reloaded due miei post del febbraio (10 e 14) di quattro anni fa ************ PASSI VERSO IL FUTURO – una bozza sintetica di proposta per l’area SAN PAOLO – MACROLOTTO ZERO di Prato – CIRCOLO DELLE IDEE DEMOCRATICHE e CIRCOLO DELLE IDEE SAN PAOLO PRATO – COMMON LAND – Terre comuni

reloaded due miei post del febbraio (10 e 14) di quattro anni fa

PASSI VERSO IL FUTURO – una bozza sintetica di proposta per l’area SAN PAOLO – MACROLOTTO ZERO di Prato – CIRCOLO DELLE IDEE DEMOCRATICHE e CIRCOLO DELLE IDEE SAN PAOLO PRATO – COMMON LAND – Terre comuni

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PASSI VERSO IL FUTURO – una bozza sintetica di proposta per l’area SAN PAOLO – MACROLOTTO ZERO di Prato – CIRCOLO DELLE IDEE DEMOCRATICHE

Ci possono essere interessi “comuni” e non personali; cioè, intendo dire non orientati ad un vantaggio economico di coloro che nel promuovere “progetti” li difendono? e caratterizzati per l’appunto da vantaggi sociali (da cui inevitabilmente scaturiscono effetti positivi anche economici) che coinvolgano la gente nel modo più ampio possibile? E’ allo stesso tempo evidente che chi propone questa progettualità per così dire “ideale” troverà anche sostegno da parte di coloro che subodorano un loro “personale” vantaggio, così come da parte di coloro che “idealmente” appoggeranno quei progetti, ma dovranno fare i conti con coloro che, ammantandoli di presunti idealismi, ne proporranno altri “alternativi” che semmai tendano soprattutto a difendere interessi parziali.
Osservando la realtà di San Paolo, qui a Prato, non posso che rilevare la fondamentale importanza di questo territorio nell’avviare un ridisegno urbanistico dell’intera città con valenze elevatissime di tipo sociologico ambientale antropologico, con una possibilità immensa di far ripartire a livelli stratosferici il dibattito CULTURALE sui destini futuri di Prato. Non è un caso che abbia utilizzato le maiuscole per scrivere la bella parola che in sé contiene il futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti e di tantissime generazioni. Quel FUTURO è nelle mani nostre e di coloro che riusciranno gestendo il loro POTERE a costruire con la risistemazione di tante aree di questo territorio (San Paolo e Macrolotto Zero) della città di Prato a modificarne l’assetto senza indulgere verso le pretese costruttive degli immobiliaristi e dei palazzinari, ai quali bisogna con fermezza rivolgere l’invito (con fermezza una volta per tutte) ad impegnarsi nel settore delle messe a norma e nella ristrutturazione ad uso sociale dell’intera area.
Vasti spazi a verde che solo in parte sono coltivati dovrebbero poter essere impegnati a scopo didattico sempre però all’interno di progetti condivisi e coordinati dalle Istituzioni e dalle amministrazioni.
Trasformare un’area postindustriale in una serie di spazi utilizzabili per la Cultura e la Conoscenza (si pensi anche alle sorti di quell’incredibile CREAF) rendendo questa parte periferica di Prato un “PARCO UNICO con servizi” alla stregua delle migliori e più accoglienti città europee.

Nelle prossime ore se ne parlerà al nuovo “CIRCOLO LIBERA AGGREGAZIONE DEMOCRATICA – CIRCOLO DELLE IDEE DEMOCRATICHE di SAN PAOLO” e quando sortirà il Documento finale lo pubblicizzeremo.

Intanto possiamo dire con limitata soddisfazione (per ora solo PAROLE, si attendono a breve i FATTI!) che l’iniziativa che avevamo intrapreso sul DISTRETTO SANITARIO ha ottenuto PAROLE per ora “convincenti” di possibili soluzioni da parte del Sindaco e della Società della Salute. Vigileremo!

