TRAMEDIQUARTIERE E METANARRAZIONE – mettiamoci alla prova!

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Pubblico solo un avvio della “cronaca di una giornata di lavoro”, quella del 19 gennaio 2015 come esempio di “metanarrazione” a partire da fatti reali o “presunti tali”.

1920 gennaio – “un po’ per celia, un po’ per non morire”
Quella parte della macchina fotografica che inquadra il soggetto – o l’oggetto? – che decidi di riprendere collocandolo in un suo attimo eterno di fissità assoluta non poteva essere chiamato in maniera così distante dalla sua concreta essenza. L’ “obiettivo” è infatti ciò che più lontano non può essere rispetto alla reale “obiettività”. Tutto è fuorché “obiettivo”!
E, pur volendo rappresentare la realtà, la verità, non può che rappresentarne, sulla linea infinita del tempo, una minima minuscola infinitesimale parte di esso.
La dimostrazione pratica di quel che si scrive è data dalla impossibilità di fornire un’unica spiegazione logica “obiettiva” di qualsiasi fotografia.
Ecco, dunque, quel che accade quando ci troviamo, come persone comuni, di fronte agli oggetti che vogliamo fotografare: anche l’attimo che scegliamo e che riusciamo ad ingabbiare, che impropriamente chiamiamo “istantanea”, è inevitabilmente successivo a quello che avremmo voluto fermare. In questo caso l’obiettività ricercata sfugge a noi stessi che la intendevamo invece accogliere come unico ed essenziale punto di vista.

I ragazzi hanno percorso le strade di San Paolo. I ragazzi – ma sono soprattutto ragazze – che seguono il Progetto delle Trame li abbiamo indirizzati ed accompagnati ed hanno così potuto interrogare le varie realtà del quartiere con i loro strumenti, a partire da quelli fisiologici, gli occhi e le menti. Tutto è, dunque, relativo: al momento, alla persona che inquadra ed a ciò che viene inquadrato. Il momento della giornata, delle stagioni e del clima diverso, della luce che cambia. Ed anche le contingenze storiche e sociali di una minima realtà condizionano sia i risultati che le loro interpretazioni in modo emotivo. Diversamente.
Dal Circolo di via Cilea partiamo e chissà perché mi vengono in mente Pirandello ed Imperiali, in particolar modo quella storia “pirandelliana” che quest’ultimo narra ne “La fontana del Comune”. Sarà un presagio? Sarà un presagio!
Un gruppo va verso il “pallaio”, luogo di incontro soprattutto di anziani ( ma i giovani non mancano anche se sono una eccezione)che giocano o solo osservano giocare a bocce e mentre trascorrono il loro tempo al coperto ed al riparo dalle intemperie discorrono sulle malefatte dei Governi e su qualche maldicenza locale.
Accompagno Valeria alla CONADDE mentre Gino e Siria con gli altri, una parte se ne è già andata subito dopo pranzo, va verso l’area Baldassini. C’è un grande giardino attrezzato ed una quinta di archeologia industriale di esaltante bellezza, tanto è che l’urbanista, lo storico ed il costruttore difficilmente condividerebbero un unico pensiero.
Con Valeria corriamo, le chiedo se il mio passo sia troppo rapido per lei: lo faccio anche per marcare il mio segreto desiderio di non essere considerato quel che oggettivamente sono, un anziano troppo spesso rammollito e pantofolaio. Parliamo; in verità parlo soprattutto io per tutto il tempo, chissà che non annoi come fanno con me alcuni. Ma siamo veloci a ritornare dopo pochi minuti. E ci ricongiungiamo al gruppo, dopo aver scartato , solo in parte, l’incontro con uno strano tipo che, chissà perché, aveva sbagliato il tempo di un appuntamento con Saverio, il nostro coordinatore di Circolo Piddì, e mi tampinava. Bye Bye, gli dico, e fatti rivedere un altro giorno. Mi sento un verme, ma non sono in grado di essere migliore se mi si limita.

