UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – sesta ed ultima parte

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NON VORREI INDURRE IN ERRORE CHI LEGGE QUESTE NOTE – L’ULIVO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO
Pubblico questo testo in più parti per evidenziare quanto si sarebbe potuto realizzare e quanto si sia perduto; inoltre intendo sottolineare come si debba interpretare la Politica, e cioè senza inganni nè con i potenziali elettori nè tantomeno con i propri compagni – Oggi abbiamo solo una strada: quella della SINISTRA Unita ed Alternativa

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – sesta ed ultima parte


COMITATO DI PRATO PER IL PARTITO DEMOCRATICO DELL’ULIVO

Prato 12 dicembre 2006 –
Dopolavoro Ferroviario
Incontro con i Partiti

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6.

Più giovani più donne

Il ricambio generazionale ed il riequilibrio dei generi può essere utile a patto che non sia né affrettato né rispondente a criteri che non abbiano valutato il reale merito, le capacità, la preparazione. In questa doppia direzione va la proposta del Forum dei giovani che abbiamo proposto di svolgere a Prato nel corso dell’Assemblea di Montecatini: lo avevamo pensato su scala metropolitana o poco più (volevamo coinvolgere al massimo Lucca e Fiesole, oltre Pistoia e Firenze) ed è stato invece accolto come ipotesi nazionale da svolgersi quanto prima. Il Comitato ovviamente chiede la collaborazione delle forze politiche per la riuscita del Forum; tale collaborazione si può adeguatamente estrinsecare con la presenza di personalità politiche o del mondo della Cultura, che intervengano a trattare argomenti che interessano il mondo giovanile.
Allo stesso tempo il Comitato, organizzando direttamente o sollecitando indirettamente iniziative di carattere politico – culturale attraverso la presentazione di Forum settoriali, si segnala come Agenzia formativa di tipo politico sul territorio proprio per le giovani generazioni.

Le Primarie

Al comma 5 dell’art.4 del nostro Regolamento sottolineiamo l’importanza fondamentale del metodo delle Primarie. Come Comitato intendiamo contribuire a far passare nella società tale metodo come quello maggiormente “democratico” a nostra disposizione per la scelta dei candidati a ricoprire cariche politiche ed amministrative nel nuovo Partito Democratico. Siamo disposti a discuterne regole e modalità di effettuazione insieme a tutti i soggetti interessati.

I Forum

Essi devono essere uno strumento aperto, libero di dibattere, discutere e confrontarsi su tematiche sia locali sia nazionali. L’obiettivo è quello di essere propositivi concretamente sia per sostenere le Amministrazioni locali o il percorso della politica locale sia per accompagnare la realizzazione del Programma di Governo nazionale dell’Unione. Ritornando ad argomenti prima trattati occorre saper accogliere il pensiero e la riflessione diversa come una vera e propria risorsa non come un inutile e pericoloso ingombro. Anche in questo modo si rinnova la democrazia, si rinnova la politica.

Conclusione

Infine alle forze politiche del Centrosinistra chiediamo di contribuire alla diffusione di un dibattito aperto, chiaro, franco sui percorsi da intraprendere per costituire, partendo anche dalle sedi amministrative decentrate, gruppi unici dell’Ulivo o del Partito Democratico. Chiediamo anche di affrontare con decisione tutti i nodi da sciogliere: una discussione franca ed aperta, scevra da pregiudizi ideologici superati dalla Storia, sui valori comuni che sono tantissimi, sulle differenze che sono invece molto poche, sulla collocazione europea del nuovo soggetto politico, per la quale occorre quel coraggio che è proprio dei grandi protagonisti della Storia, senza i quali oggi non avremmo avuto né il percorso del socialismo né quello del cattolicesimo sociale.

Prato li 12 dicembre 2006 – Dopolavoro Ferroviario di Prato

—–LO RIPETO – L’ULIVO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO – IL DOCUMENTO CHE HO PUBBLICATO – AL DI LA’ DELLA CONTESTUALIZZAZIONE AL 2006 -NON PUO’ DI CERTO ANDARE – SERVE A RIFLETTERE SUI MOTIVI PER CUI “OGGI” LA SINISTRA NON HA UNA SUA CASA – ALCUNE PERSONE – COME ME – STANNO CERCANDOLA!————

La mia firma

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ANNIVERSARI – un anticipo per il prossimo anno – a cinquanta anni dal ’68

