Dopo i tramonti ci sono le albe – ricordiamocelo!

Tramonto

Dopo i tramonti ci sono le albe – ricordiamocelo!

Questa mattina riflettevo su quanto è accaduto di recente intorno allo Spazio AUT di via Filippino 24, il luogo nel quale ho deciso di impegnare il mio tempo residuo nell’elaborazione di progettualità culturale con valenze politiche e politiche con valenze culturali. C’è irritazione e un po’ di rabbia verso l’atteggiamento “padronale” di chi finora senza che gli fosse stato chiesto (perlomeno così a me pare) ha pagato l’affitto di quei locali. Ho cercato di capire, come faccio sempre più spesso con l’età che avanza (ero anch’io un giovane scalpitante puledro), ascoltando gli altri che vivono quella realtà da più tempo, alcuni di loro dall’inizio, dalla fondazione, dall’apertura degli spazi. Tuttavia ho voluto esprimere il mio disagio, non solo quello attuale che condivido solo in parte (ed è per questo che scrivo qui) ma soprattutto quello che ho percepito sin dal primo momento di vita di quegli spazi: c’era – già allora – qualcosa che non mi convinceva del tutto: avrei dovuto esprimerlo? In effetti lo feci ad un compagno che si vantava di aver contribuito – immagino con il suo impegno diretto – a creare un “luogo” nel quale coinvolgere tanti giovani. Conoscendo le motivazioni e le frequentazioni del compagno di sopra, ricordo bene che gli urlai di non ingannare quei giovani, come spesso avevo visto fare da parte di presunti politici mediatori anche in occasione di altri dissensi espressi da gruppi dei quali anche io facevo parte. Era la solita trappola da inganno.
Ora, però, l’inganno si è svelato ed allora più che inalberarsi occorre avviare abbastanza rapidamente una riflessione. A me sembra che abbiano più problemi quelli che ora ci sembrano prevaricatori di quanti se ne abbia noi che ci siamo sentiti ingannati. Il rapporto di forza è quanto mai pendente verso coloro che posseggono un po’ di Cultura e la praticano per crescere senza presumere di averne troppa, a sfavore di chi forse possiede momentanee risorse che sono ben poca cosa rispetto ai valori civili che ci sorreggono.
E, allora, andiamo avanti. Dopo un provvisorio “tramonto” l’alba ci sorride!

Appunto ecco quel che stamattina ho inviato a tre dei miei compagni con cui dialogo negli ultimi tempi:

Non sempre quello che appare un impedimento porta con sè elementi negativi. L’intelligenza umana deve prevalere sull’ottusità. Occorreva maggiore chiarezza e quel che è accaduto permette a ciascuno di noi di ottenerla. Si procedeva su un cammino di ambiguità, di cose non dette ma frequentemente pensate o dette tra pochi. E’ dunque necessario, al di là delle possibili dichiarazioni “ufficiali” o personali, dei “distinguo”, reimpossessarsi della nostra autonomia, senza per questo dover rinunciare a proporre una linea politica alternativa. La scelta di consentire ad una forza politica ben distinta, il Partito Democratico, di occupare uno dei due spazi all’interno dei quali si è svolta finora l’attività culturale-politica di AUT e LeftLab, non può essere accolta come un elemento marginale collegato a giustificazioni meramente economicistiche; in quell’azione è venuto meno essenzialmente un possibile rapporto umano di fiducia tra chi possiede risorse e le mette a disposizione e chi, soprattutto giovani, ha bisogno di quegli spazi per esprimere “LIBERAMENTE” la propria essenza.
La parte potenzialmente meno libera per vincoli di carattere economico ha la possibilità di contrapporsi razionalmente a tutto questo, senza esprimere necessariamente il proprio dissenso sdegnato a volte negativamente sguaiato. Occorre dunque fare gruppo, unirsi, fare “massa”, arricchendo di Cultura questo “impasse” politico.

alba-al-branchino

My name is Joshua

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