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CIRCOLO DELLE IDEE SAN PAOLO PRATO – COMMON LAND – Terre comuni –

Il nostro territorio è “patrimonio” comune. Il nostro compito è difenderne le integrità, migliorarne le strutture, adeguarle ai bisogni, progettare a misura del nostro futuro all’interno di percorsi integralmente sostenibili. Osservando le carte di decennio in decennio il territorio di San Paolo è stato aggredito, violato, mortificato, umiliato da scelte che troppe volte sono apparse piegate ad interessi particolaristici che hanno prodotto situazioni critiche. Su quella parte di territorio, in particolare quella parte che si chiama Macrolotto Zero, si parla ora di interventi di riqualificazione. Molto bene se questi sono però collegati e collegabili ai bisogni del territorio; meno esaltante sarebbe l’ipotesi di interventi realizzati ad uso e consumo di piccoli gruppi, ancor più se questi afferiscono a realtà “private” con intendimenti prettamente mercantilistici, all’insegna del motto “a buon rendere” che ha tristemente e bassamente caratterizzato lo stile di vita di una parte, ahimè anche quella “dirigente”, dell’intera città. Non “mecenati” ma semplici “profittatori” finché c’è da mungere la vacca pubblica; pronti poi ad abbandonare la “nave” quando la tempesta si avvicina.
IL CIRCOLO DELLE IDEE che sostituisce ed integra l’attività di un Circolo del PD ha avviato da tempo serie riflessioni sui temi dell’ambiente e del territorio e non mancherà di denunciare interessi che non appaiano e non siano di rilevanza pubblica; non certamente per impedire ingiustamente ai legittimi proprietari di poter disporre liberamente dei loro possessi ma per evitare “democraticamente” con l’uso del pensiero e della parola che altri scempi vengano compiuti soprattutto sul territorio di San Paolo. Come si scriveva qualche giorno fa questa realtà che attende da decenni di essere risarcita per la violenza subita potrebbe diventare un “grande polmone verde” indirizzato (gli assunti di EXPO 2015 di cui tanto ci si riempie la bocca dovrebbero essere un punto di riferimento “reale”) verso l’agricoltura (un’agricoltura di sperimentazioni), il giardinaggio con scopi didattici ed educativi, garantendo ai cittadini che verranno l’usufrutto di quegli spazi per la “vita”, quella reale non di certo quella virtuale solo narrata ai poveri e goduta dai ricchi. E, questo, soprattutto in un’area nella quale le differenze sociali – come purtroppo accade in tutto il nostro Paese – vanno vieppiù aumentando.

Giuseppe Maddaluno – J.M.

Gli irresponsabili

Gli irresponsabili

La Sinistra, dopo essersi assunta la responsabilità di avere svenduto sia con acquiescenza sia con forme elitarie e proprio per questo motivo velleitarie i suoi ideali senza portarli sul terreno del pragmatismo, deve recuperare il suo ruolo. Il Paese ne ha bisogno.

Ieri scrivendo sui temi dello “sviluppo” che sarebbe prerogativa di chi vuole la nuova pista dell’aeroporto etichettavo questi ultimi come “potenziali criminali”. Qualcuno mi ha suggerito di essere più cauto e meno offensivo. Tuttavia invece confermo il mio giudizio e lo arricchisco di documentazione. Innanzitutto mi rifaccio alle “Note tematiche sull’Unione Europea” riferite alla Politica ambientale. Dopo il link riporto il breve Preambolo e il capitolo sulla “Base giuridica” dell’Unione. Subito dopo suffragherò quel che ieri – 8 febbraio – ho riferito “a braccio” come espresso da Nardella (attuale Sindaco di Firenze e buon per lui…della Città metropolitana), senza aver però letto quanto riportato da “La Nazione” del 6 febbraio che confermava la sua “faccia tosta di bronzo” ripetendo ciò che io avevo sentito detto da lui qualche mese fa al Tg3 Regionale.

http://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/71/politica-ambientale-principi-generali-e-quadro-di-riferimento

Preambolo
La politica dell’Unione in materia di ambiente si fonda sui principi della precauzione, dell’azione preventiva e della correzione alla fonte dei danni causati dall’inquinamento, nonché sul principio «chi inquina paga». I programmi pluriennali di azione per l’ambiente definiscono il quadro per l’azione futura in tutti gli ambiti della politica ambientale. Essi sono integrati in strategie orizzontali e sono presi in considerazione nell’ambito dei negoziati internazionali in materia di ambiente. Infine, ma non da ultimo, la loro attuazione è di importanza fondamentale.
Base giuridica
Articoli 11 e da 191 a 193 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). L’Unione europea dispone delle competenze per intervenire in tutti gli ambiti della politica ambientale, come ad esempio l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, la gestione dei rifiuti e i cambiamenti climatici. Il suo campo d’azione è limitato dal principio di sussidiarietà e dal requisito dell’unanimità in seno al Consiglio per quanto riguarda le questioni di natura fiscale, la pianificazione del territorio, la destinazione dei suoli, la gestione quantitativa delle risorse idriche, la scelta delle fonti di energia e la struttura dell’approvvigionamento energetico.

