COMINCIAMO A METTERE I PUNTINI SULLE “I”, A PRENDERE LE DISTANZE, A DIRE LA VERITA’, AD ASSEGNARE LE RESPONSABILITA’ CAMPAGNA ELETTORALE qui Prato, Toscana, Italia, Europa e Mondo – 7 con PRATO IN COMUNE

COMINCIAMO A METTERE I PUNTINI SULLE “I”, A PRENDERE LE DISTANZE, A DIRE LA VERITA’, AD ASSEGNARE LE RESPONSABILITA’

CAMPAGNA ELETTORALE qui Prato, Toscana, Italia, Europa e Mondo – 7 con PRATO IN COMUNE

A scuola teatro con Gioffredi

Nel riproporre un post del dicembre 2017 nel quale tracciavo le ragioni per cui ritenevo la mia adesione a LeU un momentaneo transito verso un soggetto nuovo, unitario alternativo al PD, della Sinistra confermo il mio giudizio politico su quel che fu LeU e quel che fu Potere al Popolo.
Sceglievo temporaneamente LeU perché non attratto in modo precipuo, visto anche l’urgenza dei tempi e il succedersi degli eventi (vedi dopo), dalla Sinistra oltranzista e radicale. A quest’ultima addebitavo la responsabilità della rottura pretestuosa ed insensata del percorso unitario condotto con la cosiddetta Assemblea del Brancaccio (dal luogo, un Teatro, nel quale la Sinistra alternativa nel suo complesso si riuniva a Roma).
Ripropongo questo vecchio post per ribadire che anche in questa occasione sia stata una forma oltranzista radicale incompatibile con la Democrazia a spaccare l’accordo che si era raggiunto: la divisione è peraltro scattata sul nome del candidato Sindaco e non sui contenuti.

LO SAPPIANO LE ANIME BELLE CHE SENTONO DI APPARTENERE ALLA SINISTRA

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Quel che dirò domani a San Paolo di Prato – 2

Parlo dunque per me, ora! Sento il bisogno di adoperare quel che mi rimane di vita per costituire un soggetto unico della Sinistra. Considero il PD tranne che per pochi residui, che spero presto si stacchino, un Partito di centro, ad essere buoni, ma forse addirittura di centrodestra ad essere giusti. Tanto è che la parola Sinistra non ha mai trovato albergo neanche nel nome. E sono oggi critico per la scelta appena fatta da chi afferma di voler creare un primo nucleo di quel nuovo soggetto per il nome significativo sì ma non esaustivo.

Dall’inizio di quest’anno (2017) ho partecipato alla formazione di un gruppo di persone interessate a costruire un punto di riferimento delle Sinistre che potesse essere in grado di rappresentare i bisogni e le necessità che provengono da larghissima parte della popolazione, che è stata oggetto esclusivamente di interventi effimeri e provvisori, caritatevoli e paternalistici, alla quale è stata garantita la stabilità della precarietà mentre ai possessori della ricchezza veniva garantito di accrescerla a dismisura.
Del tutto evidente, dunque, l’assoluta difformità da una Politica di Sinistra!
Il dibattito su quel soggetto ha avuto un percorso tormentato, che ho voluto personalmente riprendere dopo che era del tutto evidente il disinteresse da parte di alcuni a protrarre la sua esistenza.
Ho partecipato anche ad un breve dibattito (un paio di incontri) sulla possibilità a livello nazionale di mettere in piedi un gruppo di base per una Sinistra unita, meglio conosciuto dal nome del luogo dove i suoi promotori si erano riuniti a giugno.
Il fallimento di questo gruppo è collegato a motivazioni diverse a seconda delle posizioni di chi le esprime: da un lato certamente l’incapacità di riconoscere in anticipo la difficoltà di mettere insieme un raggruppamento politico pensando al successo dello stesso in occasione del referendum del 4 dicembre 2016; da quella stessa parte l’inadeguatezza di concepire la Politica come arte del compromesso. Dall’altro lato la volontà di non disperdere la propria identità messa insieme alla non completa elaborazione del lutto da parte di coloro che avevano da poco abbandonato il PD. Si aggiunga inoltre la scarsa chiarezza sulle critiche verso il proprio recente passato e le scelte governative approvate.
Ne è nata una forza politica composta da MdP-Art.1, Possibile ed una parte (la maggioranza) di Sinistra Italiana, che è stata chiamata LiberiE Uguali. Ho espresso apprezzamenti per questo sforzo, che tuttavia continuo a ritenere inadeguato, limitato se i suoi dirigenti non chiariscono quali davvero siano i suoi obiettivi.
Per capirci, a me va bene che si possa anche partire da LEU, ma serve davvero a poco fermarsi ad esso.
Il nostro Paese, non solo Prato, ha bisogno di Politiche di Sinistra che riducano al massimo le differenze, eliminando la precarietà, restituendo la dignità a ciascuno, aggredendo le contraddizioni immense che sono state avallate negli ultimi anni, senza neanche un accenno di analisi critica.
La mia presenza all’Assemblea nazionale di domenica 3 dicembre aveva questo significato: aderisco in modo critico con l’obiettivo di aggregare altre forze, altre individualità verso un soggetto unico simile a quello che si intendeva – e per me l’ipotesi è ancora viva – proporre qui a Prato.
E cioè PRATO A SINISTRA

Joshua Madalon

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La mia firma

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