GIOIA E DOLORE ( ritornando a Pozzuoli )

pozzuoli
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San Celso, vista da Via Pesterola
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La gioia del ritorno ed il dolore nel vedere che (quasi) nulla è cambiato!
Ritornare nei Campi Flegrei, che è la mia terra, dopo tanti anni di “esilio” lavorativo durante i quali non sempre avevo voglia di riannodare antichi rapporti e costruirne di nuovi ad ogni mio ritorno, preso – come di norma deve essere – da affari piccoli e grandi di “famiglia”, deve essere un “piacere”. E, per tanti motivi, di cui ho già più volte parlato, soprattutto afferenti alla vivacità culturale che vi si respira, un “piacere” lo è. Ma qui, oggi, ahimè, voglio affrontare gli aspetti negativi collegati all’incuria che permane diffusa su tanta parte del territorio e che non può essere sempre e solo accreditata allo scarso senso civico della gente “comune” ma va assegnata alla classe dirigente politica ed amministrativa di questo paese, che troppe volte ritiene di poter rappresentare la propria città solo attraverso momenti di esteriorità mondana arricchiti da sermoni accattivanti e solenni che si mantengono lontani dai problemi della gente e soprattutto dalla dilagante maleducazione travestita da aspetti etnici.
Parlo di Pozzuoli. Ci ritorno più frequentemente e riesco a cogliere alcune piccole trasformazioni positive che tuttavia finiscono per scomparire di fronte al peggioramento (negli anni Sessanta e Settanta della mia adolescenza molti aspetti di sciatteria e maleducazione venivano già denunciati) del livello educativo soprattutto nei rapporti sociali. Alcuni di questi difetti forse appartengono al “mondo” ma dalle nostre parti si avvalgono di molti “bonus” peggiorativi. E le Amministrazioni si impegnano, con la loro assenza o con la loro presenza a facilitarne la diffusione. Comincio con un esempio: inizio Agosto, torno a Pozzuoli con l’auto (per fortuna, in autunno ci ritornerò con il treno); risparmio i lettori dall’accanirmi verso i colleghi conducenti che mi hanno accompagnato llungo la Tangenziale (un miglioramento c’è, ma è dovuto alle multe salatissime comminate ai “piloti” di Formula 01 che zigzagavano imperturbati fra gli inermi timidi conducenti rispettosi dei limiti e dei vincoli civili) ma, usciti a via Campana, imbocco la rotonda che mi fa tornare indietro verso la variante Solfatara. Che dire? Sono esterrefatto dalla grande confusione della segnaletica di fronte ad un Progetto che sicuramente ha grande valore ma che evidenzia in questa fase l’incapacità (perlomeno l’incapacità) di far interloquire amministratori e progettisti, progettisti e realizzatori: la “logica” acclarata dai fatti è che si deve procedere in una direzione che viene negata dalla segnaletica per cui procedendo si corre l’enorme rischio di incontrare una vettura di fronte che vanti i medesimi tuoi diritti. Mentre procedo a tentoni (le indicazioni sono carenti e testimoniano sciatteria ed incuria di chi deve amministrare, cui tocca il compito di verificare “scientificamente” – ma forse è chiedere troppo! – sulla carta e sul terreno le modalità di attuazione dei Progetti, ancor più in una strada ad elevato scorrimento come quella di cui si parla) e riesco a sfangarla indenne noto poco più avanti uno strano individuo davanti ad un cassonetto della spazzatura estrarre dal cofano della sua auto e riversare in quello ogni ben di Dio, ivi compreso un televisore maxischermo che certamente non era funzionante. Non doveva essere il primo visto che i cassonetti erano già stracolmi grazie alle “donazioni” di altri “passanti”. Mi sono chiesto quali motivi potessero condurre a tale gesto e sono addivenuto al numero di tre: ignoranza, maleducazione, strafottenza. A pochi metri dal “fattaccio” c’è una splendida isola ecologica in via Vecchia delle Vigne e poi si può contattare direttamente chi si occupa di “RIFIUTI INGOMBRANTI” ai numeri di telefono 0813009111 e 0813000023 o su Internet consultare il sito http://www.elenchi.com/aziende/manutencoop-facility-management-spa-pozzuoli
Dimenticavo di aggiungere che il giovanotto che ha commesso il “reato” se denunciato con documentazione fotografica dovrebbe essere perseguito dall’Amministrazione. A Prato, dove io abito, chi si permette di trasgredire viene redarguito dai cittadini ma perseguito a dovere dalla pubblica Amministrazione. In tutta evidenza ci sono più Italie ed a me dispiace constatarlo. Tuttavia allo stesso modo andrebbero redarguiti e sanzionati quei Dirigenti ed Amministratori “incapaci” di compiere il loro dovere. E non è consolazione per me giustificarsi con “Il pesce puzza dalla testa” perché lo Stato è un “corpus” unico nel quale i diritti ed i doveri di ciascuno devono trovare la loro realizzazione. PURTROPPO non è finita qui! Ma toccherò anche elementi “positivi” che appaiono evidentemente tali a chi, come me, ritorna; mentre sembra che chi su quella terra “felice” vive da anni non se ne accorge o “NON” se ne vuole accorgere (il rapporto con la Cultura mette – forse – in evidenza le contraddizioni?).