PERCHE’ GIRAI UN DOCUMENTARIO SU “GIOVANNA” DI GILLO PONTECORVO – terza parte

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PERCHE’ GIRAI UN DOCUMENTARIO SU “GIOVANNA” DI GILLO PONTECORVO – terza parte

La storia del film che ho fatto e di come l’ho fatto andrebbe raccontata a parte: un giorno forse lo farò (si pensi soltanto che tutti quelli che ho intervistato sono venuti qui a Prato e sono stati con me qualche giorno; si pensi che Gillo Pontecorvo è stato intervistato all’Hotel ‘Flora’ mentre la CNN trasmetteva le prime immagini della ‘Guerra del Golfo’; si pensi che mentre giravamo ci lasciò per sempre il nostro caro amico Franco Morbidelli; si pensi che, purtroppo, alcuni di questi personaggi da me coinvolti – come Roberto Giovannini e Gracco Giustini – oggi non ci sono più).
Le testimonianze trascritte e raccolte in questo libretto furono rese dai protagonisti proprio in occasione di quel lavoro.

Questa raccolta di testimonianze e articoli vari costituisce il secondo impegno della ‘Mediateca della Memoria’ ed è dedicato ad Armida Gianassi, la Giovanna di Gillo Pontecorvo.
Continua, dunque, l’impegno da parte della Circoscrizione Est nel recuperare parti della ‘memoria’ della nostra collettività.
Si ringraziano per la collaborazione il Sindacato CGIL di Prato, la rivista ‘Azione Sindacale’ e, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

Giuseppe Maddaluno
Presidente Commissione Cultura
della Circoscrizione Prato Est

Da qui iniziano le testimonianze dei “protagonisti” – questa è la prima parte dell’intervista a Gillo Pontecorvo di cui si parla qui sopra.

Gillo Pontecorvo, regista

Sei arrivato al cinema dopo tante esperienze. Quali sono gli elementi ti hanno condotto a fare cinema?
Il fatto che io sia arrivato al cinema dopo tante esperienze differenti credo dipenda un po’ dal caso. Comunque all’inizio di tutto c’era una componente molto precisa, cioè un interesse per la realtà, un interesse per l’uomo, per la condizione umana, e quindi il tentativo di approfondirla. E questo mi ha spinto ad aver voglia di fotografare, di scrivere, di fare i film.
C’è inoltre un’altra componente che non c’entra nulla con questo ed è la mia passione per la musica. Io però per ragioni economiche non ho potuto studiare composizione. Avevo appena cominciato e ho dovuto smettere subito, e forse anche questo mi ha portato verso il cinema, perché io credo che il cinema risponde a molte delle esigenze di chi vuole comporre. Non solo, ma io penso che nel cinema la componente sonora è importantissima. So che c’è molta gente che non è d’accordo con questo, ma se il cinema fosse stato non sonoro, senza musica, io non avrei fatto questo mestiere, o l’avrei fatto con molta meno passione. Per me il film è un contrappunto immagine visiva – immagine sonora, dove non sempre l’immagine visiva e più importante di quella sonora.
Poi l’attività politica, in quanto è interesse per la condizione umana, e quindi è una spinta a interessarsi a quella e a fare qualcosa per migliorarla. Ecco, credo che siano queste le componenti che mi hanno portato al cinema.

fine terza parte – continua…