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Grazie Tsipras; grazie popolo greco!

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Grazie Tsipras; grazie popolo greco!

Ieri sera nei giardini del “Fabbrichino” stavamo allestendo la “prima” di “FULMINI RONDINI E COLIBRI’” (a proposito, è andata molto ma molto bene!) e, mentre attendevamo l’arrivo di Chiara De Luca cercavamo di sapere (erano ormai le 19.30 passate) cosa stava accadendo in Grecia. Eravamo rimasti ai sondaggi degli ultimi giorni con la previsione di un “testa a testa” sbilanciato verso il “Sì” e già i primi exit-poll con un 52 % per il NO ci facevano moderatamente gioire….
Ma ovviamente – come tutti sanno – il bello doveva ancora venire. E allora di fronte ai risultati ormai accreditati come definitivi superiori al 61% a favore del NO ecco emergere il teatrino della Politica con il contraltare al ragionevole e metitato giubilo di chi era stato protodifensore del NO del “lo avevamo detto già da tempo che questa Europa non andava bene, che occorreva meno rigore e più interventi per la crescita” da parte di alcune “mezze figure” della corte dell’Infante.
In un post di qualche giorno fa evidenziavo alcune motivazioni sottese alla campagna di discredito del Governo Tsipras ed alle minacce di fare sfracelli nel caso in cui avesse vinto il NO. Intanto andatelo a rileggere e possiamo confrontarci su quello che considero un vero e proprio “disegno” politico contro l’unico Governo chiaramente di Sinistra (che nessuno “bestemmi” affermando che acnhe in Italia ve ne sia uno!) in Europa. Il Governo greco ha fatto strabene ad indire il referendum; ne ero convinto prima e ne sono ancor più convinto ora con il risultato in saccoccia; e quel risultato non parla solo ad una parte dell’Europa ed è molto utile ed eloquente soprattutto per la Germania che agisce da “padrona” e non lo fa soltanto per i temi economici greci: non dimentichiamoci, cari “scordarelloni”, quel che è appena accaduto (e non è stato ancora portato a soluzione) sulle questioni dell’immigrazione. E pensate anche a tutte le leggi ed i regolamenti che la Germania fa approvare in Europa e che limitano la nostra creatività e le nostre produzioni alimentari. Bene dunque ha fatto Alexis Tsipras a voler fronteggiare avvalendosi degli strumenti “democratici” simili avversari. Questi modi non li possiamo chiedere a “donabbondiorenzi” leccapiedi dei potenti, soprattutto in quanto non rappresenta la Sinistra, la quale nel nostro Paese ha ancora molto da imparare, malata di protagonismo e di solipsismo come ella è. E dunque alla Sinistra occorre rivolgere un appello perché si occupi di quel “rinnovamento” annunciato da qualcuno (ma si sapeva già in partenza che era un semplice “escamotage” per convincere i “gonzi”, che in Italia purtroppo abbondano) e mai realizzato: un rinnovamento sui “metodi” che si riversi poi sulla scelta dei “talenti” e delle “competenze” e non dell’affidabilità servile. In giro si vedono troppi leader: abbiano il gran coraggio di lanciarsi nell’agone ma di farsi da parte impegnandosi nella ricerca di gente nuova, non necessariamente giovane dal punto di vista anagrafico ma di certo fresco dal punto di vista politico. Non vi allarmate, non parlo nè di me nè di altri come me: noi abbiamo già dato e la “rottamazione” ha solo messo da parte qualche utile competenza scevra da richieste di impegno diretto; ma lo si sa questa “nuova classe dirigente” a partire da quella locale teme il confronto semplicemente perché – e questo potrebbe addirittura essere un elogio nei loro confronti- è pienamente consapevole della propria “pochezza”; se non fosse così, vuol dire che sono nella maniera più assoluta “incapaci” di capire il mondo che li circonda. Voglio propendere per la prima ipotesi e mantenere un lumicino di fiducia per il futuro, che è ancora da giocare, che è nelle nostre mani. Grazie Tsipras; grazie popolo greco!
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CASE – un viaggio nella memoria a partire da TRAMEDIQUARTIERE

CASE – un viaggio nella memoria a partire da TRAMEDIQUARTIERE

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Ho partecipato ad uno degli interessanti incontri organizzati da Tramediquartiere, quello del 18 giugno scorso dedicato alla presentazione del libro “Storie di case. Abitare l’Italia del boom” al Circolo ACLI di via Donizetti – Avevo nell’immediato pensato a quante case ho abitato, essendo anche io dopotutto un figlio dell’Italia del boom – ho tardato ad avviare queste riflessioni che mi consentono d’altra parte di scavare nella memoria personale per costruire un piccolissimo tassello di memoria collettiva. E’ – questo – anche un piccolo suggerimento metanarrativo ad uso collettivo. Ho tardato perché oberato da altri tantissimi impegni che non mi consentono sempre la necessaria serenità…. Ora (per ora) ho dato il “via”….

