“buttare il bambino con l’acqua sporca”ovvero “la necessità di percorsi post ideologici -Alternanza Scuola Lavoro e Esami di Maturità 2022”

“buttare il bambino con l’acqua sporca” ovvero “la necessità di percorsi post ideologici -Alternanza Scuola Lavoro e Esami di Maturità 2022”

” Nel prossimo post mi interesserò di quelle che sono le ragioni delle proteste studentesche di questi giorni. ” Così scrivevo al termine di quei due post dedicati in modo un po’ indiretto ai temi dell’Alternanza Scuola Lavoro e delle modalità con cui ci si avvicinava alla conclusione del percorso scolastico secondario (o perlomeno su come interpretavano questi due temi una parte degli studenti che protestavano e coloro che a mio parere non sempre ragionando in modo serio ne sostenevano le ragioni).

I giovani hanno molte buone ragioni per protestare ma ce ne sono di ben più importanti e significative addirittura collegate in modo molto stretto con i temi dell’Alternanza Scuola Lavoro e degli Esami di Stato.

Sul primo argomento ho scritto nel post con il quale riprendevo il ragionamento sui limiti dell’ideologismo tout court con il quale si intende stabilire vincoli costrittivi, distruttivi e non costruttivi.

Quanto agli Esami di Stato, il loro valore “legale” ha cominciato a vacillare allorquando per risparmiare una parte degli emolumenti che le Commissioni assorbivano si è andata man mano riducendo la presenza degli esterni fino a ridursi ad un unico rappresentante estraneo agli allievi, al quale il Ministero affida più commissioni da seguire. Detta così, appaio come avallare la possibilità di andare addirittura oltre e far svolgere esami “interni” di verifica dei percorsi con una sorta di gara a punti che tenga conto delle pratiche, delle difficoltà e dei risultati raggiunti ((compiti, test, interrogazioni, stages, percorsi interni ed esterni all’ambiente scolastico debitamente certificati e previsti da regolamenti ministeriali).

Potrebbe essere un’idea indubbiamente se si intendesse andare verso un’abolizione totale della validità del titolo di studio; ma ho la contezza che questo non garantirebbe soprattutto la riconoscibilità dei “valori” espressi, a prescindere dagli “status sociali” cui appartengono i singoli studenti.

Cari giovani studenti, avere contestato una scelta – pur discutibile ma sensata – come quella del Ministro Bianchi, in modo così perentorio senza alcun approfondimento ma giusto per rimettere in moto le energie adrenaliniche accumulate nei lunghi mesi della pandemia, pone in evidenza i vostri limiti e quelli di coloro che gestiscono (o ritengono di poterlo fare) i vostri movimenti. Una protesta di basso profilo, ancor più perché indirizzata verso la seconda prova, quella preparata dai docenti interni, non vi porta stima da parte del mondo che vi attende. Tra l’altro i politici vi hanno mentito a lungo sulle necessità di avere percorsi, nella scuola media superiore di secondo grado, di cinque anni. In larga parte del mondo evoluto, quello dove poi molti di voi si dirigono (i Paesi del Nord per intenderci) gli studenti come voi svolgono percorsi quadriennali e, i più capaci e bravi, si intende, riescono a raggiungere percorsi universitari bruciando i loro concorrenti a partire dai vostri compagni di studi. Su questo tema dibatteremo ancora, perché ho avvertito un ritorno di sensibilità intorno ad esso. Ma voglio concludere, aprendo altri fronti: piuttosto che demonizzare l’Alternanza Scuola Lavoro, scendete in piazza contro i meccanismi del mondo del Lavoro; anche su questo tema va riaperta con fermezza e senza ideologismi (di ideologismi non si vive).

….credo che si debba proseguire….