IL FUTURO DELLA SINISTRA
IMMAGINE 20 DICEMBRE 2018 GIUSEPPE LASCIA UN COMMENTO MODIFICA
IL FUTURO DELLA SINISTRA
Ho speso molta parte del mio tempo a
tracciare il mio pensiero politico sulle vicende degli ultimi anni. Sono da un
po’ di tempo convinto, dopo essere passato per una serie di delusioni – o illusioni,
che tutta la storia del Partito Democratico così come si è venuta a
concretizzare, subito dopo – o addirittura “durante” – la sua fase costitutiva,
sia stata una vera e propria beffa nei confronti di quella parte che aveva dato
fiducia ad un progetto di rinnovamento dei metodi e delle scelte politiche,
dopo gli anni della Prima Repubblica ed i tentativi di costituire un blocco
progressista democratico di Sinistra. Non ho mai accettato la posizione dei
compagni della Sinistra che non aderivano a quel progetto, anche perché
probabilmente con il loro dissenso non hanno consentito al nuovo Partito di
affermare con chiarezza i fondamentali valori democratici. Detto ciò, tuttavia,
sono ancor più convinto, oggi, che non si sarebbe comunque riusciti a creare una
forza politica davvero innovativa nei contenuti e nei metodi. Troppi e potenti
erano gli interessi particolari in gioco per consentire al “nuovo” di emergere
e cambiare il verso della Politica.
Per questi motivi ho assunto insieme ad altre ed altri una posizione critica
anche se sempre condotta con moderazione, punteggiata da forme caratteriali
personali di rifiuto silente o di protesta dirompente. Tranne che per brevi
periodi la mia, e quella di altre figure a me affini, è stata una visione di
minoranza, accentuata dal “golpe” interno del renzismo caratterizzato da una
serie di scelte mortificanti. In questi frangenti non c’è stata da parte di chi
oggi rappresenta l’opposizione interna la consapevolezza di essere
corresponsabili in toto del disastro che si è generato nel Partito e nel Paese.
Taccio per ora (anche se ho già trattato questo tema in altri post) su quel che
ha significato il tradimento profondo di coloro che avevano sostenuto
surrettiziamente e forse in modo ignobile la posizione di Civati.
Anche le riflessioni che ho – oggi -sottomano perché Marzio attraverso una
delle rappresentanti della minoranza attuale me le ha inviate in file sono
eleganti ma deludenti. A scuola l’avrei descritta come “aria fritta”. Si parla
di “Sinistra”, presumendo di poterla identificare come “SempliceMente
Sinistra”. Ma si capisce perfettamente che si vuole ancora una volta gabellare
gli umili ingenui come sono stato io per tanto tempo. La Sinistra di cui si
parla è in fin dei conti una costruzione che ha lo scopo di mantenere anche se
in una posizione di minoranza un ruolo ed una funzione che non è in grado di
svincolarsi dai rapporti di Potere con gruppi di interesse, lobbies e congreghe
varie che non hanno lo scopo di livellare i profitti a favore di chi ha perso forza
economica e potere d’acquisto.
Non funziona purtroppo nemmeno la parte critica verso l’attuale (s)compagine
governativa perché pur riconoscendo che le risposte del sovranismo e del
populismo sono sbagliat(issime)e, purtroppo dobbiamo rilevare che sono state –
e sono – le “uniche” che tentano di collegarsi al mal di pancia diffuso nel
Paese, che non è stato minimamente intercettato dai precedenti Governi.
In tutto questo certamente il futuro della Sinistra non può essere quello di
una galassia indistinta di monadi impazzite ed autoreferenziali ma non può –
oggi – ergersi a capofila una congerie di personaggi ormai screditati – a torto
o a ragione, non spetta a me dirlo – dall’aver mantenuto il bordone alla
maggioranza del PD per garantirsi qualche posizione, accettando a volte anche
delle umiliazioni.
Sarà faticosa la traversata e forse ci si incontrerà in qualche oasi, sperando
che si sia ritrovata l’unità “ideale” non a scopi personali ma per cambiare
davvero questo nostro Paese, a partire da Prato e con uno sguardo all’Europa.
Joshua Madalon