La mia prima abitazione affacciava su un’arteria principale che da Quarto portava a Pozzuoli, via Campana 25 (mi pare). Era un appartamento modesto al secondo piano di una palazzina che era stata costruita a ridosso di una piccola altura che probabilmente nascondeva parte di una necropoli romana, i cui resti affioravano qua e là, attirando la mia curiosità di bambino. Vi si accedeva attraverso un piccolo angusto buio ingresso che si illuminava di giorno con la luce che proveniva dal grande atrio a cielo aperto cui si arrivava salendo pochi scalini. Su questo atrio si affacciavano due abitazioni altrettanto modeste, in una delle quali abitava una famiglia di pescatori con i cui figlioli mi accostai colpevolmente alla lettura di alcuni fumetti avventurosi (Il Grande Blek e Capitan Miki): colpevolmente perché – in quegli anni – pedagogicamente era proibito a chi volesse essere un bravo studente la lettura dei fumetti; in particolare quelli di cui ho accennato. Poteva essere tollerato Topolino e ad ogni modo veniva consigliato – non potendo farne a meno – Il Giornalino che si trovava in Parrocchia. A me però piacevano i fumetti di quei monellacci destinati già da bambini al mondo del lavoro e spesso mi recavo da loro per poterli leggere. La loro era una casa più piccola della mia, più angusta e buia ma io vi scendevo volentieri tutte le volte che potevo. Mia madre d’altronde non ricambiava l’invito ed io non ero titolato ad estenderlo ad estranei. Alla mia casa si accedeva attraverso delle scale che passavano lungo un muro che divideva il complesso da un’altra palazzina. Si passava poi girando a destra sotto la finestra della cucina di casa mia prima di arrivare ad un ballatoio sul quale vi era la porta di ingresso. Oltre questo ballatoio vi era un altro appartamento ben separato dal resto che era poi un solaio ampio con fioriere sempre curate che portavano all’appartamento dei proprietari dell’intero stabile. La mia prima abitazione era composta da un ingresso abbastanza ampio nel quale spiccavano alcuni mobili costruiti da mio nonno, che conservo ancora nella mia casa attuale a Prato, dopo che per anni erano rimasti in soffitta nell’altra mia abitazione a Pozzuoli in via Girone 29. Sono mobili del primo Novecento fatti a mano in modo artigianale che non hanno mai subito l’affronto dei tarli nella parte in legno e non si sono modificati nella parte imbottita ricoperta di pelle. Reggono ancora noi tutti grandi grossi e grassi senza sgangherarsi. Su un secretaire alto in fondo alla stanza di ingresso troneggiava una radio marca Geloso dalla quale ho ascoltato soprattutto musica, compreso qualche edizione del festival di San Remo che se non sbaglio ha preso il via nel 1951. Dall’ingresso andando a sinistra vi era una porticina che accedeva alla cucina, una vecchia cucina a carbonella costruita in muratura. Vi si trovava un tavolo e poche sedie; a quei tempi i miei non avevano un frigorifero. La credenza era minuscola, dovendo contenere pochi oggetti. La cucina era illuminata naturalmente dalla finestra che dava sul cortile interno, quello con la scalinata di accesso di cui dicevo prima……

…fine prima parte….

FINIRANNO GLI ESAMI…IN UN LUGLIO CALDO MA INTENSO DI IMPEGNI CULTURALI breve elenco

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FINIRANNO GLI ESAMI…IN UN LUGLIO CALDO MA INTENSO DI IMPEGNI CULTURALI breve elenco

A giorni gli esami di Stato si concluderanno (non temete, o meglio: temete pure! ne parlerò, ovviamente al netto delle “privacy” che saranno rispettate) ma non c’è tregua nella mia febbre bulimica di Cultura.
Il 4 luglio fine degli Esami e già il 5 la “prima” di quel FULMINI RONDINI E COLIBRI’ di cui sto parlando da giorni (oggi vi offro una “tregua”).

Dal 13 di luglio partecipo su invito di Chiara Bettazzi a DIARI URBANI un bel progetto in cui sono coinvolti tante\i giovani e che si occupa dei siti archeoindustriali della provincia pratese
Il Programma è quello qui sotto riportato

13 luglio
Ore: 16.00
DIARI URBANI / approfondimenti
Il progetto di visite a siti archeoindustriali della provincia pratese prevede due percorsi: uno a Prato ed uno nella Val di Bisenzio. Sono entrambi strutturati in una comunicazione frontale con proiezione di slides, per un inquadramento generale, seguite poi dalla visita ai luoghi. I singoli incontri avranno la durata di circa 3 ore.
PRIMO ITINERARIO:
ITINERARI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE A CURA DI GIUSEPPE GUANCI.
In collaborazione con L’Ordine degli Architetti di Prato e di Firenze.
Partenza ore 16.00 presso circolo la Spola D’oro alla Briglia – Località La Briglia, villaggio industriale, Val di Bisenzio, Prato.
Il sito della Briglia in Val di Bisenzio, come unico episodio di villaggio industriale della provincia, strutturatosi attraverso la stratificazione, a partire dal Settecento, nell’arco di tre secoli, di altrettanti importanti episodi produttivi. Anche qui si assiste allo sviluppo del tessuto urbanistico determinato da un episodio produttivo, in questo caso esteso all’intero paese.
Conferenza dalle ore 16.00 alle ore 17.00 presso il Circolo la Briglia, Val di Bisenzio. Itinerario all’interno del villaggio industriale la Briglia dalle ore 17:00 alle ore 19:00 circa. Il luogo è raggiungibile con mezzo proprio.
Aperto a tutti i cittadini e accreditamento per gli Architetti
Costo per conferenza con itinerario di archeologia industriale guidato – durata tre ore circa – 10 euro a persona
Costo per itinerario artistico – durata un’ora circa – 5 euro a persona
Prenotazione Obbligatoria – Stefania – Tel: 3293233936 – mail: stefania_rinaldi@yahoo.it
Conferenza e itinerario di archeologia industriale soggetti ad ACCREDITAMENTO per Architetti prenotando presso la piattaforma dedicata im@teria. In corso di accreditamento. Informazioni
architetti: Segreteria dell’Ordine degli Architetti di Prato – Tel: 0574 597450

