SCIACALLI senza merito

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SCIACALLI senza merito

Il “sinistro” Ministro Poletti dall’alto della sua arroganza dispensa lezioni di vita riferendosi ai giovani che se ne sono andati dall’Italia? Sì, ma “non è che qui sono rimasti 60 milioni di pistola. Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”. Anzi, no, aggiunge, “mi sono espresso male: penso, semplicemente, che non è giusto affermare che a lasciare il nostro Paese siano i migliori e che, di conseguenza, tutti gli altri che rimangono hanno meno competenze e qualità degli altri”. E lo fa proprio mentre sta per accadere la strage di Berlino nella quale è rimasta vittima proprio una delle rappresentanti di quella “diaspora” di intellettuali (certo, non solo di “intellettuali” ma altrettanto certo di persone che rivendicano la loro dignità fuori dai confini di questo Paese) di cui parla a sproposito Poletti. Eh sì, perché al di là degli “intellettuali” il cui “MERITO” – superato da vincoli baronali e padronali – non viene riconosciuto in patria, vi è lo “sfruttamento” lavorativo di migliaia e migliaia di giovani sottopagati semmai con vouchers governativi e mal-trattati attraverso clausole vessatorie autorizzate dal Jobs act, del quale Poletti è diretto responsabile. All’estero questi giovani anche nel loro lavoro manuale più umile ottengono riconoscimenti contributivi più sicuri e sostanziosi. Per quel che riguarda il lavoro intellettuale, anche se è vero che qualcuno dei “cervelli” ha fatto ritorno, in gran parte se ne sono pentiti.

In Italia esiste una vera e propria “cancrena” nell’ambito accademico umanistico e scientifico, che non consente ai detentori di “solo MERITO” di poter emergere.

Nel titolo parlo di “sciacalli”. Avrei voluto stare zitto, oggi, ma la malvicenda Poletti e le strumentalizzazioni di coloro che continuano a sostenere che il “cambiamento” in questo Paese dovesse avvenire attraverso uno stravolgimento “democratico” mi hanno spinto a scrivere.

CONTINUO A DIRE CHE SE SI VUOL DAVVERO CAMBIARE LO SI PUO’ FARE PONENDO UN FRENO AGLI INTERESSI PARTICOLARISTICI DI QUELLA CHE CHIAMIAMO “CASTA” – SE QUALCUNO ANCORA PENSA CHE – FOSSE PREVALSO IL SI – QUESTI CAMBIAMENTI SAREBBERO STATI APPORTATI E’ un ILLUSO – CHI VUOLE CAMBIARE DEVE SAPERLO FARE A PRESCINDERE – A RENZI E COMPAGNIA BELLA LO HANNO DETTO 19.419.507 cittadine e cittadini

Ancora stamattina leggo alcuni post che “sfruttano” la pagina FB della giovane Fabrizia De Lorenzo che aveva postato uno spezzone del film La meglio gioventù, dove l’Italia viene definita un paese di dinosauri da cui bisogna scappare. E chi lo fa vorrebbe (in)direttamente sottolineare che la colpa è di quegli italiani che non “hanno voluto cambiare”. Solo che chi lo fa è uno di quei “dinosauri” che avremmo voluto “rottamare” ma che la “nouvelle vague” renziana ha riportato a galla!