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reloaded dedicato a “MICHELE SOVENTE” E LUNEDI’ 2 FEBBRAIO ORE 16.15 – LIBRERIA GIUNTI VIA BUOZZI 22 PISTOIA – CONSEGNA DEL PREMIO ALLA PRIMA CLASSIFICATA PER LA SEZIONE ILLUSTRAZIONI – III EDIZIONE PREMIO “MICHELE SOVENTE” A RITA MASI

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SI TRATTA DI UN VECCHIO ARTICOLO E DI UN’AGGIUNTA NUOVA, QUELLA APPENA QUI SOTTO, RELATIVA ALLA CONCLUSIONE DI UNA PARTE DEL NOSTRO VIAGGIO – LUNEDI’ 2 FEBBRAIO CONSEGNEREMO IL PREMIO ANCHE A RITA MASI DI PISTOIA E LO FAREMO A PISTOIA – QUESTO IL SINTETICO COMUNICATO:

La pistoiese Rita Masi si è aggiudicato il primo Premio per la Sezione “Illustrazioni” al Concorso intitolato a “Michele Sovente” ( un poeta che nel 2001 ottenne il Premio Viareggio-Repaci ).
“Letteratura in Festival nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra” nel cui ambito è inserito il Premio è organizzato dall’Associazione “Il diario del viaggiatore” di Angela Schiavone e Giuseppe Maddaluno; l’iniziativa viene sostenuta dalle città di Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli inserite nel complesso dei Campi Flegrei.
La premiazione verrà effettuata da Giuseppe Maddaluno ed avverrà presso la Libreria “Giunti” di Pistoia in via Buozzi 22 lunedì 2 febbraio 2015 alle ore 16.15

QUI DI SEGUITO QUELLO CHE SCRIVEVO A SETTEMBRE 2014

Dal 26 al 28 settembre si svolgerà nei Campi Flegrei il Festival della Letteratura – tra Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida scrittori e critici artistici e letterari si confronteranno – è prevista anche l’assegnazione di Premi (in particolare il Premio Sovente dedicato al poeta scomparso nel 2011) – qui in calce troverete il Bando per la partecipazione al Concorso. Con questo “post” intendo contribuire alla conoscenza di Michele Sovente, di cui sono stato amico negli anni del Liceo Classico (lui era in Seminario, io frequentatore laico). Ci siamo allontanati (in verità, sono stato io ad andare via dai Campi Flegrei nel 1974 per lavoro) ed io l’ho incontrato nuovamente nel 2001 alla presentazione di uno dei libri di Ernesto Salemme , “Sogno di un teatro” al Cinema “Sofia”.

Per consentire ai nostri lettori di avere un’idea su quale fosse il livello della poesia di Michele Sovente, utilizzo alcuni video.

 

http://festivaldellaletteraturalibridimarelibriditerra.wordpress.com/bando-di-concorso/

Un supplemento di premiazione per “Il diario del viaggiatore” a PISTOIA lunedì 2 febbraio – SEGUI il BLOG

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Il diario

Andremo anche a Pistoia, in questo “viaggio” per premiare in diretta presso la LIBRERIA GIUNTI in via Buozzi 22 la vincitrice del primo Premio “Michele Sovente” per la Sezione Illustrazioni (vedasi in evidenza il disegno vincitore), Rita MASI di Pistoia.
L’incontro sarà esclusivamente riservato alla consegna del Premio che le Amministrazioni di Bacoli, di Monte di Procida e di Pozzuoli hanno sostenuto nell’organizzazione dell’Associazione culturale “Il diario del viaggiatore” della vulcanica professoressa Angela Schiavone (vedi foto).

Andiamo avanti!!!
G.M.