ORE 19.00
TAI / work in progress
LABORATORIO CONTEMPORANEO DI CREAZIONE DI UNA MOSTRA, PRESSO LA
FABBRICA EX LUCCHESI.
aperta al pubblico

14 luglio
ORE 16.00
DIARI URBANI / approfondimenti

Il progetto di visite a siti archeoindustriali della provincia pratese prevede due percorsi: uno a Prato ed uno nella Val di Bisenzio. Sono entrambi strutturati in una comunicazione frontale con proiezione di slides, per un inquadramento generale, seguite poi dalla visita ai luoghi. I singoli incontri avranno la durata di circa 3 ore.
SECONDO ITINERARIO:
ITINERARI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE A CURA DI GIUSEPPE GUANCI.
Partenza ore 16.30 presso la Fabbrica Ex Lucchesi – Piazza dei Macelli, Prato.
L’espansione industriale, agli inizi del ‘900, a sud del centro di Prato. Questo percorso mette a confronto lo sviluppo industriale con l’avvio dell’espansione urbanistica della città lungo in
direzione sud, analizzando gli episodi produttivi dei nuovi macelli, il Lanificio Bini, il Lanificio Lucchesi (sede della mostra), il Lanificio Berretti e il Lanifici La Romita (location del film “Giovanna”)
Aperto a tutti i cittadini e accreditamento per gli Architetti
Costo per conferenza con itinerario di archeologia industriale guidato – durata tre ore circa – 10 euro a persona
Costo per itinerario artistico – durata un’ora circa – 5 euro a persona
Prenotazione Obbligatoria – Stefania – Tel: 3293233936 – mail: stefania_rinaldi@yahoo.it
Conferenza e itinerario di archeologia industriale soggetti ad ACCREDITAMENTO per Architetti
prenotando presso la piattaforma dedicata im@teria. In corso di accreditamento. Informazioni architetti: Segreteria dell’Ordine degli Architetti di Prato – Tel: 0574 597450
ORE 19.00
TAI / work in progress
LABORATORIO CONTEMPORANEO DI CREAZIONE DI UNA MOSTRA, PRESSO LA
FABBRICA EX LUCCHESI.
aperta al pubblico

MERCOLEDI 15 LUGLIO
ORE 19.00
TAI / anteprima
ORE 21.00
DIARI URBANI / approfondimenti

Conversazione sul Documentario realizzato intorno al ritrovamento della pellicola del film “Giovanna” di Gillo Pontecorvo e alla realizzazione del restauro del film, con Stefania Rinaldi e
Giuseppe Maddaluno.
ORE 22.00
PROIEZIONE FILM “GIOVANNA” DI GILLO PONTECORVO

Sede EX Fabbrica Lucchesi Piazza dei Macelli.
“Giovanna” film degli anni 50, quasi dimenticato, fu l’esordio del regista neorealista Gillo Pontecorvo. Girato a Prato con attori non professionisti narra, gli aspri conflitti sindacali delle lavoratrici tessili.
Il film, finanziato da un’organizzazione femminile comunista della Germania est , fu presentato a Venezia nel 1956 ma non fu mai distribuito e subito dimenticato. Racconta la lotta delle operaie
per difendere il loro posto di lavoro, contro i padroni e anche contro i loro stessi mariti che disapprovano l’occupazione della fabbrica e il loro protagonismo.
La protagonista (Giovanna) fu Armida Gianassi, reclutata nella sala da ballo di una Casa del Popolo

I temi trattati sembrano molto attuali: licenziamenti e lavoro precario.
Gli anni ’50, ’60 e ’70 non furono rose e fiori. I pratesi non furono tutti imprenditori.
I diritti non vennero regalati. Il film fu girato nel Lanificio Giulio Berti. La fabbrica era detta anche “La Romita” perché formatasi intorno all’antico “Molino della Romita” sulla gora omonima che infatti si vede nel film, ancora ricolma d’acqua. Oggi abbattuta e quindi scomparsa per far posto ad anonimi palazzi.

GIOVEDI 16 LUGLIO
ORE 20.00
TAI / inaugurazione edizione 2015
APRÈS COUP- DISCHIUSURE
A CURA DI SARETTO CINCINELLI

Carlo Guaita, Daniela De Lorenzo, Andrea Santarlasci ,
Paolo Meoni , Emanuele Becheri, Chiara Bettazzi, Elena El Asmar , Anna Rose.
(SEDE FABBRICA EX LUCCHESI)
MOSTRA APERTA DALLE ORE 19.00 ALLE ORE 24:00
ORE 20.00
DIARI URBANI / approfondimenti
A MEDITATION ON VIOLENCE
Attraverso un formato ibrido che contamina reading, racconto e conversazione Eva Sauer, Pietro
Gaglianò e Alessandro Gallicchio animano un incontro sul paesaggio architettonico, antropico,
sociale e sulle forme di mediazione dell’arte.

