NO a derive presidenzialistiche – Una ragione di più per votare NO al referendum del 4 dicembre

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NO a derive presidenzialistiche – Una ragione di più per votare NO al referendum del 4 dicembre

Qualcuno dovrà pure andarsi a rileggere quello che ho scritto in questi ultimi mesi intorno alle motivazioni del mio NO alla proposta di modifica costituzionale proposta e difesa dal Governo Renzi; e pur nel mio profondo dissenso nei confronti del Premier non ho mai chiesto le sue dimissioni in caso di vittoria del NO: anzi, ho argomentato che – nel rispetto della volotà degli elettori – tenesse conto del risultato, apportando le modifiche necessarie sia al testo che alla legge elettorale, per rendere il tutto maggiormente democratico.

Tutti sanno (e si sperticano in avvertimenti “interessati”) che il fronte del NO è estremamente variegato e multiforme (anche se il fronte del SI si vanta di essere “trasversale”!) ed è “infestato” da gruppi di oppositori integrali che non sono credibili del tutto.

Uno degli esempi è rappresentato da Berlusconi, il quale ha appena dichiarato che, vincendo il NO, richiederà le immediate dimissioni del Governo e si appresterà a proporre una modifica sostanziale della Costituzione in senso “presidenzialistico”.
Proprio quella tendenza che rilevo sotto traccia nell’attuale proposta, la qual cosa mi convince maggiormente a lavorare per il NO.
Ho negli ultimi mesi espresso tra l’altro i miei dubbi sulla sincerità di alcuni gruppi all’interno del calderone per il NO: lo stesso Movimento “grillino”, a fronte dei sondaggi che – nel caso di ballottaggio – darebbero netta la loro vittoria con la Legge elettorale “Italicum” non hanno alcun interesse, se non quello di essere “oppositori tout court di Renzi”, a votare NO; oltre al fatto che questi ultimi sono, con quel sistema falsamente democratico delle consultazioni via web, in linea con la scelta verticistica dei loro rappresentanti, tallonati nella loro azione amministrativa quotidiana rendendoli dipendenti assoluti da parte dei vari Direttori minimi e massimi.
Proprio quello che, votando NO, si vuole evitare, consentendo all’elettorato di scegliersi i propri rappresentanti, senza delegare alle forze politiche questa pratica.

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