AL CIRCOLO MATTEOTTI DI PRATO IL DIARIO DEL VIAGGIATORE ED ALTRE ASSOCIAZIONI CON VINCENZO GAMBARDELLA – PREMIO MICHELE SOVENTE – CONSEGNA TARGHE AI VINCITORI PER LA NARRATIVA E PER L’ILLUSTRAZIONE

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Vincenzo Gambardella

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE ALLE CITTA’ DI BACOLI E DI MONTE DI PROCIDA ED AL COMUNE DI POZZUOLI

SEGUI IL BLOG

VENERDI’ 30 GENNAIO ore 21.00 AL CIRCOLO GIACOMO MATTEOTTI IN VIA VERDI 30 A PRATO SARA’ PRESENTE LO SCRITTORE VINCENZO GAMBARDELLA AUTORE DEL BELLISSIMO LIBRO “VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO” edito da “Ad Est dell’Equatore”

Durante l’iniziativa verranno consegnati i Premi del Concorso “Michele Sovente” a Cristina Giuntini per la NARRATIVA ed a Rita Masi per l’Illustrazione.

Giuseppe Maddaluno leggerà un saluto di Angela Schiavone, presidente dell’Associazione “Il diario del viaggiatore”

L’iniziativa NASCE DALLA COLLABORAZIONE COLLABORAZIONE DI più ASSOCIAZIONI, dall’Associazione Dicearchia 2008, all’Associazione “Il diario del viaggiatore” all’Associazione “Laboratorio di via del Cittadino”, al Circolo “Matteotti” all’Associazione “Altroteatro” ed all’Associazione “Succede a Prato”

POTETE RICHIEDERE IL LIBRO direttamente al sottoscritto GIUSEPPE MADDALUNO 346 5259722

È la storia di una compagnia di fuochisti campani che ha inizio negli anni Settanta e si sviluppa fra gli anni Ottanta e Novanta fino ad arrivare ai nostri giorni. Vinicio Pierro, don Blandino – prete fuochista, il suo chierichetto e poi Michele (un lombardo che si aggiungerà al gruppo) sparano fuochi artificiali per le feste. Vinicio ha un sogno: sparare per un re, e don Blandino ha ideato uno spettacolo d’invenzione straordinaria, inedito nel suo genere. La vicenda, ambientata inizialmente in Campania, si sposterà su in Lombardia e poi in Germania, per concludersi di nuovo al Sud, in Costiera Amalfitana. Incontri e storie si intrecciano significativamente, alternando visionario al drammatico, realistico al picaresco. Gambardella ha scritto una storia di grande personalità ricorrendo a un linguaggio denso e impreziosito da rare gemme dialettali. Densi sono anche i personaggi, ricchi di un calore palpabile grazie al quale riescono ad affrontare la vita travolgendola nell’impeto di un fuoco d’artificio, una forza naturale che viene dalla terra e si trasfigura in cielo, quasi come una lettera d’amore mandata a Dio e all’Umanità.
La scrittura di Gambardella è capace di farsi visionarietà nella parola essenziale e nitida dei suoi personaggi
(Corriere della Sera)
Vincenzo Gambardella è nato a Napoli nel 1955 e vive a Milano. Suoi racconti sono apparsi sulle riviste letterarie Nuovi Argomenti, Il Racconto, clanDestino oltre che su alcune antologie di nuovi narratori italiani. Ha pubblicato “Seduto sulla tempesta”, 2006 e “Il cappotto istriano”, 2008, entrambi editi da Marietti.

L’ALTRA MEMORIA -OMOFOBIA E CULTURA DELLE DIFFERENZE – POZZUOLI – Palazzo Toledo – mercoledì 28 gennaio ore 16.00 – mio intervento per interposta persona

Giulia e le altre

Ho molto piacere di parlare in modo indiretto – rimanendo io a Prato – a coloro che oggi si incontrano per riflettere sulle aberrazioni compiute da uomini su uomini in tutto il secolo scorso.
Nel 1998 a Prato costruii insieme a colleghi ed allievi un collage di brani, immagini e musiche un Documentario che intitolammo “Appunti per un videofilm sull’umana follia del XX secolo”. Fu una follia che coinvolse il popolo ebraico, gli oppositori ai regimi dittatoriali, gli handicappati, gli zingari, gli omosessuali. Quella follia non si è fermata. Ed il rischio che si ripeta anche in realtà molto vicine a noi o da noi non si è mai attenuato. In quell’occasione – il 1998 – cooperò alla realizzazione un collega con cui ancora oggi lavoro, Antonello Nave che, utilizzando “Le Troiane” di Euripide come testo di riferimento collegato ad un antico esempio di deportazioni (le donne troiane fatte prigioniere) e di genocidio (l’uccisione crudele del piccolo Astianatte),ne riscrisse appositamente per noi parte del testo. Lo apposi all’inizio del videofilm e per il finale scrissi di getto il seguente monologo di Andromaca che, come ombra, cammina su un tappeto di lumini accesi.