Venerdì 17 luglio
ORE 20:00
DIARI URBANI / approfondimenti
ITINERARIO CONTEMPORANEO
GUIDA ALLA MOSTRA TAI A CURA DI STEFANIA RINALDI

Aperto a tutti i cittadini e accreditamento per gli Architetti
Costo per conferenza con itinerario di archeologia industriale guidato – durata tre ore circa – 10
euro a persona
Costo per itinerario artistico – durata un’ora circa – 5 euro a persona
Prenotazione Obbligatoria – Stefania – Tel: 3293233936 – mail: stefania_rinaldi@yahoo.it
Conferenza e itinerario di archeologia industriale soggetti ad ACCREDITAMENTO per Architetti
prenotando presso la piattaforma dedicata im@teria. In corso di accreditamento. Informazioni
architetti: Segreteria dell’Ordine degli Architetti di Prato – Tel: 0574 597450
ORE 22.00
GEA BROWN
CONCRETE HORIZON – DJ SET
concrete horizon è un set creato per sonorizzare uno degli ambienti dell’ex-lanificio Lucchesi.
L’accento cade sulla pavimentazione del luogo: un orizzonte di cemento su cui adagiare il proprio ascolto.
Il flusso sonoro scivola a terra prima di prendere altre direzioni.
L’immaginazione ridisegna lo spazio, lo oltrepassa.
__TUTTI I GIORNI APERITIVO CENA DALLE ORE 18.30 PRESSO IL GIARDINO DEL BAR DI OFFICINA GIOVANI PIAZZA DEI MACELLI, DAVANTI ALLA FABBRICA EX LUCCHESI_____________________________________________

Nelle prossime ore vi parlerò anche di un altro “evento” che si svolgerà a CASTEL DI SANGRO tra il 24, 25 e 26 luglio

FULMINI RONDINI E COLIBRI’ da Prato ai Campi Flegrei

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La mia “storia” con ALTROTEATRO si perde nella “leggenda”.

In effetti, molte volte le nostre azioni “culturali” appartengono alla “casualità”. Ed è molto bello sentirsi ricordare dopo alcuni anni che la prima iniziativa pratese dell’Associazione “ALTROTEATRO” sia stata da me voluta all’interno della Circoscrizione Est del Comune in uno di quei “macro-contenitori” estivi o natalizi che confezionavo dal 1999 al 2009. Non ricordo bene cosa fosse; probabilmente Antonello Nave invece se lo ricorderà. Le iniziative con Altroteatro sono state molteplici; ricordo invece molto bene l’omaggio al poeta Massimo Ferretti, amico di Pasolini” nel 2005 all’interno della Rassegna a trenta anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini. E ricordo anche il contributo che alcuni degli allievi di Nave offrirono alla riuscita artistica di uno dei miei documentari “didattici” dedicato all’Olocausto con la messa in scena tra le “rovine” reali di un Teatro Magnolfi\Troia di un passo da “Le Troiane” di Euripide nella traduzione dello stesso regista fiorentino. Con il quale c’è stato sempre un rapporto molto forte, rinsaldato negli ultimi tempi da una collaborazione “artistica” soprattutto orientata alle scelte di motivi e stimoli vari legati a letture di romanzi o “pamphlet” civili come “Vinicio Sparafuoco detto Toccacielo” di Vincenzo Gambardella che – anche grazie all’estro di Gennaro Raggio – vedrà ben presto una messa in scena proprio nel “teatro” delle azioni di quei personaggi; o come “Al mio Paese – Sette vizi una sola Italia” di Melania Petriello che servirà da ispirazione per uno spettacolo teatrale su temi politici e sociali che ALTROTEATRO con molte altre collaborazioni locali – grazie anche alla passione di Roberto Caccamo – metterà in piedi tra dicembre e gennaio prossimi. Nelle prossime ore andrà in scena un altro di questi progetti “sotto il segno della parola poetica”. Si tratta di “FULMINI RONDINI E COLIBRI'” nato dalla collaborazione con le Edizioni Kolibris fondate da Chiara De Luca, poetessa, narratrice, traduttrice da inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese. Lo spettacolo sarà condotto proprio dalla stessa Chiara De Luca, che presenterà opere di tantissime autrici e tantissimi autori della poesia contemporanea, facendone leggere o interpretare alcune da Benedetta Tosi, Eugenio Nocciolini, Maria Chiara Carotenuto. Alcune poesie sono state poi musicate da Gennaro Raggio e Vincenzo Santaniello e saranno accompagnate musicalmente da Giancarlo Rossi e Antonio Lombardi e cantate dalla già menzionata Benedetta Tosi e da Francesca Vannucci. E’ previsto anche l’inserimento di due parti a me riservate e che riguardano due personaggi di cui per ora preferisco non fare i nomi.
“FULMINI RONDINI E COLIBRI'” è un raro esempio di “compilation”, di silloge ampia del quadro della poesia contemporanea universale. Non sarebbe stata possibile senza l’incontro tra Antonello Nave e Chiara De Luca. La “prima” avverrà nei Giardini del “Fabbrichino” a Prato domenica 5 luglio 2015 alle ore 21.00. Ma vi sarà un altro appuntamento molto importante a fine settembre nei Campi Flegrei, dove con questo lavoro si aprirà il “Festival della Letteratura – Libri di mare libri di terra” nella sua VIII Edizione.
Si tratta, come avete potuto ben comprendere di un testo didattico utilissimo anche per stimolare una nuova e diversa attenzione verso la parola poetica.