ANNIVERSARI – un anticipo per il prossimo anno – a cinquanta anni dal ’68

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Nell’articolo “Gli incompetanti” Raffaele Simone (“L’Espresso n.39 del 24 settembre 2017) , tra le altre cause di incultura ed incompetenza del ceto politico ne cita una che mi coinvolge direttamente dal punto di vista anagrafico (quando accenna alla generazione “di persone preparate male o per niente…gli insegnanti nati attorno al 1950”). Potrei anche non sentirmi direttamente coinvolto, essendo nato nel febbraio del 1947, ma siamo là: non sono per niente d’accordo con il prof. Simone soprattutto nella relazione che costruisce tra la scuola “sessantottina” perché è di ciò che si tratterebbe al di là del riferimento a quegli anni e la profonda incompetenza diffusa tra il ceto politico degli ultimi tempi.
Non mi dilungo troppo, per evitare fraintendimenti perniciosi, e vado al dunque.
Da quella scuola – “la scassatissima post 1968” – sono usciti anche tantissimi professionisti preparati e competenti che non meritano di essere inseriti nel calderone dei “ciuchi” che da sempre sono stati prodotti, anche in quel tempo del “Primo Parlamento repubblicano” che si fregiava del “91 per cento” di laureati. Nella mia carriera di insegnante ho incontrato alcuni di quei laureati “di guerra” che non riuscivano neanche a tenere in mano la penna per poter scrivere. Certamente a quel tempo vi era, nel settore della Politica, una maggiore attenzione al “merito” di quanto ve ne sia stato negli ultimi anni “di pace”.
Si chieda, il prof. Simone, le modalità con cui “oggi” si accede alla “carriera politica” e troverà la risposta a questo degrado, che in parte egli assegna alla scuola post-sessantottina. Non si chiede preparazione culturale ma “fedeltà assoluta” al Capo di turno, sia esso un ras locale sia un guru nazionale.

Joshua Madalon

Il 68 bis

DEI BARONI E VIZI VARI – a partire da un post facebookiano del 26 settembre ore 20.28

DEI BARONI E VIZI VARI – a partire da un post facebookiano del 26 settembre ore 20.28

pork

26 settembre ore 20.28 e su Facebook appare un post di una “beneficiata” dalla Politica, anche se, a mio parere, avrebbe svolto molto bene anche il ruolo professionale (quell’ “anche” è un rammarico insieme ad un riconoscimento sincero, davvero sincero). Non balzo più sulla sedia per motivi fisici ma il cervello si accende, quello – anche se qualche mio amico può dubitarne – si accende ancora un po’. Ma come si fa, mi dico, come è possibile che ci sia da sorprendersi verginalmente su quello che ora tutti chiamano “scandalo dei baroni”. Sarebbe da sorprendersi se fosse un “caso isolato”, un po’ come ci ha detto con le sue riflessioni un docente dell’ateneo fiorentino, etichettandolo come “marginale”. Di tanto in tanto qualche “mosca bianca” non si piega alle volontà di chi può e, come è accaduto a Firenze, non accetta di “farsi da parte”. Ad aggravare il tutto c’è anche spesso l’invito chiaramente mafioso (il termine ci sta tutto) “prima o poi – o la prossima volta – vedrai che toccherà a te”. E sì! Perchè funziona così la spartizione tra i cattedratici baroni “oggi il tuo ma – ricordatelo bene – domani sarò io a proporre il vincitore del prossimo concorso”. Ed è così che accade che i concorsi siano molto ma molto riservati, tanto che spesso è difficile che se ne conoscano i termini e con l’andazzo di cui sopra molti “che sanno” rinunciano in partenza, semmai mettendosi fiduciosamente in coda. Capita così che vi siano “giovani” quarantenni o cinquantenni (di più sarebbe innaturale ma tutto può accadere) che, arrivato il loro turno, rischiano di esalare l’ultimo respiro in vista del traguardo. “Vox populi, vox Dei” un saggio proverbio lo sancisce: la “vulgata” del “populi” diffonde notizie di simili angherie tra le mura degli atenei italiani; e dopo tutto lo si può ben capire: i “cattedratici” amano circondarsi di persone fidate, nè più nè meno di quel che accade nell’ambito dei Partiti, dove il “libero pensiero” è del tutto bandito.
Ed è forse per questa abitudine che alla “nostra” (di cui sopra) vien da sorprendersi: quel che “accade” è la normalità ed acquista “legalità”, per cui ci si abitua. E poi succede come quella volta che in una Commissione di Concorso per Associato (un po’ di anni fa) il candidato “a latere” non si appartò ma volle svolgere il suo ruolo e concorse, presentando titoli e pubblicazioni di egregio livello a fronte del candidato “princeps” che aveva dalla sua esclusivamente la benedizione baronale: ebbene poichè si trattava di una Commissione formata da persone serie l’invito alla benevolenza non fu accolto ed il “migliore” ottenne la Cattedra, facendo infuriare l’Altissima. Capita, anche questo, per fortuna! Così come è accaduto in questo caso allorché il candidato invitato a desistere ha giustamente pensato (forse attingendo a quella parte inglese della sua persona) di denunciare il tutto, tutelandosi con registrazioni d’ambiente. Spero che d’ora in poi siano avvertiti, così come spero, auspico che la Politica sappia regolare ben diversamente gli accessi a questi ruoli, facendo privilegiare i meriti, amche per superare il profondo “gap” tra la nostra Università e quella di altri Paesi, alcuni dei quali imperterriti continuiamo ad inserire nel “Terzo Mondo”:
Dobbiamo solo sperare che l’episodio recente non sia così sorprendente: tanto più tra coloro che, in qualche modo, dovrebbero rappresentarci in positivo più che essere rappresentativi in negativo.

