da “IL FATTO QUOTIDIANO” dell’11 novembre

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/11/referendum-appello-di-80-avvocati-milanesi-per-il-no-la-riforma-peggiora-la-carta/3184658/

Cinque avvocati milanesi hanno promosso un appello tra i loro colleghi contro la riforma costituzionale a sostegno del No al referendum del 4 dicembre. “Come avvocati sentiamo il dovere di esprimerci – si legge – mettendo le nostre competenze giuridiche e la nostra concreta esperienza professionale a disposizione dei cittadini per aiutarli a compeiere una scelta consapevole”. Il testo è firmato da Luciano Belli Paci, Felice Besostri, Agostina Cabiddu, Marco Dal Toso e Claudio Tani. Besostri, ex parlamentare dei Ds, è uno dei legali che ha vinto la battaglia contro il Porcellum davanti alla Corte Costituzionale. Tani è uno dei legali che ha presentato il ricorso al tribunale di Milano per il rinvio della legge sul referendum alla Consulta (respinto ieri).

Oltre alle ragioni tecniche, gli avvocati si soffermano anche sulla “forma della riforma”: “Balza agli occhi dell’interprete la pessima qualità redazionale e dell’intervento di revisione, che introduce nella nostra Carta fondamentale norme farraginose, illeggibili per il cittadino medio, spesso contraddittorie e ambivalenti; insomma, la forma – che in questa materia è anche sostanza – appare lontanissima da quella tipica delle norme costituzionali, che dovrebbero essere il più possibile cristalline, sobrie ed accessibili a chiunque”. L’appello è stato sottoscritto da un’ottantina di avvocati. E’ possibile aderire scrivendo a avv.bellipaci@studiobellipaci.it.

IO VOTO NO – LA CLAUSOLA DI SUPREMAZIA DIVIDERA’ L’ITALIA IN REGIONI DI SERIE A E REGIONI DI SERIE B, C , D ETC ETC

IO VOTO NO – LA CLAUSOLA DI SUPREMAZIA DIVIDERA’ L’ITALIA IN REGIONI DI SERIE A E REGIONI DI SERIE B, C , D ETC ETC

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In questo post rubo un intervento reperito su Facebook – Lo trovo molto utile ad avviare un’ulteriore riflessione su quel che accadrebbe se la proposta referendaria fosse approvata –

ANCHE PER QUESTO IO VOTO NO

Riporto la risposta data a Vittoria Franco dal signor Gerardo Lisbona, lucano.
La Senatrice sosteneva le ragioni del si non nel merito ma facendo una lista di personaggi che hanno dichiarato di votare come lei è che rispondeva nel merito alle affermazioni della Senatrice. Molti amici sostenitori del si dicono che i sostenitori del NO non entrano nel merito

Quale schemino, la sua risposta dimostra che lei non ha contezza dei contenuti del DDL Boschi.
Esiste una Costituzione formale, alla quale lei si riferisce, e una Costituzione materiale come hanno evidenziato giuristi del calibro di Mortati e Lavagna.
Le costituzioni materiali sono gli effetti che attraverso esse si vogliono produrre sulle condizioni, appunto, materiali di un sistema sociale economico e politico.
La Costituzione approvata dall’Assemblea Costituente nel 47 ed entrata in vigore il 1° gennaio del 48 aveva ed ha come fine la trasformazione del nostro sistema in Democratico e sociale.