(Nel video il monologo viene accompagnato da un Coro nella migliore tradizione teatrale greca)
Andromaca:
Io,
io – non posso tacere gli orrori
non posso tacere l’umana perversa follia
non posso tacere le infinite tragedie delle guerre che chiamano “civili”
non posso tacere l’arrogante presunzione dell’animo umano.
Non posso tacere l’ottusa intolleranza
non posso tacere le umiliazioni, le torture,
la volontà di annientamento totale dell’avversario
le “pulizie etniche”, il fanatismo ideologico e religioso
non posso tacere la stupidità di chi, senza mai dubitare,
consente.
Non posso tacere gli orrori di questo secolo che si spegne.

Quella “follia” purtroppo non si è fermata! Siamo qui anche per ricordarcelo!

Buon lavoro!
Giuseppe Maddaluno – Associazione di Cultura e Politica Democratica “Dicearchia 2008” – attiva a Prato

Sul set del videofilm con Pippo Silieci nella ripresa della scena finale all’interno del complesso “Magnolfi” di Prato (1998)

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L’ALTRA MEMORIA – OMOFOBIA E CULTURA DELLE DIFFERENZE – POZZUOLI PALAZZO TOLEDO 28 GENNAIO ORE 16.00

L’ALTRA MEMORIA – OMOFOBIA E CULTURA DELLE DIFFERENZE – POZZUOLI PALAZZO TOLEDO 28 GENNAIO ORE 16.00

riporto integralmente per diffonderlo dal mio BLOG il comunicato di Vincenzo Crosio

“L’Altra Memoria”

Omofobia e cultura delle differenze

Il giorno 28 gennaio alle ore 16.00

Biblioteca di Palazzo Toledo in Pozzuoli,

“L’Altra Memoria” ‘ Omofobia e cultura delle differenze’.
Il giorno 28 gennaio alle ore 16.00 si terrà, nella sala della Biblioteca di palazzo Toledo in Pozzuoli, una conferenza dibattito su ‘Omofobia e cultura delle differenze’ a cura dell’associazione flegrea “Il diario del viaggiatore” ,che nella persona della sua presidentessa prof.ssa Angela Schiavone, si è dedicata con passione all’organizzazione della conferenza.

La conferenza è stata pensata per affrontare un tema di attualità come quello dell’Omofobia dilagante,contro ogni forma di razzismo e intolleranza contro le minoranze,per una cultura della differenza e delle differenze, per un rispetto dei diritti civili e politici in occasione del giorno della memoria, in ricordo cioè dello sterminio ad opera della follia scellerata del III Reich contro ebrei, rom,omosessuali e altre diversità ontologiche.

Paurosamente sta dilagando di nuovo, alimentate da forze retrograde, da tradizionalismi religiosi e culturali, un clima di intolleranza e aggressività contro ogni forma di diversità culturale, religiosa e di scelta sessuale. In particolare l’omofobia apre alla discussione aspetti di grande riflessione teorica e pratica.

Introdurrà la prof.ssa Angela Schiavone Presidente dell’Associazione Il Diario del Viaggiatore

interverranno: Prof.ssa Matilde Iaccarino, storica e scrittrice, il prof.Vincenzo Taigaku Crosio, storico della conoscenza e teologo, il direttore responsabile di “www.ulixes.it Giuseppe del Rossi, Luca Marano, scrittore e giornalista, Antonello Sannino Presidente Arcigay Napoli

Ci saranno più voci come quella di Lady Marion, come quella degli interventi sopra descritti per dare quanto più possibile una pluralità di punti di vista, di una valutazione spesso antistorica e menzognera sulla sessualità, sulle differenze di genere, sulle opportunità che offre la conoscenza di ogni altro che non siano il noi.

