LE STORIE 2008/2009 – parte 19 (per la 18 vedi 10 febbraio)

LE STORIE 2008/2009 – parte 19 (per la 18 vedi 10 febbraio)

Proseguendo nella pubblicazione di alcuni documenti, quella che segue è la “Dichiarazione” (la scesa in campo) di disponibilità da parte di Massimo Carlesi a candidarsi a Sindaco di Prato per la legislatura 2009/2014

1.2. OBIETTIVI PER SCUOLA E FORMAZIONE

Se prendiamo come riferimento gli obiettivi fissati dalla Conferenza Europa di Lisbona per l’Europa del 2010 nel settore della scuola e della formazione per valutare la situazione della scuola e della formazione nel Comune di Prato, possiamo notare come essa si discosti progressivamente dagli standard richieste con il progredire dei livelli scolastici.

Nei servizi alla prima infanzia, la situazione è molto positiva: per la fascia compresa tra i 0-3 anni, nell’a.s. 2006/2007 il grado di copertura della domanda è stato del 24,75%, non molto al di sotto dell’obiettivo europeo del 33%; il livello risulta invece addirittura superiore per la scuola dell’infanzia: a Prato sono oltre il 94% i bambini iscritti, a fronte del 90% richiesto dalla Comunità Europea.

Per quanto riguarda la dispersione scolastica, i dati dell’Osservatorio provinciale indicano come sia quasi assente fino al compimento della Secondaria di I°, ma precipiti oltre il 13% nella Secondaria di II°, un livello ancora al di sopra della soglia del 10% richiesta a Lisbona. Nel complesso, risulta ancora difficile nel nostro territorio il raggiungimento dell’obiettivo dell’85%  di  diplomati  nella  popolazione  dei ventiduenni. Nell’a.s. 2006/2007 erano 8.878 (2006) gli iscritti alla scuola secondaria di 2° su 13.137 residenti, ovvero il 67%. Anche aggiungendo gli studenti che frequentano scuole secondarie di 2° in altri Comuni (es. Firenze), il numero degli iscritti non è sicuramente elevato. Preoccupante il dato che indica come la percentuale di non ammessi al secondo anno è pari al 10,2% nei licei, al 23,9% nei tecnici e raggiunge il 34,1% negli istituti professionali (uno studente su tre).  Anche la maggior parte degli alunni in ritardo si concentra negli istituti professionali (è già in ritardo il 53,3% degli iscritti al primo anno), verso i quali si orientano gli alunni più deboli scolasticamente, provenienti dalla scuola media o da altre scuole secondarie (dopo esiti negativi). Ciò produce un effetto moltiplicativo sul ritardo, tanto che nelle classi prime dei tre istituti professionali oltre la metà degli studenti è in ritardo di uno o più anni. Tra gli alunni ritardatari, quasi l’80% sono stranieri.

A livello universitario, la conferenza di Lisbona propone agli Stati di aumentare del 15%  il  numero  dei  laureati  nelle  facoltà  scientifiche  e diminuire -anche in questa area- il differenziale di genere. In base alle statistiche del MUR, gli studenti immatricolati nel 2007 con provenienza dalla provincia di Prato sono 155, ma solo 37 hanno scelto facoltà scientifiche (23%); tra i 232 studenti che hanno concluso positivamente il corso di studi nel 2007, solo 57 hanno conseguito la laurea presso in facoltà scientifiche (24%).

La conferenza di Lisbona aggiunge altri due obiettivi che, pur non interessando direttamente il sistema scolastico, contribuiscono sicuramente ad elevare il livello di preparazione culturale della popolazione: diminuire di almeno il 20% la quota di quindicenni con basso livello di lettura (i risultati della recentissima indagine del Sole 24 ore colloca la provincia di Prato all’ultimo posto in Italia per libri acquistati) e  coinvolgere  almeno  il  12,5  per  cento  della  popolazione  adulta  in iniziative di educazione/formazione permanente/ricorrente.