Il DDL Boschi ha esattamente il fine contrario e cioè trasformare l’Italia in un sistema oligarchico sul piano politico e neoliberista sul piano economico. A prova di quanto sostengo è sufficiente leggere e studiare il 3° comma dell’art. 116. Le modifiche apportate a questo articolo sanciscono il principio della diseguaglianza sociale in Costituzione. Nessuna Costituzione Democratica sancisce un principio di questo genere.
Tale norma è palesemente in contrasto con i Principi fondamentali della Costituzione vigente, nello specifico il principio di uguaglianza. Questo dato da solo dimostra ancora un’altra cosa e cioè che il vero obiettivo della controriforma renziana è quella di mettere in discussione i principi fondamentali della nostra Costituzione oltre la prima parte e cioè quella che va dall’articolo 16 all’art. 54.
Se poi la riflessione la portiamo sul piano strettamente politico la controriforma di Renzi fa ciò che ne Forza Italia, ne la Lega e nemmeno Alleanza Nazionale sono riusciti a fare all’indomani della fine della c.d. Prima Repubblica. Tutte e tre le formazioni politiche che ho menzionato erano anti sistema nel senso che mettevano in discussione il patto Costituzionale nato dalla Resistenza erede della cultura politica democratica, socialista e repubblicana del Risorgimento ( Costituzione della Repubblica Romana, vessillo Presidenziale voluto da Ciampi). I tentativi di queste forze politiche di mettere in discussione quel Patto, l’ultimo risale esattamente a dieci anni fa , sono sempre falliti grazie all’alleanza dei partiti del c.d. “arco costituzionale” .
Il PD di Renzi alleato di Alfano e Verdini, con la sua proposta di riscrittura della Costituzione se il sì vincerà avrà raggiunto l’obiettivo di mettere in discussione il patto fondativo della nostra repubblica.
La cultura politica del PD è chiaramente neoliberista,mercatista, tecnocratica e schierata a difesa delle oligarchie finanziarie. Da una parte con il novato art. 117 riaccentra tutta una serie di materie che con il novato articolo 116 decentra a favore delle regioni c.d. virtuose cioè quelle che hanno il bilancio in pareggio tra entrate e uscite. In questo modo sancisce in Costituzione il principio dell’austerità economica e di politiche a sostegno dell’offerta, in sostanza politiche neoliberiste. Se poi leggiamo l’art. 116 in combinato disposto con l’art. 70 scopriamo che il terzo dei senatori che possono chiedere di esaminare le leggi approvate dalla sola Camera sono la somma dei Senatori eletti dalle regioni Padane. Ritorna in sostanza il sogno leghista della secessione dolce ma anche il progetto di Chiamparino e di Cacciari, non è un caso che sono per il si,di un PD del nord e di una Italia divisa tra regioni di serie A a Statuto speciale, Regioni di serie A con autonomia regionale spinta e regioni di quarta serie sulle quali si eserciterà il potere di supremazia dello Stato . Il DDL Boschi rompe la coesione sociale e dello stato nazionale questo è l’altro dato non irrilevante per il futuro dell’Italia Tutto questo ha una sua logica perchè fa il paio con la cessione della sovranità nazionale contenuta nella nuova Costituzione. Senta Senatrice facciamo una cosa, la ospito io a Potenza, perchè non ci confrontiamo in un dibattito pubblico. Io sono per il no faccio parte di un comitato che si richiama al coordinamento democrazia costituzionale e lei per il si, le nostre posizioni sono diverse. Mi farebbe piacere incontrarla per confrontarci pubblicamente. Fino ad ora,quelli del si, mi hanno mandato persone non in grado di reggere il confronto, incapaci anche di fare della semplice propaganda. Cose da scrivere ne ho tantissime resto a sua disposizione per un pubblico incontro sempre se lei mi considera degno e non si è ancora fatta prendere dall’arroganza e dalla maleducazione che contraddistingue il segretario del suo partito. Buonasera.

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IO VOTO NO – reloaded FENOMENOLOGIA DELL’OVVIO – tra il SI ed il NO al referendum di tardo autunno

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FENOMENOLOGIA DELL’OVVIO – tra il SI ed il NO al referendum di tardo autunno

1. Non è la migliore in assoluto ma è la migliore possibile
2. Non mi piace ma la voto
3. Sì, è davvero un testo “confuso” ma…meglio di niente

E, allora, invece di votare SI con un atto di fede, proviamo davvero ad entrare nel “merito”!