La mia firma

gatto silvestro

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – quinta parte

Pubblico questo testo in più parti per evidenziare quanto si sarebbe potuto realizzare e quanto si sia perduto; inoltre intendo sottolineare come si debba interpretare la Politica, e cioè senza inganni nè con i potenziali elettori nè tantomeno con i propri compagni – Oggi abbiamo solo una strada: quella della SINISTRA Unita ed Alternativa

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – quinta parte


COMITATO DI PRATO PER IL PARTITO DEMOCRATICO DELL’ULIVO

Prato 12 dicembre 2006 –
Dopolavoro Ferroviario
Incontro con i Partiti

(…vedi prima parte 20 settembre, seconda parte 21 settembre, terza parte 23 settembre, quarta parte 25 settembre)

parte 5

A Montecatini il Coordinatore Nazionale della rete dei CpU, Massimo Cellai, ha ripreso due passi della lettera con la quale Romano Prodi ha invitato i massimi rappresentanti delle Associazioni ad Orvieto:
“Il Partito democratico non potrà nascer che dall’incontro tra la responsabilità dei gruppi dirigenti (che sarà anche verifica degli stessi) e la voglia di partecipazione di quello che per semplicità, chiamo il popolo delle Primarie. Dobbiamo immaginare un percorso in cui le scelte e le decisioni dei partiti (nei loro organi decisionali) si incontrino e convergano con una platea di soggetti più ampia e meno, o diversamente, strutturata”. “Sono persuaso che occorra innescare – e re innescare – un processo che investa sul desiderio di discussione e sulla voglia di partecipazione della nostra gente, un processo che, per ampiezza e profondità, si ispiri alla grande esperienza delle Primarie”.

E da qui possiamo andare a sottolineare l’importanza che per noi riveste il metodo delle “Primarie” per la selezione della classe politica, dirigente ed amministrativa.

Vorremmo sottolineare e chiarire infine alcuni aspetti, si spera in maniera definitiva.

La presenza nel Comitato di iscritti alle forze politiche ha pesato nei rapporti fra chi è iscritto ed una parte del suo Partito di riferimento; noi due Coordinatori che scriviamo questo documento pensiamo al nostro Partito, i Democratici di Sinistra. Questo è purtroppo un segno antico di una malattia profonda che caratterizza in modo particolare alcuni quadri intermedi delle nostre maggiori forze politiche. Anche se negli ultimi giorni si avverte, come si diceva all’inizio, una maggiore attenzione nei nostri confronti, siamo stati visti come dei “frondisti” semmai alla ricerca di un”posticino al sole”. Questo modo di interpretare la passione politica fa trasparire una incapacità a cogliere la reale portata storica “ideale” di questo Comitato: si interpreta il pensiero degli altri solo con la misura del proprio pensiero, e cioè si presuppone che chi si muove lo faccia esclusivamente per poterne trarre vantaggi semmai a scapito di altri che avrebbero acquisito “meriti particolari” difficili tuttavia da rappresentare concretamente. Per fortuna sia a livello nazionale sia a livello locale i leaders delle forze politiche da DS e Margherita ai Repubblicani Europei, allo SDI ed all’ IdV intervengono sempre più spesso affrontando la questione del PD allo stesso identico modo con il quale lo facciamo noi.

Certamente la costruzione del Partito Democratico dovrà rappresentare già in partenza un atto di profonda consapevolezza e coraggio che, dopo un dibattito adeguato, destrutturi le strutture e le ricostruisca poi con regole nuove condivise ma capaci di creare quel rinnovamento della politica italiana necessario alla realizzazione piena dell’art. 49 della Costituzione italiana.

