UNA SCUOLA DELL’ACCOGLIENZA – esempio contrario in quel di Foligno (è un segno dei tempi “bui”?)

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UNA SCUOLA DELL’ACCOGLIENZA – esempio contrario

– chi insegna non può improvvisare “progetti” così innovativi –

La vicenda della scuola elementare di Foligno, nella quale un maestro supplente annuale ha messo in pratica un “progetto” teso alla denuncia dell’atmosfera razzistica che si respira nel Paese. Perlomeno questo è quello che lui afferma dopo aver umiliato due bambini nigeriani, apostrofandoli in modo indegno di una professione che si basa in modo precipuo sul rispetto, sull’accoglienza, sulla cordialità, beninteso qualità accompagnate da una preparazione adeguata che non è solo riferita alle diverse materie insegnate.
Questo individuo non è degno di proseguire la sua attività di docente: il suo comportamento può essere accostato al livello sempre più infimo della preparazione culturale diffusa e a quel che si chiama, al netto di quel di “andata”, analfabetismo “di ritorno”.
Chi insegna “dovrebbe” sapere che iniziative di “alto livello” come quella proposta dal docente di Foligno proprio per la loro eccelsa caratteristica andrebbero condivise negli ambiti collegiali. Sembra che non ve ne sia traccia; laddove ciò invece fosse stato messo a punto sarebbe tutto il Consiglio di classe compreso I Dirigenti ad essere interessati per un coinvolgimento di tale portata.
Ad ogni modo ritengo sia anche giusto, se fosse evidenziata l’omertosità neghittosa, dovuta alla stanchezza, della Dirigenza, che anche questa venga sollevata dall’incarico.
La vicenda ci aiuta anche a prendere consapevolezza che gli addebiti sotto forma di paterni consigli rivolti ai docenti del Sud da parte dell’attuale Ministro andrebbero indirizzati un po’ a tutti coloro che stanno contribuendo alla creazione di un’atmosfera xenofoba e razzista, che certamente si è acuita negli ultimi mesi, nei quali si è sdoganata la temperie quiescente di coloro che mal sopportano le difficoltà e scaricano ogni responsabilità di esse sulla presenza degli stranieri.
La Lega e Salvini continuano a sentirsi vittime, proseguendo in modo molto esplicito a lucrare su tutta questa insofferenza.

Joshua Madalon

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