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FULMINI RONDINI E COLIBRI’ – DOMENICA 5 LUGLIO NEI GIARDINI DEL FABBRICHINO DI PRATO

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Lo spettacolo, grazie all’impegno dei giovani di Altroteatro diretti da Antonello Nave ed alla fiducia di Massimo Bressan – Presidente del Teatro Metastasio – Simone Mangani – Assessore alla Cultura della città – Davide Venturini – Direttore del “Fabbrichino” – sarà portato in “anteprima” proprio al Fabbrichino domenica 5 luglio ore 21.00 (ingresso libero) inserito in “POECITY”
a fine settembre aprirà il Festival della Letteratura nei Campi Flegrei tra Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida

Tra fulmini e colibrì.
Un viaggio nella poesia contemporanea

Il progetto Tra fulmini e colibrì nasce dalla collaborazione tra le Edizioni Kolibris e l’associazione culturale Altroteatro: coniugando parola e musica, gesto e recitazione, ci si propone di stimolare l’interesse e la curiosità degli spettatori, per avvicinarli con naturalezza e spontaneità alla poesia contemporanea, spesso considerata un genere letterario di “nicchia” soltanto perché poco conosciuto e spesso proposto con modalità accademiche, che poco si confanno alla natura stessa della parola poetica. Fulmini, Rondini e Colibrì vuole invece conquistare con la stessa energia e lo stesso coinvolgimento che ogni grande poeta impiega nella stesura della sua opera.
Fra i numerosi autori finora pubblicati da Kolibris, sono stati scelti quelli che utilizzano modalità espressive più dirette e comunicative nell’affrontare temi universali e condivisi, tracciando un percorso geografico e culturale che si dipana tra Italia, Austria e Portogallo, Francia e Irlanda e Romania, per arrivare fino in Argentina e in Nuova Zelanda. Ai poeti più noti e apprezzati, le cui voci sono già fortemente consolidate, sono stati affiancati alcuni tra i più giovani, già apprezzati e riconosciuti per il loro valore e la loro autenticità espressiva.
Ana Luísa Amaral e Nuno Júdice sono due tra i migliori poeti portoghesi contemporanei, Golgona Angel e Jorge Reis-Sá sono due tra i talenti più promettenti delle successive generazioni.
Pubblicato da Gallimard, Guy Goffette è una delle voci più importanti della poesia francese e contemporanea.
Le voci di Carmen Bugan (Romania) e Rose Ausländer (Austria) ci permetteranno di sfiorare alcune tematiche sociali che ci stanno a cuore, mostrando come la poesia possa costituire una preziosa fonte di condivisione di esperienze che affondano le proprie radici nella nostra storia collettiva. Figlia di Jon Bugan, arrestato e incarcerato per dieci anni per aver manifestato contro il regime di Ceaușescu, Carmen Bugan, che oggi vive a Parigi, fu costretta all’esilio negli Stati Uniti, dove ha adottato l’inglese come lingua della sua espressione artistica e ha iniziato a narrare, in versi e in prosa, l’esperienza di un’infanzia vissuta sotto l’occhio della Polizia Segreta. Nata nella comunità ebraica di lingua tedesca di Czernowitz, Bukowina, Rose Ausländer ha invece vissuto entrambe le guerre ed si è sottratta alle persecuzioni naziste vivendo in clandestinità, per poi intraprendere un’esistenza esule e riversare in poesia la profondità e la ricchezza della propria esperienza. Sia Carmen Bugan che Rose Ausländer affrontano inoltre con naturalezza il complesso tema della definizione di una identità individuale.
Bill Manhire e Harry Ricketts sono due tra le voci maggiormente riconosciute nel panorama della poesia neozelandese contemporanea. Più classico e letterario il primo, ironico e dissacrante il secondo, entrambi vedono nella lingua poetica una possibilità di comunicazione e di dialogo intorno a tematiche condivise e problematiche collettive.
Tamara Kamenszain è una delle poetesse argentine più note e amate sia dal pubblico che dalla critica: in L’eco di mia madre affronta con naturalezza il tema del distacco, con una lingua limpida e un pathos che dilata la percezione del dolore individuale, rendendolo universale e condiviso.

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Chiara De Luca è poetessa, narratrice, traduttrice da inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese, oltre che fondatrice delle Edizioni Kolibris.

INAFFIDABILI ED AFFIDABILI – PUNTI DI VISTA

1984

INAFFIDABILI ED AFFIDABILI – PUNTI DI VISTA

Matteo Renzi e Alexis Tsipras a Palazzo Chigi, Roma, 3 febbraio 2015. (AP Photo/Andrew Medichini)
Matteo Renzi e Alexis Tsipras a Palazzo Chigi, Roma, 3 febbraio 2015.
(AP Photo/Andrew Medichini)

(Alexis “stai sereno” dice Renzi al leader greco “ti ricordi come ho trattato il povero Enrico?”)

