Attenti alla guerra – arma di distrazione di massa – una introduzione ai temi attuali

Attenti alla guerra – arma di distrazione di massa – una introduzione ai temi attuali

In questi giorni in tanti si vanno chiedendo le ragioni per cui fino all’altro ieri il giudizio su Putin fosse quasi identico a quello con il quale oggi si identifica come un despota nemico della Democrazia, ma non si andava oltre e anzi ci si fermava esclusivamente a denunce di tipo morale del tutto inefficaci. La scelta che Putin ha fatto nel minacciare “prima” e nel procedere poi ad una invasione di un territorio non di sua competenza ha messo a nudo l’inadeguatezza di una Politica internazionale, a partire da quella dei Paesi europei, che in questi anni pur criticando l’assenza di Democrazia in Russia e nonostante la presenza di sanzioni preesistenti non cessavano di sottoscrivere accordi commerciali con quel Paese.

Sotto questo aspetto nessun Paese è indenne da critiche e dunque non sono credibili i passi diplomatici di vari leader; addirittura ci potrebbe essere il sospetto di accordi di basso profilo e questo danneggerebbe ancor più la credibilità del mondo politico attuale.

Tali scelte, portate avanti nel nome di un mercato globalizzato, hanno dato la sensazione di una profonda debolezza dell’Europa, sia politica che economica. D’altro canto la Russia, proprio attraverso la sua conduzione politica despotica dei gruppi di potere costituitisi intorno a Putin ha teso a mantenere e far crescere una sempre più profonda divaricazione sia culturale che economica nella sua popolazione.

Il mondo è stato a guardare; anche quello che oggi si erge a difesa della “Pace”, senza peraltro chiedersi quali possano essere le vere ragioni del contendere. Non è affatto sorprendente che da qualche parte si alzino critiche verso forme poco più o poco meno che ideologiche e che si inviti ad una maggiore cautela, pur nella difesa strenua delle ragioni dei più deboli, che in questo momento sono coloro che subiscono le azioni di guerra.