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LA NAZIONE 6 febbraio

Il sindaco Dario Nardella sceglie Facebook per annunciarlo. “È un traguardo straordinario al quale siamo arrivati solo grazie alla tenacia e alla determinazione di molti di noi. Ringrazio tutta la città che mi ha incoraggiato e sostenuto nel portare avanti le nostre ragioni a favore di un progetto di ampliamento che porterà più di mille nuovi posti di lavoro e nuove opportunità di crescita per Firenze e la Toscana e risolverà i problemi annosi che affliggono i cittadini di Brozzi, Quaracchi e Peretola”.

Non si chiede, pur essendo a capo della città metropolitana, cosa pensino i cittadini di Sesto Fiorentino, Carmignano, Poggio a Caiano e Prato?

Grande giubilo anche da parte di Forza Italia che esulta affermando che il 65% dei “fiorentini” sarebbe favorevole alla nuova pista aggiungendo che ci saranno migliaia di nuovi posti di lavoro.
Vi riporto il link relativo

www.quinewsfirenze.it/il-65-dei-fiorentini-vuole-il-nuovo-aeroporto.htm dove recuperare il tutto.

Sono degli irresponsabili ai quali si accoda il Presidente della Regione Enrico Rossi di LeU, il Partito Democratico, l’intero Centrodestra ed il Movimento 5 Stelle che dimostra ancora una volta la sua “incapacità” politica.

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Quest’ultimo messo ai margini dai poteri lobbistici (che dovrebbe statutariamente combattere) balbetta che ci saranno dei tagli di fondi pubblici ma non spende una sola parola sui temi ambientali relativi alle conseguenze di tali scelte che metteranno in pericolo prima e poi distruggeranno l’ecosistema della Piana.

Avrei ancora molto da aggiungere ma concludo riaffermando che “sviluppo” non può essere qualcosa che distrugge ed in un tempo nel quale vengono denunciati i rischi ambientali che potrebbero condurre rapidamente al disastro totale non si può continuare a sostenere la crescita esponenziale dei fattori inquinanti primari soprattutto in un’area che dovrebbe invece puntare, avendone tutte le qualità, ad un turismo ecosostenibile diffuso. Vi allego un link utile a comprendere lo stato delle cose.

https://www.weforum.org/reports/the-global-risks-report-2019

La Sinistra, dopo essersi assunta la responsabilità di avere svenduto sia con acquiescenza sia con forme elitarie e proprio per questo motivo velleitarie i suoi ideali senza portarli sul terreno del pragmatismo, deve recuperare il suo ruolo. Il Paese ne ha bisogno.

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Joshua Madalon

RIFLESSIONI ED ANATEMI

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RIFLESSIONI ED ANATEMI

Dove è detto che “progresso” debba coincidere con interventi come quello della nuova pista aeroportuale di Firenze? Dove è scritto che il “futuro” debba essere caratterizzato dalla presenza di termovalorizzatori o inceneritori? Chi continua a progettare nuove costruzioni di complessi residenziali che rimarranno invenduti? Chi si fa portatore di mantenere integro il verde pubblico nelle affermazioni e poi invece tradisce ipocritamente tale assunto svendendolo alle società immobiliari ed alle lobbies incapaci di riciclare il proprio intervento? Chi si impegna ad affermare che siano utili sempre più “centri commerciali” invece che uno sviluppo del commercio diffuso sui territori? Sarebbe bene avviare una critica puntuale sui danni che hanno provocato alcuni avanzamenti tecnologici, come quella che si continua a chiamare rivoluzione digitale, che ha reso molto più sola l’umanità, molto più rinchiusa nella sua individualità, inaridendo il dialogo a favore dei messaggini rapsodici e frenetici che spesso creano ambiguità ed incomprensioni: come era bello quando ci si parlava guardandosi negli occhi. Oggi l’uomo non è più capace di farlo, si è disabituato al confronto e prevale l’uso dei cinguettii e delle monodirette Whatsapp.
Detto tra noi, ci deve essere qualcuno che “non si vende”, che non opera scambi vantaggiosi che non appaiano “tangenti corruttive” pur praticamente essendole, che dica quel che pensa, che pensa quel che dice, che fa quel che pensa e dice; e non è disponbile a trattative.
Una Sinistra che voglia essere e rimanere tale, queste cose le deve pensare, le deve dire e le deve fare.
In primo luogo, ripetendo quel che ho scritto ieri e qualche settimana fa, i “grandi vantaggi” che l’Aeroporto di Firenze ampliato porterebbe non possono essere gli unici aspetti da valutare: l’inquinamento acustico (vorrei qui ricordare quel che “in un momento di sincerità” espresse l’attuale Sindaco di Firenze: “non posso non rispondere alle proteste degli abitanti di Scandicci che lamentano il persistente assordante rumore degli aerei che si apprestano ad atterrare”) insieme a quello atmosferico ed ambientale che – con l’aumento dei voli internazionali – più frequenti ma anche più pesanti – colpirà una vasta area, incidendo invece che su Scandicci su Prato e Sesto Fiorentino.
Allo stesso tempo quell’area che va da Prato a Firenze verrà “distrutta” ecologicamente e sarà più facilmente “preda” di famelici immobiliaristi, ivi comprese le “cooperative bianche e rosse, grigie e blu, verdi e rosa”, e loro accoliti, che “saranno costretti” ad innalzare nuovi templi per il turismo di elite e nuove “gabbie” per la solitudine dei consumatori, riempendo gli spazi di grigio cemento.
I nostri nipoti scopriranno che il “progresso” voluto da questi “potenziali criminali bugiardi o ignoranti” (ignoranti o bugiardi, scegliete voi: sapendo che ai “comuni mortali” non è data la possibilità di ignorare le leggi) ha acuito vecchi malanni e ne ha prodotti di nuovi. E sarà tardi per sanzionare i colpevoli, i quali oggi inorgogliti nel loro doppiopetto si saranno ben guardati dal continuare a vivere in questi luoghi, che peraltro saranno sempre più riservati alla parte più debole della popolazione, i “nuovi poveri” crescenti che dovranno accontentarsi di vivere semmai segregati in appartamenti il cui valore da un giorno all’altro si ridurrà in modo vertiginoso.
Quel che possiamo oggi permetterci è un sincero augurio di disgrazie sulle loro teste, essendo passato il tempo delle ghigliottine.