A me dispiace per tutta quella “brava gente” in particolare quella semplice che ha riposto le residue speranze nelle fandonie dell’Infante,dando fede al cinismo di coloro che parlavano a più riprese di “ultime spiagge” allo scopo di farti ingollare bocconi amari mentre altri (non solo la cuspide piramidale di Roma capitale) si ingrassavano a dismisura e continuano a farlo mentre parte della gente brancola nel buio di una lunga galleria nel fondo della quale la luce non si avvicina ma tende ad allontanarsi: la si vede ma come in un incubo kafkiano si allontana e non riesci più a distinguerne i contorni. Ho parlato di inaffidabilità portando dati di fatto recenti e meno recenti che hanno visto protagonista l’”asso pigliatutto” della politica italiana. Ma alcune questioni mi spingono ad un ripensamento relativistico. E le questioni di cui parlo hanno una loro drammaticità coinvolgente tutta l’Europa, tutto il mondo occidentale soprattutto a partire dalle centrali affaristiche e finanziarie che regolano i burattini delle realtà politiche delineando ruoli di “buoni e cattivi” sulla base delle vecchie ideologie. In verità, per costoro “forse” (e fino a quando davvero non lo so) il “nostro” non è del tutto “inaffidabile” come propendo a considerarlo io. Se la memoria non vi fa difetto lo era stato nell’ultima parte della sua “avventura” il fu-Cavaliere e poi Letta, la cui defenestrazione (“stai sereno”) sarà ricordata negli annali della Storia quasi più di quella ben più drammatica di Praga. La “qualifica” di “inaffidabile” (un anno fa ragionai su me stesso parlando del termine!) è dunque fortemente “soggettiva”: non può essere accreditata in modo oggettivo. Renzi è ancora “affidabile” per i potentati che ne hanno sostenuto l’ascesa (non dico certamente “come” perché non mi è dato di conoscerlo ma il “segno” del suo passaggio è in tutta evidenza filo-padronale e dei poteri forti della finanza internazionale) che non battono ciglia quando il loro “pupillo” si lancia all’attacco delle conquiste “operaie” e confeziona “disegni di legge” ad uso confindustriale. E questi potentati plutocratici internazionali non si sono affatto preoccupati del distintivo di “Sinistra” che il loro adepto ha ipocritamente apposto sul suo petto, proprio perché loro sanno molto bene che la politica renziana (lasciate stare il PD, almeno per un attimo) non è affatto contrassegnata dalla ricerca di equità e giustizia sociale. L’ avvento di questo “anti-eroe” è il risultato di un “inquinamento” profondo portato al cuore del maggiore Partito della Sinistra italiana proprio nel momento in cui si procedeva al “rinnovamento” dei metodi e delle pratiche. Non a caso ho scritto “al cuore”; volevo proprio ricordare la pratica terroristica di lanciare attacchi al cuore dello Stato negli anni settanta del secolo scorso prendendola a paragone con questa modalità apparentemente “soft”. Quindi “inaffidabile” per me ma “affidabilissimo” per i potenti e per le “mezze calzette” che si abbeverano alla fonte del loro provvisorio padrone! Ben diversa è la realtà a poche miglia da noi: la Grecia ha un leader che si dice di Sinistra – e lo è! La Grecia proprio per questo è attualmente un corpo estraneo da espellere. Le forze contrarie ad un allentamento della stretta creditizia nei suoi confronti stanno giocando sporco proprio per spingere quel paese a noi così vicino, da noi così amato, verso la “bancarotta” addossandone le colpe a Tsipras, alla Sinistra in modo che si arrivi ad un default che porti ad elezioni anticipate ed alla vittoria delle forze di Destra, che in quella realtà hanno già dato prova di essere pericolosamente filo-naziste. Ecco, Tsipras è “inaffidabile” per loro. “Così va il mondo”: i padroni comandano ancora ed i servi debbono ubbidire.

SALVATE L’ITALIA – ADESSO!!!UNO SPETTRO MALEFICO SI AGGIRA PER L’ITALIA: E’ L’INAFFIDABILE!

SALVATE L’ITALIA – ADESSO!!!
UNO SPETTRO MALEFICO SI AGGIRA PER L’ITALIA: E’ L’INAFFIDABILE!

Alcuni osservatori affermano che il Governo Renzi con la sua protervia è un male necessario dopo decenni di inazione e di scelte rinviate a causa di infinite discussioni all’interno di una concertazione “democratica” che rinviava alle calende greche il momento del “fare” concedendo sempre più spazio al “parlare”. E’ ovvio che la storia del “re travicello e della serpe” ha un riferimento a questa vicenda, ma che colpa abbiamo noi, onesti cittadini che ci siamo fatti in quattro per applicare i metodi democratici, dal momento che per risolvere il problema del “non governo” ci venga proposto uno che “governa da solo”? Eh già, dirà qualcuno, non è mica solo. Non vedete che anche al Senato la fiducia gli viene concessa? Certo che gli viene concessa; se non fosse così quei “poveracci” (che non sono poi così “miseri” con i loro emolumenti, benefit e pensioni “immeritate” che li fanno divenire in effetti “miserabili”!) che gli si oppongono non avrebbero più la loro “mangiatoia”, ‘a zezzenella fernesce e dovrebbero uscire per andare randagi e ramenghi a cercare la carità di altre forze politiche o “far festa”. Cosa credono di fare i vari Fassina, Civati e Cofferati? Cosa Mineo? In verità le loro scelte sono (l’ho già scritto per Civati) tardive. Non hanno saputo ascoltare le proteste della base ed ora stanno lì per tentare di costruire un nuovo soggetto politico di Sinistra che ha tuttavia gli stessi limiti del Partito Democratico; un’accozzaglia di gente che pensa soltanto ai propri interessi e non svolge essenzialmente un ruolo educativo in questo Paese sempre più cialtrone ed insolente. Ed è chiaro che questo Paese si merita questo (s)governo e questo (s)governatore. E’ chiaro che ci si trova di fronte ad un leader “inaffidabile” per la massa ed “affidabilissimo” per i “signori”, per i “padroni” e per i “pecoroni” che non hanno ancora capito. INAFFIDABILE, perchè? Chiedetevelo! Volete qualche indizio? Via su, ma Renzi ha fatto bene a sloggiare Letta! Ve lo ricordate “stai sereno!”? La stessa cosa ha fatto più volte fino alla promessa di una “Conferenza Nazionale della Scuola” a luglio. Eh no, caro mio, gli avrà detto la moglie: a luglio bisogna andare in vacanza. Ecco, caro popolo bue, stai sereno. Renzi ti fotterà. Sei contento?

