UNA COSA E’ CERTA: NIENTE SARA’ COME PRIMA – parte 3

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UNA COSA E’ CERTA: NIENTE SARA’ COME PRIMA – parte 3

Le responsabilità del Premier/Segretario del PD e della sua “corte” saranno immense, comunque vadano le cose il 4 dicembre.

UNA COSA E’ CERTA: NIENTE SARA’ COME PRIMA

O vince il sì o vince il NO ciò avverrà – se i sondaggi finora espressi sono vicini alla realtà – per differenze minime.

IL PAESE SARA’ SPACCATO IN PARTI PIU’ O MENO UGUALI.

Con un’aggravante: i toni esasperati da una parte e dall’altra.
Ma diciamoci la verità, e non certo per amor di parte (io sono per il NO), è normale che i toni siano esasperati da chi si pone all’opposizione; non è altrettanto normale che ciò accada – e non da ora – da parte di chi governa.
Se chi si oppone e vota NO afferma che il nostro Paese corre dei rischi sarebbe cosa logica, buona e giusta, andare a verificare gli addebiti e non rispondere più o meno con un’alzata di spalle e lanci di improperi offensivi.
Non è solo una questione di Legge elettorale; l’impianto della Riforma da solo si basa sulla pretesa ricerca di “governabilità” ma la persegue a scapito del rapporto democratico accentrando molteplici funzioni e poteri.
Lo sanno molto bene anche quegli oppositori interni al PD (Cuperlo, Bersani e Speranza uber alles) che sembrano argomentare soltanto sulle possibili modfiche alla Legge “Italicum” semplicemente perché è l’unico elemento su cui, a prescindere dal Referendum che in questo momento è impossibile fermare, poter incidere. Non se ne farà nulla: e voteranno “NO” così come farò io dal di fuori di quel PD ormai snaturato anche da presenze aliene.