Joshua Madalon

reloaded SULLA CATASTROFE PROSSIMA VENTURA (seguendo le vicende del progetto di ampliamento dell’Aeroporto di Firenze Peretola)

Ripropongo questo mio post sottolineando come l’IPOCRISIA degli amministratori pratesi capeggiati dal primo cittadino Biffoni ( che va al Tg3 Regionale a “dire e non dire niente” presentandosi come uno degli oppositori alla scelta della costruzione della Pista ma con la mano tesa da mendicante ) stia mostrando l’incapacità di quell’Esecutivo.

Sarebbe – a questo punto – opportuno dire che già troppi danni il “modernismo accattone e consumistico” ha fatto in questo territorio – sarebbe l’ora di dire “Basta!”. Tornare indietro anche molto più indietro “chiudendo” tutta la baracca sarebbe la cosa più utile per salvare la Natura e l’Ambiente.

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SULLA CATASTROFE PROSSIMA VENTURA (seguendo le vicende del progetto di ampliamento dell’Aeroporto di Firenze Peretola)

Niente di nuovo sotto il sole della Toscana

Un Partito Democratico che non ha mai saputo trovare la propria essenza di Sinistra pur riformista e democratica appare sempre più confuso nell’oscillazione tra la resistenza di una leadership da sempre disponibile per la conservazione del Potere a costruire rapporti con i poteri forti e con le Destre semmai civiche ma non solo e le minoranze – che insieme non costruirebbero una maggioranza – che vanno alla ricerca di un collegamento con la vecchia e stanca base popolare ancor più indebolita dalle ricorrenti crisi economiche e sociali.

Una Destra divisa ancor più ben lontana dalle visioni culturali che negli anni avevano prodotto una certa qual egemonia che le aveva consentito di assumere posizioni di primo piano nella città di Prato, e piegata dalle ubbie e dai capricci della Lega che dietro i successi salviniani pregusta una nuova vittoria.

Un Movimento 5 Stelle inconsistente che non ha radici nella società e che vive per ora di una rendita che sembra sempre più vecchia pur non datata al di là di un quinquennio.

