RIFLESSIONI sulla Sinistra

RIFLESSIONI sulla Sinistra

Stiamo lavorando per costruire una nuova formazione più che civica nell’ambito della Sinistra, una Sinistra nuova che guarda anche a quella società “di Sinistra” che non riconosce più la sua appartenenza a quella che fu nella seconda parte del primo decennio del nuovo secolo la costruzione del Partito Democratico; una Sinistra che impari dagli errori suoi e da quelli delle altre forze che declinano il proprio operato mantenendo alla base di esso i valori fondamentali della giustizia sociale, della libertà, della laicità, della Democrazia.
Abdicare a riconoscersi apertamente nella Sinistra anche soltanto nella denominazione andando alla ricerca di un termine che sia un amo da lanciare ed un surrogato da propinare è un atto fondamentalmente “ipocrita”, costruito soltanto per limitare, senza approfondirne le ragioni, il pregiudizio spesso fondato verso una forma di elaborazione politica che non va molto al di là della “professione di fede”, e ne evidenzia denunciandolo spesso in modo schizofrenico l’aspetto utopistico ed autoreferenziale.

Per valutare il valore dell’attuale Sinistra pratese e per operare un raffronto scientificamente corretto occorre riferirsi agli ultimi risultati delle Amministrative del 2014.
Andateli a guardare e capirete intanto quanto valga una forza politica che si appiattisca su un carrozzone guidato dal Partito Democratico; allo stesso tempo andate a guardarne i programmi: nulla di nuovo e diverso rispetto a proclami generici che utilizzano parole che hanno una forza meramente ideologica e per niente innovativa: non si dialoga ma ci si parla addosso.
Sono convinto che da questo punto di vista occorrerà partire dalla gente; va benissimo la fase di costruzione della nuova formazione all’interno di gruppi ristretti, ma non possiamo continuare a parlare tra di noi rimanendo fermi nei nostri centri “di gravità permanente”, lo so, nè più nè meno così come per ora vado facendo io.

Di certo occorrerà attenuare i personalismi: ce ne sono fin troppi. Porto un esempio concreto.

Seguo le chat con grande difficoltà, ma partono treni a tutte le ore, inseguendo semplicemente le urgenze. E non c’è un senso comune che le coordini, le diriga, ne riesca a sanzionare gli eccessi, a indirizzarne le risorse e valorizzarne i meriti.
In verità, se c’è un’egemonia è quella della “confusione” che non può essere tollerata: la “Democrazia” non è “Anarchia”, anche quando si aggiunga loro la caratterizzazione ideologica “di Sinistra”.
E’ di certo il limite delle tecnologie contemporanee.

Infine, chiudo (il post deve avere una sua brevità) chiedendo a coloro che hanno considerato “tranchant” il mio giudizio sull’attuale Sinistra di Prato (ma non è diversa la realtà altrove) o che non si sono detti d’accordo con me di spiegare meglio il loro pensiero, sostanziandolo di pragmatismo. Le mie critiche non sono originate dalla volontà di sostituire chicchessia: piuttosto – lo dico con chiarezza – la mia preoccupazione è che si valga ancora una volta come il “due di picche” e che non si riesca a contare in questa città, in questo Paese se non come appendice inutile di altre forze politiche. La mia preoccupazione è che si vada a sterilizzare una parte di elettorato “fastidioso” e che poi siano sempre i soliti ad occuparsi della “cosa pubblica”.

My name is Joshua

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *