe sulla composizione (e scomposizione -scompiglio) delle liste, in modo precipuo quelle del Partito Democratico, condizionato dalla necessità di ridurre più di altri (tranne il M5S, che si va attestando, secondo i sondaggi, ad un terzo rispetto ai risultati del febbraio 2018) le sue pretese, mi ritrovo a dover confermare il mio giudizio negativo intorno alla Dirigenza attuale – tutta – di quel Partito che ho contribuito in prima persona a costruire (vedasi documentazione abbondante su questo Blog): il Partito Democratico.

C’è un appiattimento su tematiche ideologiche, profondamente valide in una precondizione favorevole, ma del tutto vane ed intempestive in un tempo nel quale si vivono situazioni critiche profonde e se ne attendono di peggiori. Di fronte alla casa che brucia non ci si può sedere e meditare elaborazioni filosofiche; occorre decidere e agire con urgenza. Ci sono periodi in cui, anche per difendere posizioni ideologiche di primo fondamentale livello, occorre saper utilizzare la pratica: manca proprio la capacità elaborativa progettuale, la strategia che porti al successo attraverso posizioni pragmatiche. Si avverte che una parte della base Sinistra (del Centro S.)è consapevole di questi limiti ma non è in grado di sospingere chi dovrebbe promuovere altre scelte ad apportare una decisa virata, provvisoria ma concretamente adattata al bisogno.

Si è persa la capacità concreta di ascolto: lo si fa, in realtà si crede di farlo, in modo pedissequo. Accademico. E’ il caso delle Agorà. Una forma “borghese” del tutto inutile, perché – lo si sa molto bene – si finge di ascoltare, semplicemente per avere l’attestato popolare, attraverso la stampa e con la partecipazione di uno scarso pubblico, del tutto autoreferente, che non possiede capacità contrattuali nei confronti di chi gestisce la macchina pubblica, che è a sua volta molto spesso inadatto ed incapace a confrontarsi con “poteri” ben più considerevoli dal punto di vista finanziario, economico e lobbystico.

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