DICEARCHIA 2008 – LA GENESI (dedicato a Tina SANTINI) )

 

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Perchè nacque Dicearchia 2008

Eravamo alla fine del  2008 (se volete,  un’era preistorica, rispetto ad oggi) ed il PD era nato da un anno (dal 14 ottobre 2007). A Prato ci si avvicinava alle Amministrative dopo la sconfitta alle Politiche dell’aprile del 2008. Il gruppo dirigente del PD (molto – ma molto – simile a quello attuale) si impegnava a mettere in discussione con l’aiuto di fantomatici sondaggi le Amministrazioni comunali e provinciali di Prato (Romagnoli Sindaco e Logli Presidente della Provincia di Prato al loro primo mandato) per sostituirli con altre figure. Le minoranze all’interno non venivano nemmeno lontanamente prese in considerazione; ma, in quell’occasione, non avevano fatto i conti con la cosiddetta “sbrigativamente” società civile. Davanti a questo “muro” ad alcuni di noi, dopo aver lavorato in primo piano per la costruzione di un Partito Democratico (Prato Democratica)  ed aver aderito ai Cittadini per l’Ulivo ed alla lista Bindi venne l’idea di costituire un’Associazione e di fare Politica e Cultura attraverso di essa. Il nome dell’Associazione richiama fatti storici lontanissimi a me personalmente cari, essendo originario di Pozzuoli.

Vi allego in copiaincolla due mail che chiariscono le motivazioni che ci spingevano, “allora”, ma che “ora”, a circa sei anni di distanza, sono quanto mai attuali e spiegano i motivi per cui io personalmente ho fatto resistenza al “renzismo” e mi rifiuto di appartenere ad un Partito che abbia i suoi “fondamentali”  in quegli ambienti.

Gentilissimei
la scelta di costituire un’Associazione di Politica e Cultura Democratica, da noi portata avanti subito dopo la nascita del Partito Democratico alla quale ciascuno di noi ha potuto contribuire con i propri limiti oggettivi o imposti dalle leadeship consolidate, è più che mai da me ritenuta l’unica
possibile via d’uscita dall’asfittica atmosfera che si respira all’interno (e della quale all’esterno si percepiscono i valori) dell’attuale “contenitore” detto PD.
Ho ascoltato quel che diceva Pietro Scoppola alla fine del 2006 (a quell’intervento erano presenti in rappresentanza dei CpU Tina Santini e Manlio Altimati): ritengo anche per questo in modo del tutto personale di poter dire che a settembre è necessario riprendere il percorso avviato da Prato Democratica (amo le provocazioni: rimettere in piedi il Comitato di Prato per il PD vale a dire che questo PD non è quello per il quale abbiamo lavorato); annuncio che non entrerò nel PD (o meglio non entrerò in questo PD) e mi impegnerò dall’esterno – per ora – a farne emergere le acute contraddizioni. Ritengo infatti che questo PD sia fortemente nocivo per la DEMOCRAZIA e che sia pericoloso continuare a sostenerlo.
La scommessa del PD era soprattutto incentrata aul “rinnovamento”: rinnovare la Politica puntando su segnali inequivocabili di cambiamento sollecitando la passione dei giovani e dei delusi dalla “vecchia” Politica, rinnovando in modo copernicano i percorsi “formativi” dei nuovi Dirigenti includendo soprattutto i meritevoli e non gli acquiescenti servitori “sciocchi” dei potenti di turno; facendo diventare la Politica un servizio per tutti – senza escludere il giusto equo riconoscimento economico a chi se ne occupi temporaneamente – e sottolineerò più e più volte “equo” perchè non si possa correre per la “carriera” politica per ottenere emolumenti di gran lunga superiori a quelli di un operaio specializzato.
Noi – i vecchi di Prato Democratica – lo abbiamo detto (e abbiamo detto altro) più volte ed è accaduto che per questo siamo stati visti come dei veri e propri nemici. Ebbene – sia chiaro ancora una volta – se non si cambia davvero e se non si darà maggior credito a coloro che “criticano” in modo disinteressato saranno i cittadini a dare il loro giudizio. Accadrà come è già avvenuto altrove che prevarrà il centro Destra e noi come sta accadendo oggi a livello nazionale balbetteremo, ci affanneremo e ci rinchiuderemo nuovamente nel nostro fortino assediato. E allora?
A settembre forse sarà importante recuperare i Cittadini per l’Ulivo, Prato Democratica e vederci come Dicearchia2008 per riflettere su questo PD, su quello che poteva essere e su quello che è.
Giuseppe Maddaluno

Ciminiere

Il secondo documento inizia con un riferimento “storico” relativo alla fondazione di DICEARCHIA nel 531 a.C ed alle motivazioni che la resero necessaria.

Si può accettare perciò che proprio i Sami abbiano dato alla località il nome di Dicearchia (<<La città del giusto governo>>), per ricordare le circostanze del loro stanziamento, motivato dall’affermarsi dell'<<ingiusto governo>> tirannico in patria.

Questa nuova Associazione nasce dalla esigenza primaria, espressa da alcuni anni, di operare nella realtà territoriale per rinnovare le modalità di accesso alla Politica ed alla sua gestione, per promuovere un effettivo e reale pluralismo all’interno delle forze politiche, per favorire e chiedere con forza la massima trasparenza in tutti i percorsi amministrativi, perché si costruisca la più ampia condivisione dei vari processi attraverso regole democratiche certe ed attuate concretamente.

Molti di noi hanno interpretato in questo modo la fase di gestazione del PD e si sono impegnati direttamente con un ruolo critico e propositivo, si sono sforzati di convincere la maggior parte possibile delle cittadine e dei cittadini che sono statei contattatei a perseguire tali obiettivi. Avevamo messo in conto che questo non si sarebbe realizzato, ma ritenevamo con palese ottimismo della volontà e, confidando soprattutto sull’intelligenza della gente e sulla capacità critica di tanti “amici e compagni di base”, che ci sarebbero stati almeno dei segnali di un incamminarsi verso un partito veramente nuovo, ebbene ci sembra che alcuni timidi segnali ci siano.

Il PD reale, purtroppo, si è mostrato finora un Partito ancora teso a mantenere intatti gli equilibri delle forze fondatrici e a difendersi da presenze più autonome e libere, venendo così meno a quell’obiettivo che mirava, a costruire un Partito nuovo realmente aperto ai contributi critici che avrebbero garantito un effettivo rinnovamento del modo di accedere alla Politica e di fare Politica. In ogni caso il lavoro che avevamo svolto è stato quello tipico di un’agenzia formativa e culturale che ha proposto alcuni momenti di approfondimento pubblici, intorno a varie tematiche. Ed è allora in quella direzione che intendiamo proseguire.
Un’associazione, dunque, questa nostra, che non si proponga di accompagnare il PD ma di formare coscienze libere, criticamente aperte. La nostra società ha bisogno di costruire vera Cultura, quella fondata sul razionalismo puro e fatta crescere nel dibattito e nel confronto libero.

Non si intende assolutamente costituire nemmeno una contrapposizione al PD, si intende costruire soprattutto sul piano culturale un effettivo reale dibattito sul necessario rinnovamento attraverso la riflessione ed il coinvolgimento in essa di persone nuove, fresche che abbiano passione ed ideali intatti.

Vorremmo che la nuova Associazione avesse compiti di Laboratorio per la Democrazia partecipata che possa servire a tutti, e non solo ad una parte. Dobbiamo fare in modo che si privilegi la via dell’ascolto e del confronto basato su regole precise condivise ed applicate.

pozzuoli