La proposta di modifica non abolisce affatto il SENATO che – leggete l’art.70 – ha legittimità ad occuparsi di discutere ed approvare moltissime proposte di legge con tempi contingentati “sulla carta” (diranno che i tempi però sono indicati espressamente, ma tutti sanno in quale modo la CARTA è stata rispettata ed applicata finora), con l’aggravio però che i Senatori saranno “scelti” non dai cittadini ma dalla “casta” politica intesa nella sua complessità e non avranno soltanto l’incarico senatoriale ma anche quello che proviene dalle rispettive origini (Consiglieri regionali e Sindaci). Insomma un “guazzabuglio” che non risolve il problema della lunghezza dei procedimenti legislativi e rischia ancor più di allungarne gli esiti creando fratture ancor più velenose (Camera e Senato potrebbero avere – ma quasi certamente avranno – maggioranze diverse).

I costi di questa operazione non saranno ridotti in modo significativo, permanendo intatta la struttura del Senato e considerando le spese di permanenza dei “nuovi Senatori” nella sede romana.

Chi è critico nei confronti della proposta di modifica e continua a dire che la sosterrà, aggiungendo che “poi” la si potrà modificare “mente quasi certamente sapendo di mentire” è un mistificatore dilettante o di professione. Ricordo a tutti i convinti assertori del SI che – vincesse la loro proposta – a prescindere dalle critiche che anche loro hanno tenuamente avanzato – dovrebbero farsi promotori delle “modifiche” ulteriori. Ma su questo non voglio contare, perché è impossibile che lo facciano. I “vincitori” canterebbero vittoria ed andrebbero avanti convinti delle loro ragioni. Questa è una delle modalità della vecchia Politica che finirebbero per ben rappresentare.

Aggiungo che – in uno dei post dei mesi scorsi – ho detto (e qui lo confermo) – che il Governo non avrebbe dovuto dimettersi se vince il NO, ma procedere per attuare il giudizio del popolo, che non è stato preascoltato, e che avrà valore doppio proprio per questa sciatteria intrisa di presunzione e di arroganza. Anzi, per questo motivo, sarebbe atto apprezzabile che il Governo si dimettesse se vince il SI, per segnare un “punto e a capo” così come pomposamente vorrebbe essere la nuova idea di Carta costituzionale.

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Hanno dimenticato di aggiungere un quesito: VOLETE VOI AUTORIZZARE IL GOVERNO ITALIANO AD APPROVARE UNA NUOVA LEGGE COSTITUZIONALE CHE RENDE PIU’ FACILE LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI GUERRA?

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VOLETE VOI AUTORIZZARE IL GOVERNO ITALIANO AD APPROVARE UNA NUOVA LEGGE COSTITUZIONALE CHE RENDE PIU’ FACILE LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI GUERRA?

Ebbene, se approvate la proposta di Riforma costituzionale il prossimo 4 dicembre la “governabilità” consentirà ai prossimi governi una facilitazione ad intraprendere azioni di GUERRA.
L’art.78 della nuova Costituzione dirà: “LA CAMERA DEI DEPUTATI DELIBERA A MAGGIORANZA ASSOLUTA LO STATO DI GUERRA E CONFERISCE AL GOVERNO I POTERI NECESSARI”

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Nel precedente articolo, quello che si manterrebbe in vigore la dizione era: “LE CAMERE DELIBERANO LO STATO DI GUERRA E CONFERISCONO AL GOVERNO I POTERI NECESSARI”.
C’è poco da aggiungere: con il nuovo ordinamento che promanerebbe da una approvazione della Riforma ci si troverebbe di fronte ad una Camera unica che si occupi di questo argomento (“l’entrata in guerra”); non ci sarebbe più il “contrappeso” del Senato con la possibilità di maggioranze variabili e con leggi elettorali sciaguratamente simili a “Porcellum” o “Italicum” con le quali potremmo avere minoranze (più o meno aggressive ed antidemocratiche) al Potere.
Poiché c’è in vigore, e non viene fortunatamente in questa fase intaccata, la prima parte della Costituzione sono a ricordarvi cosa dice l’art.11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