….fine quinta parte…. a seguire la sesta ed ultima

Joshua Madalon

GUFOLa mia firma

Un recinto per “polli” (ma non pennuti, umani e cioè tutti noi contribuenti di San Paolo in Prato)!

Un recinto per “polli” (ma non pennuti, umani e cioè tutti noi contribuenti di San Paolo in Prato)!

…per capirci, la foto in evidenza è riferita ad uno “sgambatoio tipo”….non ha nulla a che vedere con l’obbrobrio di San Paolo…

Questo è il link che accede all’articolo sulla “pista ciclabile”

http://www.maddaluno.eu/?p=342

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C’era una volta a Prato in località San Paolo una “pista ciclabile”, ma erano i tempi della Giunta di centrodestra e noi, cittadine e cittadini di quel territorio, ci siamo attivati per denunciare l’insipienza di tecnici, dirigenti e politici che l’avevano progettata e realizzata, ascoltando solo in modo molto ma molto tardivo e parziale i rilievi pratici di quell’intervento. Ma era per noi logico dal punto di vista ideo-logico che un’Amministrazione di Destra si comportasse in quel modo e faceva gioco favorevole alla nostra parte che sbagliassero. Non avevamo ascoltato a dovere ma non sarebbe stato mai possibile pensarlo (ed ancor oggi in fondo è così) la vulgata che tutti fossero uguali, che non ci fosse differenza tra Destra e Sinistra. Ancor oggi di fronte alle continue scelte sballate (non “sbagliate” intendete! Ma sballate) dell’ attuale Amministrazione di centrosinistra c’è chi come noi che si ostina a pensare che, no, non può essere vero che tutti siano “uguali” (beninteso, la connvinzione che lo siano permane ma sui piani dei diritti e dei doveri, intimamente connessi e concatenati nel giusto equilibrio). Perlomeno non lo dovrebbero essere e fanno di tutto per smentirmi.
Cosa è accaduto? Blitz d’estate, una forma furbesca di prendere in contropiede la massa del dissenso (una buona parte – meno rispetto agli anni passati ma sempre una buona parte – di famiglie era in vacanza), il Comune ha recintato uno spazio per sistemarvi un’area sgambature per cani. L’ha fatto, come detto, in fretta e furia per evitare le proteste. Perché mai avrebbero dovuto protestare? E qui si dà il via alle dolenti note. Ogni qualvolta l’Amministrazione aveva coinvolto i cittadini per stabilire l’organizzazione di spazi sul territorio per l’area sgambature aveva previsto con l’accordo di tutti ben altro spazio, molto più appartato molto più sicuro per tutti. Una forma di partecipazione che a chiacchiere vorrebbe essere il fiore all’occhiello dell’Amministrazione ma che alla fine, dal momento che le scelte popolari non piacciono “forse” già in partenza ai suoi rappresentanti, producono maggior scontento. Tra l’altro nella furia lo spazio è nella maniera più assoluta paradossalmente insufficiente (i metri quadrati sono superiori ma collocati in uno spazio che non essendo adatto finirà per essere molto meno utile al reale bisogno) e manchevole in molti aspetti: manca uno spazio per le deiezioni, cioè una vasca sabbiosa; manca una fontana, per abbeverare gli animali; l’ingresso è su di una strada già ora trafficata ed in procinto di esserlo maggiormente a breve; lo spazio è proprio adiacente ad una serie di condomìni, mentre l’altro confinava con gli orti sociali e con la struttura archeologico-industriale della Baldassini.
Diciamo che l’Amministrazione dimostra ancora una volta che, al di là delle consuete affermazioni demagogiche, non ha rispetto dei cittadini. Lo spazio sarebbe forse più adatto per un “pollaio”. Il Comune lo fa per la popolazione canina, senza neanche consultare i potenziali fruitori del “servizio”. Se i politici del Centrosinistra hanno pensato che i cittadini fossero dei “polli” allora a breve la vendetta potrebbe essere quella di un “contrappasso”: chiuderanno loro in un recinto e butteranno via le chiavi!