Come scritto in un inciso parlo di Prato.
E mi riferisco in particolare alla vicenda aeroporto. Mi spiego meglio: da qualche anno si dibatte in modo anche isterico e rapsodico del possibile ampliamento dell’aeroporto di Firenze. Un intervento che prevede di costruire una nuova pista parallela al tratto conclusivo della Firenze Mare che consentirebbe a parere dei sostenitori un maggiore e più pesante afflusso di veicoli, rendendo quello scalo di livello internazionale, portando a Firenze ancor più turismo, oltre che incentivando ancor più il commercio. Una visione ultramoderna non c’è che dire! Ma non fa i conti con la realtà, limitandosi alla difesa di una visione catastrofica e distruttiva degli ambienti naturali. Non solo quelli del Parco naturale della Piana che finirebbe per essere inquinato oltre misura ma tutto il resto del territorio della stessa Città metropolitana che per consentire afflussi umani e commerciali sempre più massicci finirebbe per occupare cementificamente molti degli spazi. Ho la sensazione che vi sia una profonda ottusità, una unilateralità di visione da parte dei proprietari dei territori e delle grandi imprese commerciali e turistiche che non consente loro, dietro il baluginio della moneta, di osservare come la città capoluogo sia già troppo stretta nelle diverse e sempre più frequenti occasioni internazionali. Da parte della Politica, Partito Democratico e Destre unite, si dà forza a questa idea nella speranza di poter lucrare consensi plutocratici che permettano di disporre di sostegni sostanziali nelle sempre più costose macchine elettorali. La gran massa di popolo si lascia in parte convincere che potrà trarne benefici per sè ed i propri figli, e forse nipoti, vista anche la certezza che la realizzazione definitiva non sarebbe così vicina nel tempo. Ovviamente molti non riescono ad essere informati correttamente e pienamente, visto che la forza economica di chi si batte perché quest’opera non veda la luce è molto ridotta, per i motivi di cui accennavo prima. D’altra parte il mondo è sempre più piccolo nelle distanze e l’aeroporto di Pisa – che ha spazi naturalmente molto più ampi per crescere – assolverebbe senza produrre gli stessi catastrofici danni al ruolo di scalo internazionale.
Qui di seguito un Comunicato di Prato in Comune (vedi cosa è Prato in Comune seguendo il mio Blog) relativo alla posizione delle varie forze politiche toscane in seguito ad un voto espresso qualche giorno fa.

Joshua Madalon

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Prato in comune Vicenda aeroporto

Dopo il si di ieri in regione di Ciolini e l’uscita dall’aula di Bugetti, dovrebbero dimettersi. Se no lo faccia Bosi. Gli unici contrari davvero noi di Prato in Comune qui e in regione. Dagli altri spettacolo indegno

Vicenda aeroporto. Tutta la comunità pratese ha preso ieri dal Consiglio regionale uno schiaffo tremendo. Con la risoluzione votata dall’ aula infatti è stato dato mandato al presidente Rossi di portare il parere favorevole della Regione per la nuova pista da 2400 metri del nuovo aeroporto di Peretola in Conferenza dei servizi. Come cittadine e cittadini di Prato non possiamo non chiedere le dimissioni immediate dei consiglieri regionali pratesi Bugetti e Ciolini (uno a favore, una uscita dall’aula, a differenza dei voti contari espressi dal consigliere pratese del PD nella scorsa legislatura Mattei), in quanto hanno espresso un voto in totale contrasto con la volontà del loro territorio, del Consiglio comunale e dello stesso PD locale. Se non si dimetteranno – non potendo pensare che sia un no falso quello del Sindaco e del Partito Democratico di questa città – un minimo di decenza vorrà che si dimetta il segretario del PD Bosi, per manifesta incapacità di far rispettare ai propri eletti il volere del suo partito, insieme allo stesso Sindaco che pur avendo tanta rappresentatività istituzionale (ANCI) e politica ( con un ruolo di primo piano a livello nazionale) non è stato in grado di svolgere un ruolo positivo come primo cittadino pratese. Infatti il PD ieri (21 novembre) in Regione ha votato compatto per la nuova pista insieme a Forza Italia. A Destra si è svolto invece uno psicodramma con ogni posizione possibile espressa (sono usciti dall’aula al momento del voto) compreso quella solita inconcludente dei 5 Stelle, contrari alla risoluzione ma astenuti sugli atti collegati, alcuni dei quali chiedevano espressamente il si alla nuova pista. Gli unici contrari, il gruppo di SI Toscana a sinistra e la rappresentante di MDP, Serena Spinelli che a questo punto ha votato coerentemente contro le indicazioni del suo Partito. Per l’aggiunta questo atto a nostro avviso non è solo politicamente illegittimo ma anche istituzionalmente barbarico perché dà carta bianca al “socialista” Rossi (quello che disse nel 2015 che se si fosse andati oltre la pista di 2000 metri si sarebbe dinesso) di distruggere il Parco agricolo della Piana, il Polo scientifico di Castello, mandare al macero la programmazione urbanistica dei comuni della piana. Insomma in Conferenza dei servizi potranno fare quello che vogliono pur di portare a casa il risultato, cioè il nuovo aeroporto. Fermiamoli con una mobilitazione di popolo, quel popolo che hanno abbandonato per fare politicamente primariamente gli interessi di qualche potere forte.