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SE BOCCIAMO QUESTA PROPOSTA DI RIFORMA SCIAGURATA PROPORREMMO DI CASSARE COMPLETAMENTE L’ART. 78 LASCIANDO COSI’ INTATTA LA PROPOSIZIONE DELL’ART.11.

E’ DEL TUTTO EVIDENTE CHE LA PROPOSTA REFERENDARIA NON E’ PASSATA AL VAGLIO DELLE FORZE POLITICHE DI BASE (NON QUELLE EXTRA PARLAMENTARI MA QUELLE CHE AFFERISCONO ALLE ORGANIZZAZIONI POLITICHE SINDACALI E CULTURALI DEL CENTROSINISTRA).

IL PARADOSSO DEL VOTO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE – IO VOTO NO

IL PARADOSSO DEL VOTO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE – IO VOTO NO

Il premier Matteo Renzi alla nuova marina di Arechi, il porto turistico di Salerno, assieme al candidato Dem per la Campania, Vincenzo De Luca, 22 maggio 2015. ANSA/ CIRO FUSCO
Il premier Matteo Renzi alla nuova marina di Arechi, il porto turistico di Salerno, assieme al candidato Dem per la Campania, Vincenzo De Luca, 22 maggio 2015. ANSA/ CIRO FUSCO

L’accozzaglia per il SI

IL 4 DICEMBRE SI VOTA PER UN REFERENDUM SULLE MODIFICHE COSTITUZIONALI CHE IL GOVERNO RENZI SOSTENUTO DA ALFANO – VERDINI – PERA – CASINI – DE LUCA – MARCHIONNE – BRIATORE – LA CONFINDUSTRIA ETC ETC HA VOLUTO PROPORRE AGLI ITALIANI.
C’E’ CHI DICE “NO” ED E’ STATO CONSIDERATO COME APPARTENENTE AD UN’ACCOZZAGLIA VISTO CHE A SOSTENERE IL DISSENSO VI SONO PERSONAGGI APPARTENENTI A FORMAZIONI DI SINISTRA MA ANCHE DI DESTRA ACCUSATE SEMPLICEMENTE DI NON AVER LETTO BENE LA PROPOSTA E DI ESSERE SOLO ACCECATI DALL’ODIO ED IL DISPREZZO PER RENZI.
HO DETTO CHE CI PUO’ STARE ANCHE LA SFIDUCIA VERSO RENZI MA LA PROPOSTA E’ CONFUSA CONTRADDITTORIA PERICOLOSA PER IL PROSIEGUO DEMOCRATICO DEL NOSTRO PAESE.
MA RESTA IL FATTO CHE DOPO IL 4 DICEMBRE MENTRE I SOSTENITORI DEL SI QUASI CERTAMENTE (PERLOMENO QUELLI CHE HO MENZIONATO SU) RIMARRANNO UNITI, QUELLI DEL NO – VE LO ASSICURO PER LA SINISTRA – LADDOVE VINCESSE LA LORO PROPOSTA BUSSEREBBERO ALLA PORTA DELLA MAGGIORANZA CHIEDENDO CHE RENZI PRENDA CONSAPEVOLEZZA DEL RISULTATO E SE NE ASSUMA LA RESPONSABILITA’ IN MODO CHIARO ( CHE NON SIGNIFICA AFFATTO CHE DEBBA DIMETTERSI ).
RESTA IL FATTO CHE SE VINCE IL “NO” POTREMMO AVERE UNA NUOVA REVISIONE DELLA COSTITUZIONE CHE TENGA CONTO DEGLI ERRORI CHE IN QUESTA CHE VORREBBERO APPROVARE SONO LAMPANTI E SI IMPEGNINO A VARARNE RAPIDAMENTE UNA NUOVA
SE INVECE VINCE IL “SI” NON AVREMMO RISOLTO IL PROBLEMA DEL BICAMERALISMO PERFETTO – NON AVREMMO RIDOTTO COME NECESSARIO I COSTI DELLA POLITICA – AVREMMO UN RAPPORTO STATO-REGIONI TUTTO A FAVORE DEL PRIMO – AVREMMO UNA SUPREMAZIA OLIGARCHICA DEL GOVERNO VERSO IL PARLAMENTO