Dunque la serata si ripromette anche in forme ironiche di smantellare pregiudizi, fobie psicotiche ed atteggiamenti intolleranti contro tutto un mondo che inopportunamente spesso viene definito marginale e differenziato in ghetti esistenziali e culturali che non hanno niente di veritiero e niente di autentico.
Vincenzo Crosio

>PRATO VENERDI’ 30 GENNAIO 2015 ORE 21.00 CIRCOLO MATTEOTTI VIA VERDI 30 PRATO”VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO” di Vincenzo Gambardella – edizioni ad est dell’equatore

Locandina Gambardella

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“VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO” di Vincenzo Gambardella – edizioni ad est dell’equatore

Si tratta di un testo sorprendente nel quale viene rappresentata l’epopea “popolare” di un gruppo di persone semplici. L’autore li segue dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso più o meno fino ai giorni nostri.
La prosa è viva, scoppiettante, ritmata mai incline alla retorica, è naturale non ricercata – una prosa teatrale scandita dagli scoppi dei fuochi artificiali, una prosa musicale. Il dialetto si mescola con l’italiano sia nel lessico che nelle strutture grammaticali e sintattiche e ne emerge una lingua popolare ma colta profondamente, tanto da accreditarla a Gambardella come “gambardelliana”, alla stregua dei più grandi autori come Gadda, Calvino, Pasolini e come lo stesso Eduardo.

PRATO VENERDI’ 30 GENNAIO 2015 ORE 21.00 CIRCOLO MATTEOTTI VIA VERDI 30 PRATO

La presenza di Vincenzo Gambardella avrà un momento pubblico la sera alle ore 21.00 presso il Circolo “Giacomo Matteotti” in via Verdi 30 sempre a Prato. Il libro sarà presentato da Giuseppe Maddaluno rappresentante dell’Associazione Dicearchia 2008 e de “Il diario del viaggiatore” con il coordinamento di Alessandro Michelozzi ed il supporto di Michele Del Campo, Nicola Verde, Lucio La Manna e di Antonello Nave che curerà in particolare alcune letture. Durante la serata verranno consegnati i primi Premi assegnati dalla Giuria de “Letteratura in Festival nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra – Premio Michele Sovente” alle Sezioni Narrativa e Illustrazioni-Grafica che sono andati alla pratese Cristina Giuntini ed alla pistoiese Rita Masi. Per motivi diversi non era stato possibile consegnarli prima di oggi (l’iniziativa si era conclusa il 28 settembre). L’organizzazione ha informato le Amministrazioni di Prato e di Pistoia della lieta occasione e le ha invitate ad essere presenti.
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Giuseppe Maddaluno

Opera vincitrice della Sezione Illustrazione – Grafica (tema “Nutrirsi di Cultura”) – RITA MASI di Pistoia

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A PRATO LA PREMIAZIONE DEI VINCITORI TOSCANI DEL FESTIVAL LETTERATURA NEI CAMPI FLEGREI – Prato 30 GENNAIO 2015 ORE 21.00 CIRCOLO MATTEOTTI

