CAMPAGNE ELETTORALI: come l’uovo di Pasqua contengono sorprese – qui Prato, Toscana, Italia, Europa e Mondo – 8 con PRATO IN COMUNE

CAMPAGNE ELETTORALI: come l’uovo di Pasqua contengono sorprese – qui Prato, Toscana, Italia, Europa e Mondo – 8 con PRATO IN COMUNE

Le campagne elettorali riservano sempre delle sorprese: a volte sono amare a volte sono dolci. Le campagne elettorali possono essere interpretate in modo metaforico come percorso di una vita, come una struttura “drammatica” narrativa che porti dalla luce alle tenebre e dalle tenebre alla luce.
Ho ripreso quel che scrivevo ierlaltro introducendo il tema delle sorprese.
Sono tendenzialmente persona positiva, disponibile al dialogo anche se da alcuni anni, attraverso il cumulo delle “fregature” sono diventato più sospettoso. Ma non ho – per fortuna (si vive male diversamente) – perduto del tutto la voglia di scoprire la magia dell’esistenza.
Ebbene, una delle “sorprese dolci” è quella collegata alla persona ed alla figura del candidato Sindaco, Mirco Rocchi. Parlerò di lui in un prossimo post.
Ora lasciamo che sia lui a presentarsi

Joshua Madalon

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PRATO IN COMUNE, lista civica alle Elezioni Comunali 2019
Mirco Rocchi, candidato Sindaco

Sono Mirco Rocchi, 59 anni. Un riminese da 15 anni cittadino di Prato. Non ho mai avuto tessere politiche in tasca, ma vengo da una terra e da una tradizione, anche familiare, di impegno a Sinistra.
Sono uno scenografo, regista e un creativo a 360 gradi. E mi candido a sindaco di Prato con una lista civica perché è proprio di creatività e partecipazione civica che questa città ha bisogno.
Prato è una città che trovo complessa e per questo intrigante, in difficoltà, ma ricca di risorse e piena di possibilità di sviluppo. Ci troviamo in un periodo storico importante dove lo slogan PENSA GLOBALE, AGISCI LOCALE deve farci fare le scelte giuste per noi oggi, guardando al futuro.
In questi 15 anni della mia cittadinanza pratese ho visto la città cambiare sotto i miei occhi e portare all’estremo i segni di una crisi che covava da tempo: un distretto tessile – orgoglio e identità stessa della città per secoli – contrarsi drammaticamente; una tradizione di accoglienza funzionale alle necessità del territorio e ben gestita in passato, che si trova oggi a fare i conti con la sua versione internazionale che favorisce soprattutto i grandi capitali attraverso la delocalizzazione globale di merci e persone. Le tensioni si estremizzano, si afferma l’esclusione invece che l’inclusione: una chiusura al mondo che non è nella tradizione pratese, città da sempre accogliente.
Parlavo di identità, poco fa.
Nei primi anni 2000 quando passavo da Rimini, e raccontavo del mio trasferimento qui mi sentivo replicare: Prato? Il tessuto! – Ora sento sempre e solo: Prato? I cinesi!
Ecco in questo scarto c’è la ‘perdita di identità’ di una città e del suo territorio.
Entrambi gli aspetti, ‘Il Tessuto’ e ‘I Cinesi’ (che sta ovviamente per le oltre 100 diverse nazionalità che arricchiscono la città) rappresentano o sono vissuti come un elemento di crisi. Ma da entrambi questi aspetti Prato può e deve ricavare delle opportunità di cambiamento positivo e far sì che la ricchezza di CULTURA, le tante NAZIONALITA’ e la sua STORIA MANIFATTURIERA siano un volano di sviluppo nel nuovo millennio.

IL TESSUTO

Prato vanta un primato industriale storico: il riciclo un prodotto da reimmettere sul mercato. Questo primato è stato troppo poco raccontato al mondo. Se un tempo si poteva forse non essere orgogliosi di aver fondato un Distretto industriale sui ‘cenci’, oggi, con l‘assoluta necessità di una svolta ecosostenibile di tutta l’industria manifatturiera, questo elemento diventa un Bene Culturale Immateriale di cui la città può fregiarsi. Prato – ricordiamoci che nel nome ha un destino ‘verde’ – può e deve diventare città simbolo e centro di diffusione della Cultura del Riciclo e di un Nuovo Sviluppo Industriale ecosostenibile, e legato a questo c’è spazio per un grande sviluppo di un turismo congressuale connesso a questi temi. Un grande evento – un osservatorio stabile non saltuario – sulle Start up che creano nuove fibre tessili dagli scarti di lavorazioni agricola, bioplastiche, materiali per l’edilizia sostenibile. Il futuro sarà ‘Plastic Free’ o non sarà. L’Europa ha cominciato la messa al bando di alcuni prodotti in plastica ‘usa e getta’, ma sappiamo che le microparticelle plastiche che inquinano i mari arrivano anche dal lavaggio – perfino quello della lavatrice casalinga – dei capi in fibra sintetica. La direzione da prendere per l’industria non può che essere abbinare ambiente e sviluppo, e Prato in questo ambito ha un grande passato basato sul RIUSO e può avere un grande futuro.

IMMIGRAZIONE

Fino ad ora Prato è stata un grande laboratorio antropologico nazionale sull’immigrazione suo malgrado. Non devo certo raccontare io ai pratesi
come questo fenomeno sia stato non governato, come ci sia stato perfino chi ne ha approfittato. Oggi bisogna partire da un dato di fatto, allargare lo sguardo al mondo ed accettare il fatto che le Nazioni in maggiore sviluppo oggi sono proprio Cina, India-Pakistan e tutto l’Oriente, persino una parte dell’Africa, nonostante gli enormi problemi che ha. Queste grandi nazioni sono un enorme bacino di utenza, per l’industria, per il manifatturiero, per il Made in Italy.
E’ a loro che venderemo sempre più i nostri prodotti. Sono insomma il nostro futuro mercato. E le loro presenze qui sono un ponte verso questo futuro mercato.
Facciamo sì che questo ‘Laboratorio pratese’ sia finalmente governato e guardi in avanti.

COLPO DI FULMINE

Mi sono innamorato di Prato poco dopo esserci arrivato quasi per caso. Mi ha colpito la sua bellezza – piuttosto trascurata finora – le sue tante storie poco narrate. Ed ho sentito il bisogno di raccontare con un film la vicenda così poco nota fuori di qui – e spesso poco nota anche a molti pratesi – del Sacco del 1512. Questo progetto, portato a termine col sostegno di tanti, mi ha fatto toccare con mano le potenzialità di Prato come LUOGO CULTURALE DA SCOPRIRE per chi viene da fuori.
Prato, deve raccontare la sua Storia Industriale, valorizzare le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, i suoi personaggi antichi e contemporanei. Sono BENI CULTURALI MATERIALI e IMMATERIALI dal valore enorme: Prato da questo punto di vista offre una miniera di opportunità.
A qualcuno può sembrare poco, lo so, ma oggi, in un mondo dove la comunicazione è sempre più importante è molto, credetemi.
PRATO IN COMUNE: mettere in comune le cose. Condivisione, cultura antica per migliorare il futuro e per darsi una NUOVA FORTE IDENTITA’. Prato deve ripartire da qui, secondo noi.

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