VOTARE NO E’ UN ATTO DI RESISTENZA ATTIVA – LA REGOLA DEL CONTRAPPASSO

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LA REGOLA DEL CONTRAPPASSO

Si cominciò sentendo dire “Se perdo vado a casa!”. E qualcuno ne fu contento e cominciò a godere al pensiero dell’allettante prospettiva.
Poi si disse: “Mi sono reso conto della eccessiva personalizzazione!”
Meglio tardi che mai! ma l’affermazione così come quella precedente era l’ennesima di un “raccontaballe” di prima risma! Nè la prima – formulata per “spaventare” il suo “entourage” nè la seconda per rassicurare loro e le grandi “major” finanziarie internazionali che aspettano a gloria un ridimensionamento della Democrazia, un colpo mortale che sia assestato da coloro che dovrebbero difenderla: i cittadini!
Ed è così che pur non stimando Renzi, considerandolo profondamente falso nelle sue blandizie profuse ormai da alcuni anni a larghe mani, non mi sento di chiedergli le dimissioni immediate laddove passasse il NO, come io auspico accada. Un leader, un Premier, un uomo di Governo che abbia rispetto delle urne ne prende atto e si attiva ad ascoltare (se ne è capace, immediatamente) le critiche e le assume all’interno del suo “mandato”.

1) non è che non si voglia abolire il bicameralismo “perfetto”: la verità è che con questa Riforma ciò – non solo – non accade, ma la soluzione è confusa e pasticciata tanto da rendere ancor più complicato il percorso legislativo (a coloro che obiettano che, comunque, sono segnati i limiti del ruolo del nuovo Senato rilevo che – sino ad oggi – senza che si levassero obiezioni concrete la Costituzione vigente non è mai stata applicata come avrebbe potuto e dovuto e, dunque, non ci dovremmo sorprendere se anche la “prossima” Costituzione subisca tali affronti) e allora basterebbe affermare che il Senato – come il CNEL – è del tutto abolito: invece NO;

2) non è che non si voglia risparmiare sui costi della Politica: la verità è che rimane in piedi “intera” la struttura del Senato e tutti i benefit connessi a quell’attività – escluso le indennità – ivi compreso i vitalizi (d’altra parte, i parlamentari sono sempre stati molto veloci ad approvare leggi e regolamenti che venissero incontro ai loro specifici interessi, contraddicendo tutte le difficoltà connesse all’iter legislativo di altre questioni);

3) il CNEL può essere abolito all’unanimità in poche sedute e ciò può essere approvato nell’arco di poco più di tre mesi (art.138);

4) invece di intaccare la legittimità delle Regioni dovrebbe essere sanzionato il malaffare e il dispendio di denaro pubblico, valorizzando le Regioni operose e bacchettando quelle che hanno sprecato risorse ed energie a vantaggio di lobbies e congreghe.

La vittoria del NO dovrebbe anche essere un segnale “democratico” rivolto a coloro che hanno creduto di poter approfittare della passione di Renzi e di questa giovane generazione che merita di essere messa anche alla prova di una “sconfitta”. L’ansia di rinnovamento che ha pervaso anche la mia generazione non ha avuto frutto soprattutto perché troppi sono stati gli interessi personali che l’hanno fatta deviare. Quanti di quelle vecchie-giovani volpi si sono affrettate ad imbarcarsi sulla nave dell’ Homo novus per trarne vantaggio! Ecco, se Renzi sarà capace di liberarsi della feccia che era stata già sconfitta e che si è riciclata ipocritamente forse il suo futuro è ancora lungo: accolga il tutto come un necessario “contrappasso” e prosegua il suo impegno. Diversamente, il destino del nostro Paese ed il suo sarà più buio del buio e le nostre preoccupazioni finiranno per avverarsi.

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