DI NUOVO GIOIE E DOLORI

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GiuseppeMaddaluno-150x150

DI NUOVO GIOIE E DOLORI
Ritornare nei Campi Flegrei, che sono la mia terra, è fonte di grande piacere e riproposizione di immensi dolori. Il piacere di percorrere una terra piena di Storia, di Cultura, di Arte e di Amore; il dolore per dovermi rassegnare dopo quaranta anni di assenza a verificare che nulla è cambiato e che, pur operando un calcolo di costi e ricavi, i risultati tendono al negativo. . Non vorrei sentirmi accusato di aver abbandonato queste terre rinunciando a cambiarne in senso positivo il corso della sua civiltà; non ho una statura così elevata da essere titolato a realizzare tali “miracoli” ed in risposta a questi rilievi, che a volte ho avvertito – in senso generale – espressi con profonda ipocrisia e, forse, malafede, vorrei alzare il tiro avanzando una proposta molto alta ed importante: perché non provare a portare a valore, come rendita a cui attingere proposte ed idee, proprio le esperienze formative di tipo professionale ed amministrativo che i tanti figli (donne ed uomini) di questa terra hanno accumulato negli anni lontano da essa. Come e cosa fare non spetta di certo a me dirlo; anche perché non è più il tempo di operare da soli, non c’è più spazio per posizioni leaderistiche, autopromozionali ed autoreferenti. Occorre lavorare in equipe: lo dico anche ai miei amici che si arrendono troppe volte ad essere isolati mentre occorre rispondere con generosità ed apertura inclusiva anche a coloro che ti snobbano, spesso per paura o per avvertenza dei propri limiti.
Ma, come ho detto nel post dell’altro ieri, non intendo soffermarmi soltanto sugli aspetti negativi ed, avendo conosciuto una vivacità culturale straordinaria della quale sono protagoniste soprattutto le forze giovani, ne ho già parlato in altri post (“La prima cosa bella” innanzitutto!) e continuerò a parlarne. Ma avviamoci sui crinali degli elementi negativi, che non possono essere taciuti. Accennavo a posizioni prevalenti di alcuni Gruppi che si occupano di Cultura e che non si aprono alle contaminazioni positive; spesso si assiste a reciproche esclusioni per cui molti sforzi che potrebbero fornire risultati eccellenti finiscono per navigare nella mediocrità o nella stretta sufficienza. E questo è un difetto grandissimo soprattutto in tempi di “vacche magre” come i nostri. E, poi, vi sono innumerevoli incertezze in relazione agli spazi da riservare alla Cultura; c’è uno “spreco” di risorse e di tempo sia per le vicende del complesso “Toledo” (alcuni spazi interni al Palazzo sede della Bibilioteca, come quelli “aperti” adiacenti alla proprietà Falanga (?!?) sono ricettacolo di erbacce frammiste a reperti archeologici abbandonati dentro cassette di plastica accumulate l’una sopra l’altra; la Torre che era stata restaurata ed era pronta ad un uso incerto risulta essere abbandonata dopo il passaggio di vandali); c’è uno spreco di risorse ed un’incertezza sull’utilizzo futuro nella parte già restaurata del Rione Terra, a partire dal Palazzo De Fraja Frangipane; c’è un altro spreco di spazi rappresentato dal Mostro di cemento ex Vicienzo ‘a mmare sul cui futuro si addensano nubi minacciose (perché non riproporne un restauro che riporti la struttura nella forma che aveva negli anni Sessanta così come si vede dalla fotografia allegata?). E, poi, un nuovo aspetto negativo che si insedia su una positività è rappresentato dall’incuria, dovuta ad una scarsa manutenzione, in cui versa il bellissimo Lungomare Yalta. Altro elemento negativo molto importante che è da addebitare a responsabilità vicine e lontane da parte della Politica locale è la non utilizzazione delle risorse naturali geotermiche di cui la Natura ha fatto dono a queste nostre terre: gli stabilimenti termali che fino agli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso risiedevano a Pozzuoli sono progressivamente scomparsi e l’ultimo, a parte le Stufe di Nerone che sono a Lucrino e che godono di buona salute, vive a stento (le Terme Puteolane in Corso Umberto I che sono state pochi giorni fa funestate da un crollo). Eppure la Storia ricorda che Pietro da Eboli, uno dei grandi collaboratori di Federico II di Svevia, il grande Imperatore laico, aveva scritto “De balneis puteolanis” un vero e proprio trattato sugli effetti benefici della geotermia. Non sarà un caso che l’ unica struttura funzionante (a parte le Stufe di Nerone di cui parlerò in altro post) in tal senso è condotta da “privati” cui deve essere data grande riconoscenza: si tratta del complesso “La Solfatara”. Ecco, questo può essere un elemento positivo da prendere in considerazione: si tratta di un luogo molto frequentato da turisti provenienti da ogni parte del mondo. Eh sì, i turisti! Ci vuole un bel coraggio ad avventurarsi fra difficoltà infrastrutturali e fregature varie; qui l’Amministrazione comunale ha delle grandi responsabilità: perché, ad esempio, non forma il Corpo della Polizia Municipale pretendendo da loro la conoscenza perlomeno di una lingua straniera (l’inglese soprattutto) e di un’adeguata preparazione per fornire le informazioni minime indispensabili a chi, italiano o straniero, transiti per i nostri luoghi? Chi opera al pubblico in qualsiasi sede dovrebbe – in particolar modo le “nuove leve” – essere in grado di svolgere funzioni rassicuranti per tutti. E, poi, vogliamo chiederci una volta per tutte come mai il turismo preferisce sempre più mete estere come la Croazia, il Portogallo, la Grecia, la Turchia? E’ solo per moda? O perché esiste un rispetto più elevato degli standard minimi di accoglienza per chi si reca in vacanza?
Ahimè, intendevo parlare degli aspetti positivi ed ho posto in evidenza ancora quelli negativi; ma… se osservate fra le righe ci troverete tanti elementi su cui riflettere e da cui prendere il via. Suvvia, parliamone!
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