La presenza di Vincenzo Gambardella avrà un momento pubblico la sera alle ore 21.00 presso il Circolo “Giacomo Matteotti” in via Verdi 30 sempre a Prato. Il libro sarà presentato da Giuseppe Maddaluno rappresentante dell’Associazione Dicearchia 2008 e de “Il diario del viaggiatore” con il coordinamento di Alessandro Michelozzi ed il supporto di Michele Del Campo, Nicola Verde, Lucio La Manna e di Antonello Nave che curerà in particolare alcune letture. Durante la serata verranno consegnati i primi Premi assegnati dalla Giuria de “Letteratura in Festival nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra – Premio Michele Sovente” alle Sezioni Narrativa e Illustrazioni-Grafica che sono andati alla pratese Cristina Giuntini ed alla pistoiese Rita Masi. Per motivi diversi non era stato possibile consegnarli prima di oggi (l’iniziativa si era conclusa il 28 settembre). L’organizzazione ha informato le Amministrazioni di Prato e di Pistoia della lieta occasione e le ha invitate ad essere presenti.
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Lo scrittore e docente di Storia dell’Arte Vincenzo Gambardella che, originario della Campania, vive da trenta e più anni a Milano dove insegna sarà venerdì 30 gennaio a Prato ospite della FIL Centro per l’Impiego della Provincia di Prato e di un gruppo di Associazioni culturali (Dicearchia 2008 – Circolo Matteotti – Il diario del viaggiatore – Succede a Prato – Laboratorio di via del Cittadino e Altroteatro).
Nel pomeriggio a partire dalle 15.00 presso l’Aula Magna IPSIA “Guglielmo Marconi” a cura del Centro per l’Impiego della Provincia di Prato – FIL srl si svolgerà un incontro con l’autore di “Vinicio Sparafuoco detto Toccacielo” che si incardinerà sull’ esperienza del percorso di orientamento e rimotivazione al lavoro attraverso il metodo della scrittura autobiografica e creativa che è in atto da alcuni mesi in quella sede. Potranno parteciparvi tutti gli interessati che desiderano scoprire come il raccontare possa divenire una forma per manifestare alcuni aspetti di sé, di relazione con il mondo e di motivazione al lavoro. Il romanzo di Gambardella è apparso sin dal primo momento il più adatto per un confronto sulla scrittura come forma tecnica ed espressiva per raccontare di sé, per il bisogno di comunicare, di scrivere e raccontare il lavoro.

L’incontro riservato agli iscritti ai corsi di scrittura creativa della FIL è gratuito ed è gradita la prenotazione all’indirizzo orientamento.fil@centroimpiegoprato.it specificando nome, cognome, anno di nascita e recapito telefonico o telefonare al numero 0574/613228
Ref. Servizio Orientamento del CPI Angela Lombardi

Con questa mail invitiamo le SS VV all’iniziativa di venerdì 30 gennaio ore 21.00 c/o Circolo Matteotti – via Verdi 30 PRATO – per ogni altra informazione potete telefonare al 346 5259722

Giuseppe Maddaluno

Opera vincitrice della Sezione Illustrazione – Grafica (tema “Nutrirsi di Cultura”) – RITA MASI di Pistoia

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VINCENZO GAMBARDELLA ed il suo “Vinicio Sparafuoco detto Toccacielo” edizioni ad est dell’equatore – venerdì 30 gennaio a PRATO

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VINCENZO GAMBARDELLA ed il suo “Vinicio Sparafuoco detto Toccacielo” edizioni ad est dell’equatore – venerdì 30 gennaio a PRATO

Lo scrittore e docente di Storia dell’Arte Vincenzo Gambardella che, originario della Campania, vive da trenta e più anni a Milano dove insegna sarà venerdì 30 gennaio a Prato ospite della FIL Centro per l’Impiego della Provincia di Prato e di un gruppo di Associazioni culturali (Dicearchia 2008 – Circolo Matteotti – Il diario del viaggiatore – Succede a Prato – Laboratorio di via del Cittadino e Altroteatro).
Nel pomeriggio a partire dalle 15.00 presso l’Aula Magna IPSIA “Guglielmo Marconi” a cura del Centro per l’Impiego della Provincia di Prato – FIL srl si svolgerà un incontro con l’autore di “Vinicio Sparafuoco detto Toccacielo” che si incardinerà sull’ esperienza del percorso di orientamento e rimotivazione al lavoro attraverso il metodo della scrittura autobiografica e creativa che è in atto da alcuni mesi in quella sede. Potranno parteciparvi tutti gli interessati che desiderano scoprire come il raccontare possa divenire una forma per manifestare alcuni aspetti di sé, di relazione con il mondo e di motivazione al lavoro. Il romanzo di Gambardella è apparso sin dal primo momento il più adatto per un confronto sulla scrittura come forma tecnica ed espressiva per raccontare di sé, per il bisogno di comunicare, di scrivere e raccontare il lavoro.
L’incontro riservato agli iscritti ai corsi di scrittura creativa della FIL è gratuito ed è gradita la prenotazione all’indirizzo orientamento.fil@centroimpiegoprato.it specificando nome, cognome, anno di nascita e recapito telefonico o telefonare al numero 0574/613228
Ref. Servizio Orientamento del CPI Angela Lombardi
La presenza di Vincenzo Gambardella avrà un momento pubblico la sera alle ore 21.00 presso il Circolo “Giacomo Matteotti” in via Verdi 30 sempre a Prato. Il libro sarà presentato da Giuseppe Maddaluno rappresentante dell’Associazione Dicearchia 2008 e de “Il diario del viaggiatore” con il coordinamento di Alessandro Michelozzi ed il supporto di Michele Del Campo, Nicola Verde, Lucio La Manna e di Antonello Nave che curerà in particolare alcune letture. Durante la serata verranno consegnati i primi Premi assegnati dalla Giuria de “Letteratura in Festival nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra – Premio Michele Sovente” alle Sezioni Narrativa e Illustrazioni-Grafica che sono andati alla pratese Cristina Giuntini ed alla pistoiese Rita Masi. Per motivi diversi non era stato possibile consegnarli prima di oggi (l’iniziativa si era conclusa il 28 settembre). L’organizzazione ha informato le Amministrazioni di Prato e di Pistoia della lieta occasione e le ha invitate ad essere presenti.
Con questa mail invitiamo le SS VV all’iniziativa di venerdì 30 gennaio ore 21.00 c/o Circolo Matteotti – via Verdi 30 PRATO – per ogni altra informazione potete telefonare al 346 5259722
Giuseppe Maddaluno