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IO VOTO NO – NULLA SARA’ COME PRIMA! (FORSE SOLO LA CULTURA CI SALVERA’)

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IO VOTO NO – NULLA SARA’ COME PRIMA! (FORSE SOLO LA CULTURA CI SALVERA’)

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HO SCRITTO ALCUNI POST RILEVANDO COME DAL 5 DICEMBRE NULLA SARA’ COME PRIMA!
COMUNQUE VADA IL RISULTATO DEL REFERENDUM SEGNERA’ UN DISCRIMINE “ANTE” E “POST”
QUELLO CHE RIMARRANNO SARANNO LE MACERIE DI UNA GUERRA CHE HA SQUASSATO IL MONDO CIVILE ITALIANO
PER IDENTIFICARE I SOSTENITORI DEL NO SI E’ PARLATO DI “ACCOZZAGLIA” MA A NESSUNO DEI SOSTENITORI DI QUESTA ORRENDA RIFORMA E’ VENUTO IN MENTE CHE A TENERE UNITE FORZE COSI’ DIVERSE E CHE DAL 5 DICEMBRE SARANNO COMUNQUE DISTINTE E LONTANE TRA LORO E’ LA CRITICA AD UN IMPIANTO CONSIDERATO FORSE DA PUNTI DI VISTA DIVERSI PERICOLOSO A PRESCINDERE DA CIO’ CHE PROPONE ALL’INTERNO DEI VARI ARTICOLI MODIFICATI
C’E’ UN METODO IN TUTTO QUESTO CHE E’ LONTANISSIMO DA QUELLO DEMOCRATICO BASATO SUL DUBBIO E SUL CONFRONTO COSTRUTTIVO A PARTIRE DAI PROPRI COMPAGNI
DOPO IL 4 DICEMBRE CHI AVRA’ VINTO E CHI AVRA’ PERSO DOVRANNO FARE I CONTI CON LA REALTA’ ED IMPEGNARSI A COSTRUIRE – PER QUEL CHE MI RIGUARDA – UNA SINISTRA MENO IDEOLOGICA E PIU’ PRAGMATICA – IN QUESTO PERIODO MOLTI DI NOI SI SONO RIAVVICINATI. PER QUEL CHE MI RIGUARDA LA SINISTRA CHE HO CONOSCIUTO NEGLI ULTIMI ANNI NON MI AFFASCINA E POICHE’ CON LA MIA ASSENZA HO ESPRESSO IL MIO DISSENSO OCCUPANDOMI PIU’ DI CULTURA E MOLTO MENO DI POLITICA SAREI MOLTO LIETO DI RITORNARE AD OCCUPARMI ANCHE DI POLITICA PURCHE’ SI RITROVI LA CAPACITA’ DI UNIRE A PARTIRE DALL’AZZERAMENTO TOTALE DELLE VELLEITA’ PERSONALI
NULLA SARA’ COME PRIMA SE DA UNA PARTE E DALL’ALTRA PROVVISORI VINCITOR E VINTI AVRANNO LA CAPACITA’ DI TRARRE LEZIONE DA QUANTO SARA’ ACCADUTO
CHI GOVERNA DOVRA’ COMUNQUE FARE I CONTI CON IL VOTO – SE NON NE E’ CAPACE (CHE ABBIA VINTO O CHE ABBIA PERSO) ALLORA LASCI PERCHE’ IL PAESE NON HA BISOGNO DI VELLEITARI AMBIZIOSI MA DI PERSONE DISPONIBILI A RIDURRE LE DIFFERENZE SOCIALI CHE IN QUESTI ULTIMI ANNI SONO AUMENTATE PAUROSAMENTE; PERSONE CHE SAPPIANO ASCOLTARE NON SOLO LA VOCE DEI RICCHI E POTENTI DETENTORI DEL CAPITALE MA IN PRIMO LUOGO QUELLA DELLA GENTE SEMPLICE CHE SOFFRE DISCRIMINAZIONI E VIOLENZE FISICHE E MORALI