PRATO in Comune

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NESSUNO E’ INDISPENSABILE CIASCUNO E’ UTILE (intorno al profilo del candidato – o della candidata – Sindaco, di Prato in Comune).

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NESSUNO E’ INDISPENSABILE CIASCUNO E’ UTILE (intorno al profilo del candidato – o della candidata – Sindaco, di Prato in Comune).

Indubbiamente siamo alla fase in cui dobbiamo scegliere chi guiderà il nuovo soggetto della Sinistra pratese.
Ho più volte espresso, in modo indiretto ed in forme anche dirette, l’idea che quella figura riuscisse a rappresentare un modo molto diverso e nuovo di rapportarsi alle questioni politiche amministrative della città, un modo riflessivo non aggressivo su ciò che è stato fatto dalle precedenti Amministrazioni e su quel che non ha funzionato, a partire dalla crisi profonda della partecipazione democratica in itinere (questo termine sta a significare che “partecipare” alle scelte dell’Amministrazione pubblica non si concretizza soltanto nella scelta elettorale ma si realizza nel tempo amministrativo: in pratica, non ci si può vantare di avere messo in campo strumenti partecipativi altamente democratici, ma poi non prendere in seria considerazione i consigli dei cittadini chiamati a tale scopo).
Non è una fissazione, la mia, quella di mettere insieme Cultura Conoscenza e Partecipazione. Sono sempre più convinto che dobbiamo rappresentare una vera e propria novità nel quadro politico cittadino, partendo dalla convinzione che non funzionano più i vecchi apparati e chea molti di noi debba essere al limite riservato il ruolo di “padri nobili e generosi” aperti al contributo di idee utili al servizio di tutti.
Era anche per questo fuori luogo che una parte della stampa locale facesse i nomi di Paolo Balestri ed il mio come possibili candidati a quel ruolo di “primo” cittadino. Personalmente mi ha fatto sorridere ma quella forma di “ballon d’essai” mi ha rafforzato nell’idea che un soggetto plurale proteso verso l’area civica di Sinistra non può farsi rappresentare da vecchi strumenti politici come me, nè allo stesso tempo da personalità – anche se di valore “politico” indiscutibile – afferenti in modo molto preciso a formazioni politiche strutturate. A queste ultime – a mio parere – va chiesto un atto di generosità, di apertura, di disponibilità anche allo scopo di consolidare quel progetto che abbiamo avviato in questa città.

Joshua Madalon

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reloaded PROPOSTE PROGRAMMATICHE AMMINISTRATIVE 2019 – DECENTRAMENTO E ISTRUZIONE PUBBLICA PER GLI ADULTI

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PROPOSTE PROGRAMMATICHE AMMINISTRATIVE 2019 – DECENTRAMENTO E ISTRUZIONE PUBBLICA PER GLI ADULTI

Negli ultimi tempi dedico molto spazio al recupero della memoria attraverso la scrittura, la lettura e la visione di filmati. Molto più spazio rivolgo a riflessioni amare sulla crisi delle istituzioni ed il degrado dei livelli culturali espressi dai governanti attuali, con lievi ma non confortanti eccezioni. Negli ultimi anni si è fatto progressivamente molto poco per elevare il grado di istruzione del nostro Paese. Il livello qualitativo è sempre più peggiorato mentre quello quantitativo si è sempre più assottigliato. La dispersione scolastica ha mostrato segnali insopportabili per un Paese civile, come storicamente meriterebbe di essere riconosciuto l’Italia. Eppure questo è un tasto dolente che non appartiene soltanto al nostro tempo: a mia memoria ne trattavamo già sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso quando me ne occupavo in Commissione Scuola e Cultura nella Federazione Comunista pratese, essendo questa città tradizionalmente vocata al lavoro che spingeva pragmaticamente i giovani fuori dai percorsi scolastici a volte in modo legislativamente prematuro. Ma da allora tanto tempo è passato. Le occasioni lavorative sono diminuite ma questa condizione non ha influenzato in modo positivo i dati della dispersione.
A Prato, dunque, si evidenzia in modo netto la necessità di operare interventi specifici rivolti al recupero di conoscenze e competenze che nel corso dei decenni si sono perdute. Queste attività competono solo in parte al Ministero nazionale; la comunità locale ha indubbiamente un ruolo di primo piano nell’approntare strategie di recupero soprattutto rivolte a coloro che, avendo abbandonato gli studi trenta, venti, dieci anni fa si ritrova ad essere più o meno “analfabeta di ritorno” e volontariamente – oltre che gratuitamente – intendono usufruire di tali opportunità.
In un riassetto strategico territoriale del decentramento sarebbe molto importante inserire percorsi educativi a disposizione degli adulti, non essenzialmente intesi ad ottenere riconoscimenti ufficiali ma neanche del tutto potenzialmente scevri dalla possibilità di accedere a percorsi scolastici ministeriali.
Per fare questo è comunque necessario aprire un rapporto con le Istituzioni scolastiche territoriali, anche se solo per coordinare le possibili utilizzazioni di spazi e strumenti.