Joshua Madalon

GUFO

Foto di Agnese Morganti

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – quarta parte

Pubblico questo testo in più parti per evidenziare quanto si sarebbe potuto realizzare e quanto si sia perduto – Oggi abbiamo solo una strada: quella della SINISTRA Unita ed Alternativa

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – terza parte


COMITATO DI PRATO PER IL PARTITO DEMOCRATICO DELL’ULIVO

Prato 12 dicembre 2006 –
Dopolavoro Ferroviario
Incontro con i Partiti

(…vedi prima parte 20 settembre, seconda parte 21 settembre e terza parte 23 settembre)

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – quarta parte

4.
Conosciamo la “fatica” della politica, la pazienza nel costruire le relazioni, nell’intraprendere il confronto ed il dialogo, la capacità di saper ascoltare prima che del saper argomentare: è un lento processo nel quale bisogna far emergere le grandi doti politiche. Ad esso, ed in esso, dobbiamo formare le nuove generazioni di politici ed amministratori del futuro Partito Democratico. E per riuscire a far questo dobbiamo promuovere maggiormente la “partecipazione”.
Per far questo occorrerà che la Politica non presenti idee e progetti pre-confezionati ad uso e consumo dei pochi eletti; anche i programmi non possono essere scritti nel chiuso delle stanze dei Partiti con la partecipazione di qualche illustre professionista dei diversi settori, e basta. Se si continua di questo passo, aumenterà la solitudine di qualche amministratore e di qualche politico e la gente sarà ancor più delusa e frustrata.

Prato è la nostra città, è quella che meglio conosciamo; dunque, in essa dobbiamo impegnarci. Ed il silenzio che la pervade è anche dovuto al fatto che vi è una profonda stanchezza da parte di chi, a volte, più che una risorsa, è visto come un ingombro scomodo se nell’intervenire sottolinea quegli aspetti poco chiari o quelle parti che non lo convincono del tutto o per niente.

Questo stato di cose va affrontato anche all’interno di quel percorso di rinnovamento della Politica e di rinvigorimento del processo democratico che vuole essere il Partito Democratico.

Il Comitato intende da questo punto di vista accreditarsi in modo concreto come elemento catalizzatore di quest’ansia, giusta ed equilibrata, democratica di cambiamento, un elemento catalizzatore di tipo dunque né populistico né demagogico per la società civile.

Il Comitato vuole partecipare da protagonista a questo progetto inserendosi in un percorso di Coordinamento; noi non pensiamo di doverne avere il monopolio, la leadership o il copyright: saremmo felicissimi se a Prato si costituissero altre forme associative come la nostra aventi gli stessi obiettivi.

E’ importante avere gli stessi obiettivi ed infatti nel nostro Regolamento all’art. n.10 abbiamo sottinteso che il mutamento eventuale, laddove con un colpo di mano pur democratico si verificasse, dell’obiettivo equivarrebbe alla conclusione dell’esperienza dello stesso Comitato.

Il Comitato anche per questo intende agire da stimolo sia verso le forze politiche sia verso l’associazionismo organizzato sia verso le singole ed i singoli cittadini, e con tutte queste realtà intende cooperare per il raggiungimento dell’obiettivo. A tale scopo cercheremo di utilizzare tutti gli spazi, tutti i mezzi a nostra disposizione ed alla nostra portata per far procedere in avanti la costruzione del Partito Democratico. Ed è così che nel percorso da compiere verso l’obiettivo principale ribadiamo che non intendiamo affiancare i Partiti perché consideriamo ciò come limitativo della necessaria autonomia, necessaria per poter essere maggiormente entrambi funzionali alla società civile.

Intendiamo però stringere un patto fra gentiluomini con le forze del Centrosinistra interessate a questo progetto per costruire insieme le regole, per condividere tutti insieme i valori, per riavviare una discussione che ha avuto finora, come abbiamo detto, fasi alterne e non è mai completamente “decollata”. Confermiamo dunque di non voler avere nessun tipo di monopolio ma di voler essere uno dei punti di riferimento sul territorio.

…fine quarta parte…continua

a cura di Joshua Madalon

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…a poche ore dall’esito delle elezioni in Germania pubblico un mio post scritto alcuni giorni prima… nelle prossime ore aggiungerò altre riflessioni…

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…a poche ore dall’esito delle elezioni in Germania pubblico un mio post scritto alcuni giorni prima… nelle prossime ore aggiungerò altre riflessioni…