Di fronte a tutto questo, chi si sorprende che vi sia un lento ma progressivo calo di consensi al PD nega l’evidenza ed è complice di questi disastri. Diffido chicchessia a scaricare sulla “brava gente” la responsabilità di una vittoria delle Destre da qui a qualche mese. Sono avvertiti!

http://www.huffingtonpost.it/2015/06/17/scuola-matteo-renzi_n_7601080.html

a tre ore scarse dall’inizio del nostro evento di Prato – Carmen Bugan – LE ISOLE SI ACCENDONO SPAZIO AUT VIA FILIPPINO 16 – ORE 20.00

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a tre ore scarse dall’inizio del nostro evento di Prato – Carmen Bugan – LE ISOLE SI ACCENDONO SPAZIO AUT VIA FILIPPINO 16 – ORE 20.00

Carmen Bugan, “Sulla soglia della dimenticanza”
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Carmen_Bugan[1]Nota di Chiara De Luca

Carmen Bugan è nata in Romania nel 1970 ed è emigrata negli Stati Uniti con la famiglia nel 1989, dopo che il padre era stato arrestato per aver protestato contro il regime di Ceausescu. Ha studiato all’Università del Michigan (Ann Arbor), alla Lancaster University, alla Poets House (Irlanda), e al Balliol College di Oxford, dove ha conseguito un dottorato in Letteratura Inglese. Ha pubblicato le raccolte poetiche Crossing the Carpathians: Poems (Oxford Poets/ Carcanet, 2004), The House of Straw (Shearman, 2013), uno studio critico dal titolo Seamus Heaney and East European Poetry in Translation: Poetics of Exile (Legenda/Maney Publishing 2013), e il memoriale Burying the Typewriter: Childhood Under the Eye of the Secret Police (Picador 2012). L’edizione americana di questo libro ha vinto il Bread Loaf Conference Bakeless Prize for Nonfiction, l’edizione inglese è stata menzionata come libro della settimana da BBC Radio 4 ed è stata tra i finalisti del George Orwell Prize per la scrittura politica. Il memoriale è stato tradotto in Svezia, in Polonia ed è in corso di traduzione in Romania.

Attualmente Carmen Bugan sta effettuando delle ricerche in merito ai documenti relativi a lei e alla sua famiglia custoditi dalla Polizia Segreta e sta scrivendo un libro sull’esperienza di aver vissuto da entrambi i lati della Cortina di Ferro. Vive in Francia con il marito e i loro due figli.

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Twenty Years

The horizon was the blue spine of a book,

its pages frozen sand, iced-over waves

and I, still unwashed of airplane fumes

day’s sweat, bitterness of instant coffee,

went knee-deep in water, where I first wrote

out of my life the tangled algae of the Black Sea.

Who can see ahead on that first day when

you awake without a country, a house,

in a well-meaning stranger’s bed, your

host speaking to you in an alien language?

I ate the food she served with trembling hands,

it was snowing outside, warm inside.

The following year I erased the birds: woodpecker,

sparrow, grandfather’s pigeons, and the faithful stork.

In their place I wrote the hawks that scanned

the dunes of Sleeping Bear, crows, hummingbirds,

red cardinals singing

in the too-large garden of our new house.

But on this page I am leaning against lighthouses

while cherry orchards grow to the tip of Leelanau,

tree roots in water. They swish over whitened-out

cornfields of my childhood. All things I wanted to forget

crowd in-between the lines I spent years writing:

four languages, ambitions, homesickness, dispersed friends.

*

Today it is twenty years since that evening at the airport

when in blinding snow people we had not seen

were waiting for us. They said I kissed the ground.

Did I kiss the ground? Who can remember this?

We search ourselves through memories,

or autumn leaves that fall, breaking into something else.

*

Vent’anni

L’orizzonte era l’azzurra spina dorsale di un libro,

le sue pagine sabbia gelata, onde ghiacciate in superficie

e io, non ancora ripulita dai fumi dell’aeroplano

dal sudore della giornata, dall’amaro del caffè istantaneo,

mi spinsi fino alle ginocchia nell’acqua, dove per la prima volta

espulsi per iscritto dalla mia vita le alghe intricate del Mare Nero.

Come puoi guardare avanti quel primo giorno in cui

ti svegli senza una patria, una casa

nel letto accogliente di un’estranea, e la tua

ospite ti parla in una lingua straniera?

Mangiai con le mani tremanti il cibo che mi offrì,

fuori nevicava, dentro era caldo.

L’anno successivo cancellai gli uccelli: picchio,

passero, i piccioni del nonno, e la fedele cicogna.

Al loro posto scrissi le aquile che scandagliavano

le dune di Sleeping Bear, corvi, colibrì,

cardinali rossi che cantavano

nel giardino troppo grande della nostra nuova casa.