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POSIZIONAMENTI NECESSARI solo per chi vota SI e fa parte del PD – chi vota NO guarda al futuro!

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POSIZIONAMENTI NECESSARI solo per chi vota SI e fa parte del PD

Negli ultimi giorni a Prato si hanno notizie di posizionamenti della penultima ora a favore del SI da parte di personaggi autorevoli. Sarà la sindrome di Mediaset – una nuova sintomatologia parapolitica – o qualche altra forma di patologia “conformistica”? A dirla con Razzi: “Non credo!”. Ma quasi quasi potrebbe trattarsi di doroteismo ritardato o trasformismo riciclato.
Cerco rapidamente di darne un’interpretazione. Se la figura in oggetto ha minime ambizioni di proseguimento della propria “carriera” all’interno di una forza politica come quella del PD non ha scelte: comunque vada la consultazione referendaria (vinca il Si o prevalga il NO) il futuro è assicurato. Se passa la Riforma e se per l’appunto – come mi auguro – non passa avrà la garanzia di avere posto il “bollino” giusto per accreditarsi come fedele servitore.
La spiegazione è sbrigativa perché non se ne può più e, visto che dal 5 dicembre “nulla sarà più come prima” prepariamoci, con la speranza che i miei attuali compagni di strada non si pentano poi di esserlo stati, prepariamoci al futuro “alla faccia di coloro che votano SI affermando però che si tratta di una Riforma squinternata o di quelli che lo fanno per proprio tornaconto. Ho stima per quelli che ci credono davvero anche se continuo a non condividere la loro scelta che, a questo punto – ideologia per ideologia – non è molto diversa dalla mia.

IO – se non lo avete ancora capito – VOTO NO ! ! !

VOTARE NO AL REFERENDUM per contrastare le bugie del Governo

VOTARE NO AL REFERENDUM per contrastare le bugie del Governo

Da un intervento su Facebook una delle “cavolate” dei sostenitori della proposta referendaria è la seguente:

Al posto dei 300 e passa senatori che vanno a casa ci saranno i rappresentanti regionali CHE AVREMO VOTATO NOI ALLE REGIONALI…E CHE OVVIAMENTE CONOSCEREMO MEGLIO DI MOLTI ALTRI PARLAMENTARI! Quindi non è vero che noi cittadini non potremo scegliere e votare i “nuovi” senatori!!!
Quello che attualmente fanno per le emergenze (o per affari loro) non sono leggi, bensì Decreti Legge…che poi “dovrebbero” essere trasformati in legge!
Non si può governare un paese a suon di decreti urgenti…bisogna che l’iter di una legge sia più snello e veloce!
Ma a prescindere da tutto una cosa di cui ovviamente il fronte del NO non parla, sono TUTTE QUELLE INDENNITÀ E PRIVILEGI di cui godono attualmente i parlamentari che VERREBBERO ELIMINATE (visite mediche gratuite, esami, spettacoli, sport, viaggi, etc…) e per le quali ci siamo più volte incazzati tutti!
I nuovi rappresentanti non ne godrebbero più!!!!!!!! e sono più di 300!!!!!!!!

