IN RICORDO DEL “POETA” PIER PAOLO PASOLINI – parte 35 – atti di un Convegno del 2006 IN RICORDO DI PIER PAOLO PASOLINI per la parte 34 vedi 3 novembre

IN RICORDO DEL “POETA” PIER PAOLO PASOLINI – parte 35 – atti di un Convegno del 2006 IN RICORDO DI PIER PAOLO PASOLINI per la parte 34 vedi 3 novembre

Parla voce non identificata:

<< Il cattivo poliziotto non è stato così cattivo, però in effetti Panella ha detto, riguardo alle sceneggiature, qualcosa di radicalmente diverso da quello che ho detto: cioè ha rivendicato il carattere dell’esternazione. Allora io proverei adesso a dire un dubbio anche su questa discendenza di Pasolini da un’idea di opera aperta…(parole non comprensibili – VOCE FUORI MICROFONO)…che sono state fatte e partirei da un dato non teorico, ma biografico. Cercando nell’epistolario di Pasolini delle prove di una (parola non comprensibile) ho trovato una bellissima lettera di Livio Garzanti. Pasolini era a Merano insieme a Giorgio Bassani che scrivevano una sceneggiatura e soffrivano le pene dell’inferno Perché lì dovevano consegnare e poi (parola non comprensibile)…E Garzanti: caro Pasolini, lei finirà male se continua ad occuparsi…Cioè lo rimprovera e si sa che Garzanti odiava il cinema, abbiamo varie testimonianze di questo tipo e gli dice insomma lei mi sta sfuggendo di mano, uno degli autori della mia scuderia mi sta sfuggendo di mano. Ed io credo che qui ci sia una parte di vero che potremmo interpretare alla luce dell’idea della “Disperata (vitalità)”, un bellissimo poemetto di Pasolini incompiuto anche questo, quello ricordate in cui lui si immagina di essere una sorta di Jean Paul Belmondo come nel film (parole non comprensibili – VOCE FUORI MICROFONO)….Questo lo metterei in rapporto ad una cosa secondo me importantissima, fondamentale che Pasolini dice, credo per spiegare la sua crisi di poeta e anche di scrittore. Per fare poesia ci vuole un sacco di silenzio e la vita che Pasolini conduce a partire da un certo momento non gli dà più né tempo né silenzio. Ed io credo che certe sceneggiature Pasolini le abbia pubblicate in tempo reale Perché aveva dei contratti con gli editori che doveva rispettare, non aveva scritto questo romanzo per Garzanti e gli rifila “Teorema”. Devo dire rispetto alla qualità, qui abbasso non è un livello teorico, ma io credo che leggendo l’epistolario notate questa cosa l’epistolario di Pasolini è così ricco nel primo volume, quando comincia a fare diventa di una banalità. Lui che scriveva delle lettere importanti è un uomo a cui comincia a mancare il tempo. Sicuramente il tempo per fare la poesia.

Per cui, siccome ha detto molte cose sono grato di quello che ha detto, però una cosa che ha detto di far discendere l’ultima poesia di Pasolini da Ezra Pound, se non ho capito male, io ho dei grossissimi dubbi. Lui è costretto e ci soffre a dare delle cose incompiute. Lui che aveva lavorato sui suoi endecasillabi come aveva lavorato fino a “Poesia in forma di rosa”. “Poesia in forma di rosa” tra l’altro lo ricordo benissimo perché quando è uscito io stavo facendo il servizio militare ed ero scandalizzato che nessuno aveva…ancora prima di “Trasumanar” è cominciato proprio con “Poesia a forma di Rosa” a crearsi questo silenzio intorno a Pasolini, ha cominciato a non recensire più le sue cose.