Ma su questa pagina sono appoggiata ai fari

mentre giardini di ciliegi crescono verso la punta di Leelanau,

radici in acqua. Passano sugli sbiaditi

campi di grano della mia infanzia. Tutte le cose che volevo scordare

si affollano tra le righe che ho impiegato anni a scrivere:

quattro lingue, ambizioni, nostalgia, amici dispersi.

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…e nel solstizio LE ISOLE SI ACCENDONO – Prato 21 giugno 2015 spazio AUT via Filippino 27 ore 20.00

…e nel solstizio LE ISOLE SI ACCENDONO – Prato 21 giugno 2015 spazio AUT via Filippino 27 ore 20.00

Vi aspettiamo!!! dalle ore 20 “prove aperte di “FULMINI RONDINI E COLIBRI – UN VIAGGIO NELLA POESIA CONTEMPORANEA” a cura di ALTROTEATRO

 

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e poi alle 21.00 (qualche minuto prima) “LE ISOLE SI ACCENDONO” spazio dedicato alla poetessa Carmen BUGAN e ad una delle sue poesie più significative….

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…nella traduzione di Chiara De Luca

 

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UNA SOLA STRADA PER LA SINISTRA: cambiare verso

UNA SOLA STRADA PER LA SINISTRA:  cambiare verso

Avete potuto verificare stamattina (sabato 20 giugno, ad un passo dal solstizio d’estate) gli ultimi dati relativi alle forze politiche (http://www.demos.it/a01145.php?ref=HREA-1 e http://www.repubblica.it/politica/2015/06/20/foto/atlante_politico_governo_leader_migranti-117261459/1/#1) riportati da Repubblica on line. Non evidenziano la forza sovrannaturale dei “gufi” che per mesi si sono avvicendati a denunciare la protervia del Premier e dei suoi più “fedeli” sostenitori; sono semplicemente il risultato di una Politica da troppo tempo “malata” (gravemente malata) che per sopravvivere ha garantito ad un suo esponente un credito assolutamente superiore al valore espresso. L’ansia di un “cambiamento” necessario e rivoluzionario, che avrebbe (fosse stato davvero realizzato) posto ai margini la gran parte di coloro che sono i reali responsabili di questo degrado morale e civile che corrode le basi della nostra Repubblica, ha prodotto come reazione difensiva una “nuova” classe politica che si è fatta forza di un diffuso qualunquismo accreditandosi tra la “folla” come “post-ideologica” e paladina di un grande “rinnovamento” che è stato chiamato in modo sintetico “rottamazione”. Chi legge i miei post può verificare che, “gufo” o meno sia stato, ho denunciato questa Ipocrisia. Quanti ancor oggi si vanno chiedendo chi vi sia alle spalle del Premier possono trovare risposte andando a rivedere il film degli ultimi quattro-cinque anni ripercorrendo la “storia” del Partito Democratico; la “memoria” dell’italiano medio, anche di quello acculturato, è da sempre purtroppo molto corta. Basterebbe assumere come punto di riferimento alcuni personaggi soprattutto nelle “retrovie” provinciali di questo paese di campanili; basterebbe seguirli nelle loro peripezie e nelle loro traversie: tanti di essi sono “morti” e “risorti”. Morti perchè puniti all’interno di meccanismi “politici” locali e “risorti” grazie al “miracolo renziano”, accodandosi alla sua corte e accreditandosi come “rinnovatori”, dopo essere stati rappresentanti reali di una forma di “stalinismo”, questo sì da rottamare, nella conduzione dei vecchi Partiti. La Storia non si fa mai sull’oggi e quella rivolta al “domani” è falsata da protagonismi soggettivi.

Tornando ai dati da cui sono partito rilevano che è assolutamente necessario un “cambio di verso” per tutta la Sinistra; Matteo Renzi non può essere il “futuro”: è la “foglia di fico” di cui si sono serviti centinaia di politici giubilati. Ne conosco tanti, non solo persone mature e navigate ma anche molti “giovani”(!) che avrebbero dovuto essere “rottamati”, ma che invece sono per ora ben inseriti saldamente alle loro comode poltrone. Renzi è un tipico rappresentante del “trasformismo” che sta producendo gravi danni alla società, accentuandone le differenze alimentandone i conflitti aumentando i divari  economici e le disuguaglianze. Tutto questo persone come me lo hanno capito sin dall’inizio; altri hanno trovato giustificazione nell’assenza di leader alternativi. Volevano vincere “a tutti i costi”, ma questi ultimi si sono rivelati troppo antidemocratici. Non si può pensare di “vincere” a prescindere, come hanno fatto dopo di lui (docente eccellente ma pernicioso) alcuni candidati amministrativi e politici locali, accogliendo nelle loro liste personaggi discutibili e poco affidabili sul piano dell’Etica politica. Meglio non vincere; si pensi al paradosso di un riferimento agli anni della Destra berlusconiana, nel corso dei quali molte delle (contro)riforme che Renzi ha proposto, difeso in modo anche “antidemocratico” (ci si ricordi del “colpo di mano” in Commissione Affari Istituzionali della Camera) e fatto approvare, non riuscirono a passare, mostrando come la “forza” delle opposizioni riuscisse a garantire migliori condizioni. Lo so: è un “paradosso” ed in tal modo deve essere letto. Non rimpiango gli anni di Berlusconi; rilevo soltanto che, dietro un paravento “post-ideologico” di Sinistra (!),  si vadano ora realizzando molti dei “progetti” anticostituzionali che erano trascritti su documenti che la Storia aveva chiamato “eversivi”.

 

 

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