Joshua Madalon

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“ALTO” e “BASSO” ribaltare il punto di partenza e quello di arrivo

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“ALTO” e “BASSO” ribaltare il punto di partenza e quello di arrivo

Dobbiamo imparare a valorizzare le creatività ed i contributi della gente

Ribaltare il punto di partenza e quello dell’arrivo. L’attuale “alto” deve essere sostituito dal “basso”: sono essenzialmente punti indicativi, non ci deve essere il concetto di “alto” e di “basso” per noi. Anzi, poiché l'”alto” attuale ha prevalentemente crediti immeritati, spesso connessi a potentati lobbistici discutibili, la nostra considerazione di “merito” ci porta a valorizzare la creatività libera che promana da ciò che oggi ingiustamente viene conosciuto come “basso”.
In soldoni, è nostro compito portare alla conoscenza di tutti che la creatività non nasce nei luoghi di vertice, ma deriva molto spesso dalla necessità primaria che risiede nel “popolo”, intendendo con questo termine riferirci alla maggioranza della popolazione, che nell’industriarsi quotidianamente per riuscire a praticare la propria dignità spesso inventa nuovi progetti.
Questi ultimi in un contesto in cui prevale l'”alto” dovrebbero essere valorizzati da chi detiene le leve del comando e i cordoni della borsa; mentre invece frequentemente accade che ad esserne coinvolti siano gli sgherri a volte anche consanguinei o parificati tali che formano codazzi asserviti clienti del barone – non solo universitario ma anche – di riferimento.
Per rendere più chiaro il concetto tratterò due argomenti: nel primo mi riferirò alla vicenda allucinante del Distretto Sanitario di San Paolo.
Il caso San Paolo sta a rendere chiaro quale sia il valore della “partecipazione” e come questa sia stata consapevolmente svenduta, svilita, mortificata da parte di chi ha gestito l’Amministrazione del Comune e della Regione Toscana. Partire dal “basso” prevederebbe l’ascolto dei suggerimenti che il territorio avanza all’interno di un contesto di “passione politica” che sviluppa condivisione puntando sulla utile e necessaria partecipazione. Aver costruito meccanismi farraginosi e velleitari porta ad una progressiva esclusione del contributo della gente ed alla supervalorizzazione del ruolo dei dirigenti e degli amministratori.
Tutto quello che si dice “oggi” a tre mesi dall’appuntamento elettorale cittadino puzza di bruciato lontano un miglio.
Tra la fine del 2014 e l’inizio del 2016, circa quattro anni fa, cittadine e cittadini di San Paolo proposero di reperire uno dei tanti fondi liberi e disponibili sul territorio, ne cercarono e ne trovarono di disponibili con forme anche vantaggiose per le Amministrazioni, ma non furono ascoltati: o meglio, si fece finta di ascoltare, ma si agì in tutt’altra direzione. Come di consueto fu emanato un Bando veloce e non sufficientemente appetibile, per cui andò deserto.
OGGI appunto si propone di ritornare a cercare un fondo per attivare prima possibile (ma quando? non lo si dice) alcune attività sanitarie indispensabili per alleggerire il carico sopportato dal nuovo Ospedale, struttura notoriamente inadeguata ai bisogni dell’area.
Il secondo esempio riguarda in maniera più specifica la creatività. E ne scriverò domani.

Joshua Madalon

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QUALCOSA DI NUOVO pillole di energia per LA CITTA’ CHE VOGLIAMO

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QUALCOSA DI NUOVO

L’istruzione è un bene di tutti, deve essere permanente e continua per l’intero arco della vita.