Ma sì! E’ proprio vero che si sta lavorando per far ottenere al Movimento di Grillo (poi, sarà vero che verrà sostituito da Di Maio? quel ragazzotto per bene che rappresenta la media verso il basso del giovane italiano?) un risultato migliore rispetto a quello del 2013. “Risultato migliore” rischia di essere un mero eufemismo perché certamente il M5S non avrà di questi problemi: il PD sta facendo di tutto per perdere, grazie (!) all’arroganza della sua classe dirigente a tutti i livelli dal locale al regionale al nazionale. Un altro problema è che, di fronte all’insipienza di quel Partito, non si intravede alcuna volontà di organizzarsi da parte della galassia (a questo punto sempre più melassa indistinta) della Sinistra. C’è una forma di passività sospetta, di sciatteria politica, che rende vieppiù incomprensibili le argomentazioni dotte e pseudoragionate (quelle “parole-parole-parole” inutili e dannose) che parlano di costruzioni alternative che poi alternative non sono e se sembrano tali ora non lo saranno poi.
Poichè ho avviato un ragionamento intorno ai destini del M5S vorrei ricordare a coloro che dovrebbero essere miei compagni di stare ad osservare con più attenzione i sondaggi settimanali che, perdurando le innumerevoli “cavolate” di cui a torto o a ragione (più questa che quello, ed è qui il dramma più serio) i leader di quel Movimento sono protagonisti (non c’è giorno che passi e la città di Roma sale al novero delle cronache amministrative a segnalare l’inadeguatezza della Sindaca ed in altre realtà non si fa meglio), fanno crescere i consensi sul loro Movimento. Credo che uno dei motivi di questa evidente discrepanza sia da assegnare alla sempre più scarsa credibilità del mondo dell’informazione, che è oggettiva, alla luce delle esperienze locali (tralascio qui di stare a segnalare le innumerevoli difficoltà a far passare sulla stampa notizie su iniziative che non appartengano al Potere, e mi fermo qui!), per cui una notizia – ed in questo caso una sequenza di notizie – che prosegua a denunciare le inefficienze di un’Amministrazione come quella capitolina finiscano per creare un effetto del tutto opposto a quello voluto (è una specie di quel falso “Al lupo! Al lupo!” che genera una sorta di assuefazione e poi, quando il lupo c’è davvero….voi tutti sapete come va a finire!).
E quindi i sondaggi favorevoli a quel Movimento crescono: cosa volete? E sarà anche ora la stessa cosa: il pasticcio delle “Primarie”(!), la piattaforma che non funziona, i candidati fasulli, i maldipancia di alcuni pentastellati, invece di farli arretrare vistosamente consentiranno loro forse un decimo in meno forse qualche decimo in più ma rimangono là, sono ancora i primi con tutto quello che ciò significa per un Paese dove la Cultura dovrebbe essere al primissimo posto, dove la Conoscenza dovrebbe avere il giusto riconoscimento, dove il Merito dovrebbe essere valorizzato, dove dovrebbero essere incentivate le Ricerche.
Ma invece no! e allora, miei cari occhiuti osservatori: dopo tutto questo cosa si fa? Si gioca, si scherza, si propongono accordi “strategici”(!!! è una parolona, che piace tanto ai gigioni panciuti salottieri “sotuttoioetunonsaiuncazzo”) per andare a sbattere semmai in compagnia del PD, infangandosi nelle sabbie mobili di una Politica che serve sempre più alle classi (eh già! Le “classi”! le ricordate?) medio-alte (l’industria del lusso non conosce crisi, vi dice qualcosa?) e sempre più meno a quelle basse, sempre meno tutelate ( il Welfare arranca a reggere i costi, anche a causa della differenziazione di cui sopra: più soldi ai ricchi significa meno gettito fiscale, anche perché con le aliquote attuali ad un ricco conviene evadere; ma, strano a dirsi: conviene evadere anche ad un giovane che con questo regime fiscale è costretto a sborsare quasi la metà dei miseri guadagni, se li dichiarasse tutti). Ma suvvia! Vogliamo davvero scherzare? Come lo volete chiamare voi un “rivoluzionario” che in modo palese o meno vuole accordarsi con questo PD? Io lo indico come “cortigiano”! e non nel senso alto del termine….

Joshua Madalon

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ANNIVERSARI 1917-2017 VERSO CAPORETTO alcune testimonianze

ANNIVERSARI 1917-2017 VERSO CAPORETTO alcune testimonianze

CAPORETTO nell’immaginario collettivo è stato un simbolo negativo che ha contraddistinto, marchiandolo a lettere cubitali ed indelebili, il carattere dell’italiano. Ma in verità non è proprio così: Caporetto è d’altra parte il segnale dell’arroganza e della testardaggine dei pre-fascisti (si fa un bel dire che Cadorna stia per essere riabilitato: egli rappresenta in toto il carattere militaristico ottuso dei grandi ufficiali che su tutti i fronti, quello a Sud, quello ad Ovest con la Francia e quello ad Est con la Russia, non si curavano molto delle vite dei militari e il più delle volte, trascurandoli anche nelle trincee invivibili, li mandavano al massacro, sapendo molto bene quale sarebbe stato il loro destino); altro che codardia, altro che sottovalutazione, altro che insubordinazione!