Primo annuncio incontro 30 gennaio a Prato

http://www.maddaluno.eu/?p=2065

Seconda presentazione libro Gambardella a Napoli

http://www.maddaluno.eu/?p=1463

Prima presentazione libro Gambardella a Napoli

http://www.maddaluno.eu/?p=785

Intervista a Cristina Giuntini

http://www.maddaluno.eu/?p=1224

Opera vincitrice della Sezione Illustrazione – Grafica (tema “Nutrirsi di Cultura”) – RITA MASI di Pistoia
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istruzioni per una fuga “in (nessuna) Patagonia” di MARIANO BAINO –

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FUGA VERSO (nessuna) PATAGONIA
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uno splendido libro di Mariano Baino edizioni ad est dell’equatore

Nel partecipare da organizzatore, insieme ad Angela Schiavone, Gabriella Romano e la loro Associazione “Il diario del viaggiatore”, a “Libri di mare libri di terra – Festival della Letteratura nell’area flegrea” ed alla terza Edizione del Premio “Michele Sovente” ho potuto incontrare tante autrici ed autori ed anche qualche casa editrice locale. Ne ho già parlato in alcune occasioni ed ora che vado preparando l’iniziativa del 30 gennaio dedicata a Vincenzo Gambardella voglio proprio accennare alla casa editrice che lo ha sostenuto nella pubblicazione di “Vinicio Sparafuoco detto Toccacielo”: “ad est dell’equatore”.

Se andate a consultare il sito web http://www.adestdellequatore.com/ capirete i motivi del mio gradimento: si tratta di una piccola casa editrice molto coraggiosa ma anche straordinariamente capace di valorizzare le produzioni di autori che evidenziano la ricchezza del nostro Sud. In “chi siamo” ho trovato parole che non posso che condividere essendo la base della mia naturale essenza: “passione, entusiasmo, curiosità, progetti”. Il “coraggio” di cui parlo è quello di muoversi in una realtà, quella nazionale – non solo locale -, dove è molto difficile muoversi ed avere successo. Per le operazioni che “ad est dell’equatore” ha scelto di intraprendere le auguro di cuore di poter avere i successi che merita. E ne sono ancor più convinto dopo aver letto sia il già menzionato libro di Vincenzo Gambardella sia quello di Anna Barbato (“Io è un’altra”) nel momento in cui ho avuto fra le mani il libro di Mariano Baino, “in (nessuna) Patagonia”. E’ stata un’illuminazione, una folgorazione immediata sin dalle primissime pagine.
Dicevo in altro post: si tratta di un romanzo, di un saggio, di un diario di viaggi? E rispondevo già: è tutt’uno!