CI DICANO DOVE E’ SCRITTO! IN QUALE ARTICOLO DELLA NUOVA COSTITUZIONE SI TROVANO QUESTE PROPOSTE – CI DIRANNO così come fanno per la Legge Elettorale CHE SE NE PARLERA’ DOPO – E ALLORA SONO SOLTANTO LE SOLITE PROMESSE CUI E’ ABITUATO IL MARMOCCHIO DI RIGNANO!

VOTARE NO AL REFERENDUM E’ L’UNICO MODO PER VOLERE BENE AL NOSTRO PAESE

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VOTARE NO AL REFERENDUM E’ L’UNICO MODO PER VOLERE BENE AL NOSTRO PAESE

ANNUNCIANO CATASTROFI SE AL REFERENDUM PASSA IL NO E SONO DEGLI IRRESPONSABILI ACCECATI DA UNA VISIONE PARZIALE E PERSONALE DEL CONCETTO DI DEMOCRAZIA – DA MESI – FORSE DUE ANNI E POCO PIU’ – DIVIDONO L’ITALIA TRA GUFI E COLOMBE (ACCEZIONI GRAZIOSE IN VERITA’) – E ORA VORREBBERO RIVERSARE SUI CITTADINI “CHE NON CI STANNO” LE LORO RESPONSABILITA’
EBBENE IN QUESTE LANDE DI MACERIE CHE GIA’ CI ACCOMPAGNANO SOLO LA VITTORIA DEL “NO” POTRA’ CONDURRE A PIU’ MITI RAGIONI LA LEADERSHIP DEL PARTITO sedicente DEMOCRATICO – VICEVERSA IL TRIONFALISMO DEL LEADER E DEI SUOI SOSTENITORI TRAVOLGERA’ LA DEMOCRAZIA METTENDO FUORI GIOCO LA PARTE MIGLIORE DELLA SINISTRA E CONVERGENDO SU POSIZIONI SEMPRE PIU’ DI CENTRO E DI DESTRA MODERATA
LA MIA IDEA – lo dico qui per amiche ed amici che si impegnano sull’altro fronte – IN DEMOCRAZIA HA LO STESSO VALORE DELLE VOSTRE!

LE BUGIE DEL GOVERNO E DEI SUOI SOSTENITORI – 1

LE BUGIE DEL GOVERNO E DEI SUOI SOSTENITORI

1) Il bicameralismo non viene abolito: dicono che i senatori si riuniranno simbolicamente una o due volte al mese ma l’art.70 li smentisce a meno che non stiano a scherzare con la “Democrazia” e così come non hanno applicato del tutto la prima parte (quella sacra) della Costituzione se ne infischiano se questi aspetti verranno o meno presi seriamente in considerazione

L’articolo 70 della Costituzione è sostituito dal seguente:

«Art. 70. — La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma.

Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati.

Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. L’esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione all’articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti. I disegni di legge di cui all’articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. I Presidenti delle Camere decidono, d’intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all’esame della Camera dei deputati».

IO VOTO NO

perché credo che sia da criminali proporre una Riforma che scriva delle paginate presupponendo che poi tutto non funzioni – vogliono farci credere che non vi saranno più conflitti ma i conflitti sono al di là delle parole scritte – approveranno rapidamente le leggi peggiori per la gente povera e migliori per i ricchi – ma di fronte a leggi di carattere civile i dibattiti perdureranno per anni così come accade adesso.

Ah dimenticavo: i senatori – eletti o nominati non si sa ancora ma è un optional – saranno scelti tra consiglieri regionali e Sindaci

Qualcuno sorriderà allorquando dirò : “Ma non potevano abolirlo del tutto, il Senato? ”
Che senso ha? eh, che senso ha? Appunto è una Riforma senza senso

e allora perché devo approvarla?

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