Qui di seguito trascrivo una delle tante lettere dei militari: la loro cultura era molto varia; c’era chi non avrebbe nemmeno saputo tenere in mano una penna, non avendo frequentato neanche un giorno di scuola e c’era chi in modo approssimativo ed intraprendente ma con grande sincerità scriveva agli amici ed ai parenti. Questa era la condizione dei militari.

20 dicembre 2016
Lettere dal fronte censurate
Zona di guerra 2 febbraio 916
Mio Caro Compagno
mi onori di accenarvi il piccolo movimento della nostro Guerra.
Voi non potete immagginare la brutalita che ci ussa sotto le armi il giorno scorso meso sono stato fucilato tre italiani dai nostri fratelli di italia per l’onore di Vittorie emmanuele Re di Italia.
Vigliachi anno impiantata la Guerra per distrucere il popolo e il popolo con le armi in mano si fà massagrare e non risento nulla io mia appello ai miei Cari che io ò trovato il mezo di potermi salvare il mezo e quello di farmi rinchiudere nelle scure priggioni.
Ma non sollo io tutti cuelli che non vogliono dare il sangue alla Patria quindi noi cia affidiamo avoi che quando sara il giorno della pace di vendicarvi dei vostri fratelli che vivevano nelle scure priggione altri mezzi non si possono addopperare per salvare la vitta durante la vita borghese mio fato sempre onore e oggi mi tocca fare il boia à nò io per sino a questo momento non ò avuto mai il coraggio disparare a unaltro uomo come me e non avro mai coraggi chie crede che gli austriaci siano lore nemici che vengano a ucciderli che io non le voglio ucciderli io in prima linea per sino a questo momento non ci sono mai stato […]
Caro i nostri superiore usano tutti i mezi che possono addoperare per condure una Compagnia al macello quanto la Compagnia e ditruta il Collonnello è premiato con la midaglia d’ore e passera Magg. Generale e poi mantano le circolare chi more per la Patria e Vessuto assai ville e vigliachi io mi tro a loslavia dove ci sono migliaia e migliaia di morti e di ferito che cercano auto (aiuto n.d.a) e non si possono autare perche perche si more senza altro.
Ora è uscito unaltro legge che si tolgono le cinquanta centesimo che ci davano quando fa una piccola manganza i prete non lasciano un palmo di terà senza della sua simpatica parola e poi dicono la messa e al termino io benedica le armi e faranno fortuna sempra chesia una chiesa di olivo lori dicono che noi saremo Vittoriosi perché per dare una buona avvenire ai nostri figli i villi mentre io moio e mia moglie sarra posseduta da chi dai signore ò dai preti per la necessita del pane che macello sara certo il governo
mi onore e scrivetemi.

Chi tempo e tempo aspetta, tempo perde

chi-nulla-aspetta-non-rimane-deluso

Chi tempo e tempo aspetta, tempo perde

Sarò brevissimo! Laconico! Sintetico!

Si aspettava settembre per riprendere il cammino di “Prato A Sinistra”. Sta passando ed ottobre non promette per ora nulla di buono!
C’è chi si occupa di un Movimento e lavora per esso; c’è chi si occupa del suo “campicello” e non mostra più attenzione se non in modo ipocrita, mostrando (ma solo mostrando) disponibilità; c’è poi chi afferma che non si muoverà se gli altri non sono chiaramente disponibili.
Io mi aspetto però che “tutti” si assumano la responsabilità del disastro prossimo venturo, perchè facendo così non coinvolgeranno le centinaia e migliaia di “homeless” politici che confluiranno su astensione e qualcosa d’altro!
Io credo sia del tutto chiaro che non è per nulla possibile un accordo, preventivo e non solo, con il Partito Democratico. E, vivaddio!, non lo si può ipocritamente affermare e poi non agire di conseguenza. E, allora, se fosse così, ditelo e non ingannate la gente! E non vi sorprendete, come delle verginelle, che vi si dia di “cortigiani”!
A questo punto sarò disponibile a sobbarcarmi, senza nulla pretendere, e – lo ripeto – senza nulla pretendere (sono stanco da molto dei soliti “giochini”), alla creazione di un percorso di ALTERNATIVA.

E'lora

Ora è il momento, non ci saranno molte altre occasioni!