Non ero del tutto impreparato a seguire la lettura di questo libro; proprio nel corso di quest’ultimo anno ho avuto modo di ammirare le straordinarie estreme infinite bellezze naturalistiche degli ultimi lembi dell’America meridionale luogo misterioso non solo perché lontanissimo per tutti noi ma anche per le leggende che vi sono state ambientate, luoghi contrassegnati dalle perenni sfide che mettono inevitabilmente alla prova gli uomini (e qualche sparuta ma coraggiosa donna) che intendono per svariate ragioni, non sempre encomiabili, intraprendere. La Terra del Fuoco appare – ed è infatti – un luogo adatto ai confinamenti per persone sgradite alla società civile per diversi motivi.

Quelle bellezze le avevo scoperte – o rispolverate dalla polvere delle nozioni scolastiche – come novello Magellano proprio seguendo le vicissitudini di tre nostri connazionali che, in tempi diversi e con varie motivazioni, si sono recati in quei luoghi.; parlo in primo luogo del padre salesiano Alberto Maria De Agostini, biellese, che nel 1910 sostenuto da una cultura di famiglia (il fratello maggiore lo aveva già preceduto, pubblicando uno studio sulla Terra del Fuoco nel 1891; si tratta peraltro del fondatore della celebre casa editrice De Agostini): di lui Mariano Baino tratta con doviziosa cura nella prima parte del libro. In seconda battuta, perché si parla di tempi più recenti (2007-2010), Isabella Sandri e Giuseppe Mario Gaudino, realizzano recandosi coraggiosamente in Patagonia sulle orme di padre De Agostini, dopo averne studiato a lungo tutta la documentazione esistente in Piemonte, un bellissimo film (si tratta di un documentario ma ha un suo andamento fortemente narrativo e sperimentale come è nelle migliori corde dei due autori) “Per questi stretti morire. Cartografia di una passione” attingendo anche ad una serie di immagini fotografiche e spezzoni rielaborati dal film “Terre magellaniche” che lo stesso Padre De Agostini realizzò a testimonianza del suo impegno.
C’è con estrema evidenza nel libro di Baino una preparazione a monte ed un lavoro di ricerca di altissimo livello. Vi troverete un elenco infinito di personaggi accuratamente arricchiti da aneddoti sui quali l’autore non manca mai di riportare i dovuti riferimenti bibliografici.

Armatevi prima di avviare la lettura di cartine geografiche e preparatevi al viaggio; lo potrete vivere come una vera e propria avventura stando comodamente seduti nelle vostre tranquille dimore. Là fuori nella vostra fantasia vi è la maestosità di inviolati paesaggi, vi è una realtà nella quale la vita è dura forse più per coloro che decidono di trascorrervi parte della loro esistenza che per quelli che vi sono nati, una realtà forte e minacciosa che domina su tutto e su tutti. Eppure non c’è posto più lontano di questi nei quali dimenticare e farsi dimenticare, attenuare e poi man mano eliminare le nevrosi quotidiane della nostra società. Ed è proprio questo aspetto che mi ha maggiormente coinvolto: di tanto in tanto – all’inizio ed alla fine – riappaiono sui paesaggi incontaminati della Patagonia le “ragioni di un viaggio, di un ricercato esilio” con le ombre altrettanto minacciose di un Paese – l’itaglia – alla deriva, dal quale ci si vorrebbe tener lontani.

Efficace l’invettiva che mi riporta alla mente il Dante Alighieri della “Comedia”: “La fuga, la fuga! Via dall’unico paese che ha tre destre: liberale; clericofascista e populista; di sinistra. Duro, certo, lasciare la patria e le urne bianche dei padri, quando va piegandosi l’arco della vita. Ma l’importante è scoccare come una freccia. Schizzare via. Per ora, estraneo in patria. Estraneità idiopatica. Del resto, è l’epoca stessa che è come orfana e esiliata. Oltre che ridicola, certo.” (Mariano Baino “in (nessuna) Patagonia” ad est dell’equatore 2014 – pag. 11). PREPARATEVI ALLA FUGA!

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