Qualcosa di nuovo….da tempo ed in maniera compulsiva in tanti si auspica un vero rinnovamento. “Cosa è la Sinistra, cosa la Destra” sembra quasi un’eco dei versi di Giorgio Gaber, irridenti, critici, pungenti anche se puntuali: un vero Programma per “qualcosa di nuovo” di diverso che da anni, come la mitica “terra promessa” sotto forma di una Fata Morgana, si intravede ad un orizzonte che va sempre più in là, un’Utopia che si rigenera progressivamente senza mai assolvere al suo ruolo. Costantemente qualcuno prova a concretizzare un’ombra di rinnovamento, avanzando promesse irrealizzabili nella loro specifica proposta, anche perché i proponenti ignorano – nel vero senso del termine – la realtà complessa del Paese e dei suoi abitanti. Ignorano anche molto di più i fondamentali della conoscenza e del sapere, avendo avuto con la Scuola un rapporto non semplice, troppo spesso costellato di abbandoni ed insuccessi meritati, superati attraverso la pratica della politica.
E’ dunque proprio da questa constatazione che dobbiamo far partire delle proposte sin dai territori nei quali operiamo: una idea di Sinistra non può esimersi da un intenso impegno inteso a recuperare Cultura e Conoscenza, Sapere e Saper fare come elementi fondamentali per la costruzione di un futuro meno fosco. Bisogna aggredire le solitudini partendo dalle periferie, non solo quelle territoriali ma soprattutto quelle morali che risiedono dappertutto. Bisogna sconfiggere l’Ignoranza, il Pressappochismo,la Rassegnazione. Dobbiamo farlo partendo da noi stessi e proponendo una campagna di sensibilizzazione diffusa per una nuova Istruzione per tutti, permanente.

Joshua Madalon

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PILLOLE di un programma politico amministrativo di buon senso per la CITTA’ CHE VOGLIAMO

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PILLOLE di un programma politico amministrativo di buon senso per la CITTA’ CHE VOGLIAMO

Un programma serio per il Governo di una città deve tener conto dei bisogni, delle necessità, confrontandosi tuttavia con i limiti oggettivi che la realtà impone di prendere in esame.
Non occorre scrivere un “libro dei sogni” inattuabile ma in primo luogo occorre andare ad enucleare le criticità esterne ed interne ad un contesto antropologico del quale molti di noi, a partire da “noi, non conosciamo le caratteristiche.
Scrivere un Programma ha proprio per tanti di questi motivi il compito di comprendere lo stato delle cose, rendendo partecipi in primo luogo tutti coloro che collettivamente avranno partecipato con i loro contributi alla costruzione di un Progetto virtuoso di consolidamento di una comunità dialogante e coesa.
Di fronte alla realtà da cui si prende il via, bisogna far emergere il “vero”.
Nessuno ha bisogno di essere ulteriormente preso in giro: troppi sono stati e sono i venditori di fumo, incapaci di andare verso la concretizzazione di ciò che promettono.
A conti fatti funziona ancora quella frase di John Fitgerald Kennedy che risuona nelle nostre orecchie “NON CHIEDERTI COSA IL TUO PAESE PUÒ FARE PER TE, CHIEDITI COSA PUOI FARE TU PER IL TUO PAESE”. A tutti va chiesto, in questo periodo di profonda crisi, di fare qualcosa di buono, di nuovo, di utile per la città, per il suo quartiere, per i suoi vicini.

Joshua Madalon

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…ai nastri di (ri)partenza!

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…ai nastri di (ri)partenza!

Cosa mi prende?
Stanchezza, frustrazione, senso del limite? Da qualche giorno latito, sono profondamente svogliato, piegato intorno ai ricordi di impegni e lavori ormai già lontani, che necessitano di essere dimenticati, perlomeno da me che ne sono stato protagonista.
Ho cercato di celare anche a me stesso questa abulia, collegandola a reali impegni di famiglia, che mi hanno tenuto lontano dal Blog. Nel corso degli anni ho costruito molte occasioni culturali e non mi mancano gli appigli, i riferimenti attraverso i quali esprimere nuove idee o riferirmi a ciò che ho scritto ed ho realizzato. Il mio Blog è un luogo di raccordo del passato e del presente; quando il presente è stato arido ed avaro di nuovi progetti ho raccolto le carte e le idee ed ho raccontato ciò che sono stato tra la Campania dei miei anni verdi, il Veneto della mia giovinezza e la Toscana della mia maturità.
In questi ultimi giorni qualcosa non ha più funzionato; c’è stato un momento di turbamento che peraltro è durato qualche settimana ed è collegato al bisogno di rimettere in moto le energie sinaptiche e riaccendere i motori.
Da domani, o comunque già da stasera si riprende. Non vale la pena disarmare!

Joshua Madalon