JOSHUA MADALON (Giuseppe Maddaluno)

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UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – terza parte

Pubblico questo testo in più parti per evidenziare quanto si sarebbe potuto realizzare e quanto si sia perduto – Oggi abbiamo solo una strada: quella della SINISTRA Unita ed Alternativa

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – terza parte


COMITATO DI PRATO PER IL PARTITO DEMOCRATICO DELL’ULIVO

Prato 12 dicembre 2006 –
Dopolavoro Ferroviario
Incontro con i Partiti

(…vedi prima parte 20 settembre e seconda parte 21 settembre)

A Montecatini siamo andati a portare soprattutto due messaggi:

1) il rinnovamento della politica e della democrazia (lo slogan della manifestazione era infatti “RINNOVIAMO LA POLITICA”) si ottiene anche con un rinnovo generazionale e noi vogliamo puntare soprattutto sui giovani;

2) la questione dell’equilibrio dei generi è fortemente collegata al rinnovamento della politica, perché si riesce a portare più donne a partecipare direttamente alla politica se si costruiscono nuove regole per la selezione delle classi dirigenti politiche ed amministrative del nostro Paese.

Abbiamo, anche per questo, deciso subito di avere, pur nella loro provvisorietà, due Coordinatori – una donna ed un uomo – ed i due delegati per Montecatini sono stati scelti con lo stesso criterio così come le due persone che, pur a titolo e con compiti diversi, sono stati inseriti in un organigramma nazionale della Rete dei Cittadini per l’Ulivo.

Abbiamo approvato un Regolamento interno smilzo, essenziale, puntato sugli obiettivi prioritari espressi negli articoli 2, 3 e 4.

Oggi siamo il Comitato di Prato per il Partito Democratico dell’Ulivo aderente alla Rete dei Cittadini per l’Ulivo. Abbiamo dei rappresentanti ufficiali, abbiamo degli obiettivi comuni, abbiamo delle proposte da sottoporre alla città e pensiamo di doverlo fare soprattutto alle forze politiche interessate alla creazione del nuovo Partito Democratico.

Una delle questioni prioritarie parte dalla consapevolezza personale di ciascuno di noi, che occorra dare un senso alla nostra operatività politica. Ciascuno di noi per quello che può, per quello che sa, per quello che sa fare, metterà a disposizione le sue energie, e lo farà con maggiore convinzione e tenacia se l’obiettivo sarà chiaro e condiviso.

E’ necessario far risorgere in noi prima che negli altri, ma poi soprattutto negli altri, la passione per la politica. Bisognerebbe davvero che l’obiettivo del POTERE fosse sostituito da quello del PIACERE e ci viene in mente la sollecitazione verbale di don Milani, “I CARE”.
Sentiamo che si avverte forte il bisogno, anche se a volte prevale lo scoramento, di restituire forza e dignità morale all’agire politico.
Verrebbe da dire che prevale la sensazione che tutto ciò che facciamo alla fine è inutile, poiché sembra che niente cambi, il pensiero che si tratti di una valutazione qualunquistica ci sfiora ma se ci guardiamo intorno, abbiamo paura che ciò sia vero.

Pur tuttavia non sempre le chiacchiere sono del tutto vuote, e la corsa – reale – all’accaparramento dei posti di potere è un elemento che ha ingenerato quasi sempre dei danni, fra cui, uno dei più gravi, è quello della disaffezione di gran parte della gente verso la Politica. Così come non si può continuare a fingere che alcune scelte, alcuni progetti, alcune proposte non siano, anche in questa città, state adeguatamente accompagnate sin dal loro primo avvio procedurale dal confronto e dal dibattito giusto e necessario.

Questo modo di agire crea poi il vuoto intorno agli amministratori ed ai politici; ma il vuoto viene poi colmato da quelle forze radicali ed estremistiche che strumentalizzano lo scontento e la sfiducia ed aizzano i cittadini male informati contro le nostre Amministrazioni.

La nostra città, Prato, anche per questa incapacità evidenziata negli ultimi tempi, è caratterizzata da un assordante silenzio. Non c’è dibattito, non c’è confronto, è una città decadente. Lo diciamo con senso critico, forse addirittura autocritico, e lo diciamo senza acredine, lo diciamo con preoccupazione, con partecipazione, anche se ci aspettiamo rapide amorevoli smentite; Noi diciamo e affermiamo allo stesso tempo che anche la nostra presenza, pur con i nostri limiti, intende essere di stimolo per contribuire a riaprire in questa città un dibattito all’altezza degli obiettivi che si propone di raggiungere, che merita di raggiungere.
Invece sembra quasi che si sia rinunciato a confrontarsi ad aprirsi a discutere; prova ne sia quel Piano Strategico della città di cui non si sa più niente.

….fine terza parte…. continua….

a cura di Joshua Madalon

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